Comunicato stampa del Comitato Residenti Area Scotti
In relazione alla nostra mobilitazione, come cittadini e residenti nell’area di intervento denominata Ex-Feltrificio Scotti, ci interessa sottolineare le caratteristiche salienti del territorio in oggetto e alcuni dati oggettivi che si possono rilevare nei documenti pubblicati sul sito del Comune di Monza.
Rendering di progetto: prima e dopo |
Localizzazione dell'area di intervento. P.I.I. Ex Feltrificio Scotti |
Edifici di archeologia industriale |
Inquadramento territoriale e storico
Come scritto anche nel Rapporto preliminare pubblicato “Viale Cesare Battisti rappresenta un esempio di elevato valore paesaggistico e vedutistico, esempio risalente ai primi anni dell’800 che ha conferito ordine spaziale e carattere di respiro europeo al complesso della Villa Reale e del Parco, spingendosi fino al territorio circostante collegando la città all’asse viabilistico verso Milano. Anche le opere pubbliche compiute al contorno, come la linea ferrata per Como, realizzata con un passante ferroviario interrato, avveniristico per l’epoca, e la fermata del Re, realizzata sul Viale Battisti, rafforzano il carattere e l’importanza storica e sociale di tutta l’area. Per molti anni qui si sono attestati complessi significativi, laici e religiosi, per servizi, prestigiosi e ricchi di aree verdi a parco, ma anche produttivi e per residenza.
Ortofoto dello stato attuale |
Planivolumetrico di progetto |
Casa delle aste (a sx) e Villa Azzurra (a dx) |
Alcuni dati
Tutto il contesto urbanistico viene contraddetto col il PII attualmente in fase di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), totalmente peggiorativo rispetto al precedente. Si dice che con quelle altezze verrà recuperato ulteriore verde in loco. In realtà la dotazione degli standard (aree per servizi) passa dai 12.940 mq del vecchio PII a 13.066 mq di quello proposto, con una differenza di solo 126 mq (pag. 22 del Rapporto preliminare, TAB 2-3) ed a beneficio dei soli privati. Tra l’altro, vengono monetizzati 2.824 mq in più rispetto al PII precedente (Tab. 2-4, pag. 23), per cui si avranno meno aree pubbliche. Ma anche la superficie filtrante, come si evince dalla tabella 5-4 del medesimo documento (pagg. 151, 152 e 153), passerebbe dal 38,9% (P.I.I. vigente) al 39,16% della Variante di P.I.I, da 6.206 mq a 6.246 mq, con un incremento di soli 46 mq.
Rendering di progetto: prima e dopo |
Rendering di progetto: prima e dopo |
Con questo progetto, succede la solita logica speculativa che peraltro prevede 2 palazzoni di 10 piani, 1 di 9 più altri 4 edifici di 4, 3 e 2 piani, 30.000 metri cubi residenziali per oltre 140 abitazioni e 300 nuovi abitanti, privilegio di pochi e con un forte impatto ambientale su tutti. Una ferita al patrimonio storico culturale e paesistico della città, che ne cambierà per sempre l’immagine. Edifici ben visibili dal restaurato Belvedere della Villa Reale.
Inoltre il traffico ordinario del Vialone, già molto congestionato, subirà un ulteriore aggravio, oltre a quello sulle vie intorno. Infatti il progetto prevede che le due uscite carraie delle 142 unità abitative, siano ubicate sulla via Scarlatti, che, almeno in questa fase, rimarrà a fondo cieco, con l’immaginabile intasamento sulle intersezioni Scarlatti/Donizetti/Cesare Battisti, già attualmente in sofferenza soprattutto nelle ore di punta del mattino, durante il periodo scolastico, con il transito e parcheggio di coloro che si dirigono al Collegio Villoresi, alla Scuola Elementare Volta, in centro, a Milano etc... Si stimano dal Rapporto preliminare un centinaio di auto in più nelle ore di punta del mattino e in quelle della sera, ma probabilmente per difetto. Sono infatti previsti 155 box per i nuovi residenti.
La richiesta
Ci rivolgiamo quindi alla sensibilità dei Cittadini e di chiunque sia interessato per opporci a questo ennesimo sfregio del nostro patrimonio identitario della Città di Monza, gioiello d’Italia. CHIEDIAMO che la Giunta comunale riveda completamente il progetto, andando verso una drastica riduzione dei volumi e soprattutto delle altezze dei palazzi, prevedendo un serio piano di utilizzo dell’area che persegua un reale interesse pubblico. Ci riserviamo poi di intervenire anche nelle successive fasi del procedimento.
Immagini:
- sotto il titolo foto di Antonella Gaddi
- nel testo immagini e foto tratte dallo "Studio di impatto paesistico"
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