lunedì 6 agosto 2018

Pedemontana. Un fallimento annunciato: perché insistere?


Le associazioni ambientaliste brianzole, da sempre molto critiche verso nuove autostrade,  compreso il progetto della Varese-Como-Lecco, rispondono agli annunci dei vari politici locali e regionali apparsi sui quotidiani in questi ultimi giorni.
La Pedemontana è da tempo un progetto fallimentare e l'elenco delle criticità è lunghissimo:
  • I costi sono lievitati a oltre 5 miliardi di euro!
  • E’ stata un’opera “strategica” giustificata su previsioni di traffico sovrastimate e palesemente sbagliate.
  • I capitali privati, secondo lo schema del project financing iniziale, dovevano coprire la metà dei costi dell'opera, e invece non sono mai arrivati lasciando, ad oggi, alle sole casse pubbliche l’intera spesa di costruzione, pressoché esaurita per le tratte in esercizio.
  • E’ a rischio fallimento con proroga continua del “prestito ponte” da parte delle banche.
  • I dati di bilancio ufficiali di Pedemontana certificano perdite di 7 milioni di euro all’anno!
  • E’ inadempiente sulle opere di compensazione ambientale e le poche realizzate o hanno stravolto il concetto iniziale di ricucitura del territorio o sono incomplete.
Nonostante tutto questo, i nostri politici di turno, ora non trovano di meglio che rinfacciarsi le promesse elettorali riducendo, in ultima analisi, la questione a una resa di conti. Chiedere di reperire 1 miliardo di euro come finanziamento pubblico per completare il secondo lotto della Tangenziale di Como e chiedere la gratuità del passaggio nel tratto attuale significa chiederli nuovamente a noi contribuenti per buttarli in un'idea sorpassata di mobilità.
Il completamento del secondo lotto della Tangenziale di Como sarebbe il preludio per dare il via all'iter e poi ai lavori dell'autostrada Varese-Como-Lecco, un altro sistema autostradale inutile e devastante per le ultime aree agricole e naturali dell'area collinare brianzola poiché spazzerebbe via spazi di alto pregio ambientale.
Le continue dichiarazioni di tante figure politiche che insistentemente chiedono il completamento dell’opera ci portano a dire che finché non sarà dichiarato e formalizzato lo stop alla riapertura dei cantieri con lo stralcio della Pedemontana dall’elenco delle “opere strategiche” (ex Legge Obiettivo), non ci fermeremo nel denunciare il saccheggio del denaro pubblico e dell’ambiente causato da Pedemontana.

Per tutte queste ragioni le associazioni ambientaliste brianzole ancora una volta e con più determinazione dicono BASTA!

L’unica risposta possibile alla soluzione dei problemi di traffico nelle nostre aree urbanizzate sta in un’azione comune, questa sì “strategica”, tra Enti Locali - Provincie - Regione - Ministero dei Trasporti, che investa tutto il settore della mobilità con un improrogabile impegno delle Istituzioni nella sostenibilità ambientale delle scelte da fare. E questo può avvenire solo attuando interventi mirati per sistemare le criticità locali sulla rete stradale esistente, rilanciando la mobilità su ferro attraverso il potenziamento delle linee esistenti (per es.: la linea ferroviaria Como - Lecco attualmente sottoutilizzata) e incentivando una “mobilità dolce” promuovendo anche i valori culturali, artistici e ambientali dei nostri territori.

Tutte queste ci paiono argomentazioni sufficientemente utili per archiviare definitivamente l'idea malsana dell'autostrada VA-CO-LC e per scrivere la parola "fine" alla tragica vicenda di Pedemontana e delle sue inutili Tangenziali.

Le associazioni:
Comitato Parco Regionale Groane - Brughiera / Le Contrade - Inverigo / WWF Insubria / L’Ontano - Montorfano / Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” Alzate Brianza / Il Gambero - Capiago Intimiano / Sinistra e Ambiente - Meda / Comitato Pendolari Como-Lecco

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