venerdì 3 luglio 2020

Monza: spuntano tre torri lungo il viale della Villa Reale e i cittadini si mobilitano


Comunicato stampa del Comitato Residenti Area Scotti

In relazione alla nostra mobilitazione, come cittadini e residenti nell’area di intervento denominata Ex-Feltrificio Scotti, ci interessa sottolineare le caratteristiche salienti del territorio in oggetto e alcuni dati oggettivi che si possono rilevare nei documenti pubblicati sul sito del Comune di Monza.

Rendering di progetto: prima e dopo
Con riferimento al testo della nostra petizione (link http://chng.it/mhMz7ZX9rq) che ha raccolto in pochi giorni più di 1.600 adesioni, a metà dello storico Vialone Cesare Battisti  (pressoché unico in Italia, non un semplice “viale”), appena dietro le alberature, spunteranno tre “ecomostri” di oltre 30 metri di altezza. Ciò in totale disarmonia con la zona più nobile di Monza e con la sua immagine, iconica, della Villa Reale sul fondo del Vialone.

Localizzazione dell'area di intervento. P.I.I. Ex Feltrificio Scotti
Vialone Cesare Battisti, vincolato con Decreto ministeriale del 1965, è parte fondamentale della storia di Monza e ne verrebbe completamente snaturato il suo significato oltre che la sua forma e la visione prospettica di collegamento ideale con Vienna secondo i disegni originali del Canonica.

Edifici di archeologia industriale
L’area storica ex Scotti sta per essere cancellata per sempre anche nell’ultimo simbolo di archeologia industriale rappresentato dalla sua ciminiera di mattoni rossi. Ciminiera che, secondo una precedente perizia, avrebbe semplicemente dovuto essere portata a rispetto delle norme antisismiche. Ora se ne prevede invece la demolizione in spregio alla conclamata tendenza virtuosa dell’utilizzo più rispettoso delle aree dimesse e della storia, anche industriale, della città.

Inquadramento territoriale e storico


Come scritto anche nel Rapporto preliminare pubblicato “Viale Cesare Battisti rappresenta un esempio di elevato valore paesaggistico e vedutistico, esempio risalente ai primi anni dell’800 che ha conferito ordine spaziale e carattere di respiro europeo al complesso della Villa Reale e del Parco, spingendosi fino al territorio circostante collegando la città all’asse viabilistico verso Milano. Anche le opere pubbliche compiute al contorno, come la linea ferrata per Como, realizzata con un passante ferroviario interrato, avveniristico per l’epoca, e la fermata del Re, realizzata sul Viale Battisti, rafforzano il carattere e l’importanza storica e sociale di tutta l’area. Per molti anni qui si sono attestati complessi significativi, laici e religiosi, per servizi, prestigiosi e ricchi di aree verdi a parco, ma anche produttivi e per residenza.

Ortofoto dello stato attuale
Planivolumetrico di progetto
Come noto, l’area è compresa tra il viale Cesare Battisti, il complesso della Chiesa del Carmelo, la retrostante via Scarlatti e la via Donizetti. Una posizione quindi centrale al Grande Viale, tra la Villa e il “Rondò dei Pini, partecipe di un insieme complesso che già vede presenti importanti destinazioni complementari al sistema indotto nel passato e nel futuro dalla Villa e dal Parco. In questo sistema si presentano edifici scolastici storici per Monza (Collegio Villoresi), il luogo del regicidio con la Cappella espiatoria, complessi industriali dismessi che inducono per il futuro a scelte importanti (Pastori Casanova con la previsioni della nuova Pinacoteca), complessi religiosi (Carmelo), la Stazione del Re, la Scuola d’Arte nella Villa, il centro per anziani San Pietro con le sue funzioni sociali e sanitarie, il complesso sportivo della Forti e Liberi, ville private con parco e  villini d’epoca stile Margherita”.

Casa delle aste (a sx) e Villa Azzurra (a dx)
Ricordiamo che l’area è interessata sul vialone Cesare Battisti dal vincolo di tutela paesaggistica ai sensi degli art.136 e 157 del Dlgs n.42/2004, costituito da una fascia di 100 mt. dalla mezzeria del viale stesso. Sono inoltre tutelati gli edifici della ex Casa delle Aste e di Villa Azzurra con uno specifico decreto del 2014.

Alcuni dati

Tutto il contesto urbanistico viene contraddetto col il PII attualmente in fase di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), totalmente peggiorativo rispetto al precedente. Si dice che con quelle altezze verrà recuperato ulteriore verde in loco. In realtà la dotazione degli standard (aree per servizi) passa dai 12.940 mq del vecchio PII a 13.066 mq di quello proposto, con una differenza di solo 126 mq (pag. 22 del Rapporto preliminare, TAB 2-3) ed a beneficio dei soli privati. Tra l’altro, vengono monetizzati 2.824 mq in più rispetto al PII precedente (Tab. 2-4, pag. 23), per cui si avranno meno aree pubbliche. Ma anche la superficie filtrante, come si evince dalla tabella 5-4 del medesimo documento (pagg. 151, 152 e 153), passerebbe dal 38,9% (P.I.I. vigente) al 39,16% della Variante di P.I.I, da 6.206 mq a 6.246 mq, con un incremento di soli 46 mq.

Rendering di progetto: prima e dopo
Rendering di progetto: prima e dopo
Con questo progetto, succede la solita logica speculativa che peraltro prevede 2 palazzoni di 10 piani, 1 di 9 più altri 4 edifici di 4, 3 e 2 piani, 30.000 metri cubi residenziali per oltre 140 abitazioni e 300 nuovi abitanti, privilegio di pochi e con un forte impatto ambientale su tutti. Una ferita al patrimonio storico culturale e paesistico della città, che ne cambierà per sempre l’immagine. Edifici ben visibili dal restaurato Belvedere della Villa Reale.

Inoltre il traffico ordinario del Vialone, già molto congestionato, subirà un ulteriore aggravio, oltre a quello sulle vie intorno. Infatti il progetto prevede che le due uscite carraie delle 142 unità abitative, siano ubicate sulla via Scarlatti, che, almeno in questa fase, rimarrà a fondo cieco, con l’immaginabile intasamento sulle intersezioni Scarlatti/Donizetti/Cesare Battisti, già attualmente in sofferenza soprattutto nelle ore di punta del mattino, durante il periodo scolastico, con il transito e parcheggio di coloro che si dirigono al Collegio Villoresi, alla Scuola Elementare Volta, in centro, a Milano etc... Si stimano dal Rapporto preliminare un centinaio di auto in più nelle ore di punta del mattino e in quelle della sera, ma probabilmente per difetto. Sono infatti previsti 155 box per i nuovi residenti.

La richiesta

Ci rivolgiamo quindi alla sensibilità dei Cittadini e di chiunque sia interessato per opporci a questo ennesimo sfregio del nostro patrimonio identitario della Città di Monza, gioiello d’Italia. CHIEDIAMO che la Giunta comunale riveda completamente il progetto, andando verso una drastica riduzione dei volumi e soprattutto delle altezze dei palazzi, prevedendo un serio piano di utilizzo dell’area che persegua un reale interesse pubblico. Ci riserviamo poi di intervenire anche nelle successive fasi del procedimento.

Immagini:
- sotto il titolo foto di Antonella Gaddi
- nel testo immagini e foto tratte dallo "Studio di impatto paesistico"

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