domenica 21 marzo 2021

Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" e Arci Como: “E’ fondamentale l’azione dei cittadini per combattere le mafie nei territori”




Centinaia di contatti e più di un migliaio di visualizzazioni per i quattro videoincontri, che avevano per oggetto “Come agiscono le mafie nei territori: ambiente, economia e società”.  

Nel corso degli eventi sono emersi più volte i fatti che testimoniano la presenza della ‘ndrangheta nella nostra Regione, con un focus particolare sulle province di Como e di Lecco, territori nei quali proprio le più recenti inchieste della Magistratura (DDA di Milano) hanno confermato il radicamento, ormai pluridecennale, di alcune locali della criminalità di origine calabrese.

I quattro incontri della Rassegna “4 colpi alla ‘ndrangheta”

Durante il primo incontro della Rassegna si è fatto un parallelo tra la presenza della ‘ndrangheta in Calabria e Lombardia, con il racconto dei giornalisti e scrittori Antonio Talia e Gianni Barbacetto, che ci hanno appunto ricordato come si muove la mafia calabrese nei diversi territori.

Nel secondo videoincontro si è trattato il tema delle ecomafie e dei traffici illeciti di rifiuti, con la presenza della PM Silvia Bonardi e della presidente della Commissione regionale antimafia, Monica Forte. Sono decine i roghi di rifiuti che hanno interessato la Lombardia, in particolare nel periodo 2017-2018; alcuni traffici di rifiuti hanno coinvolto anche la città di Como (diventata il crocevia dei trasferimenti di rifiuti tra il Sud e il Nord Italia, cfr. operazione “Il Feudo”), così come la Brianza lecchese (operazione “Metal Money”).

Nel terzo evento si è approfondito il tema delle agromafie e del caporalato in agricoltura, con la preziosa testimonianza del sociologo Marco Omizzolo, che ci ha riportato la sua personale esperienza, con cui ha potuto testimoniare lo sfruttamento (a livello di schiavitù) dei migranti nei campi agricoli.

Nel quarto ed ultimo videoincontro si è trattato il tema delle donne che fanno tremare la ‘ndrangheta, con la presenza della giornalista e scrittrice Dina Lauricella e della PM Alessandra Cerreti, le quali ci hanno ricordato le vicende di alcune figure femminili che hanno cercato di riscattarsi dai vincoli familiari con la mafia calabrese.

Cos’è emerso: serve più cultura della legalità

Quello che è emerso nel corso dei quattro incontri è stato un unanime appello alla cittadinanza, affinché vi sia più impegno personale e collettivo per combattere le mafie sui territori. Serve quindi diffondere la cultura della legalità, a tutti i livelli e in tutti i settori, da quelli pubblici a quelli privati.
Non a caso l’obiettivo principale della Rassegna è proprio quello di informare e sensibilizzare i cittadini sulla presenza mafiosa, cercando di creare un moto di orgoglio contro l’omertà e diffondendo la cultura della legalità. L’intenzione degli organizzatori è quindi quello di proseguire con ulteriori iniziative di informazione, di denuncia e di educazione.

Si ricorda che la Rassegna è stata organizzata dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" e dall’Arci Como, col patrocinio di 6 Comuni: Alzate Brianza, Cabiate, Carugo, Inverigo, Lurago d'Erba e Mariano Comense. Gli incontri del 25 febbraio e del 4 marzo risultavano inoltre inseriti anche nell’ambito del progetto dal titolo “Como futuribile”, di Arci Como, Auser Como, Legambiente Como e L’isola che c’è (con il contributo di cui agli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017 finanziato con le risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e di Regione Lombardia), a cui hanno aderito altri sodalizi, tra cui il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”. Il progetto persegue il tema della ‘sostenibilità’, che si articola anche attraverso giustizia e legalità.

Tutti i videoincontri sono visualizzabili sulle seguenti piattaforme:
-    pagine Facebook del Circolo ambiente “Ilaria Alpi” e di Arci Como;
-    canale YouTube di Ecoinformazioni.

Per scaricare la locandina della rassegna cliccare qui.

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