Le aree sorgente sono state raggruppate in n. 8 Lotti funzionali di bonifica che saranno gestiti in maniera indipendente dal punto di vista procedurale ed esecutivo |
Ieri, 12 dicembre 2024, si sono tenuti presso la sede di ARPA a Monza i lavori del Tavolo permanente per la Bonifica da Diossina della Pedemontana, un incontro che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, tecnici e associazioni locali. Tra i presenti, i sindaci di Cesano Maderno, Gianpiero Bocca, e di Seveso, Alessia Borroni; il Direttore Generale di Pedemontana, Salvatore Fusco; il Direttore Clima e Ambiente di Regione Lombardia, Andrea Fossati; e rappresentanti di enti come ARPA, ATS, CAL, Provincia di Monza e Brianza, Regione Lombardia. Non sono mancate le associazioni ambientaliste e le liste civiche locali, tra cui Sinistra e Ambiente-Impulsi di Meda, Legambiente Circolo Laura Conti di Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano Maderno, Altra Bovisio Masciago, Comitato Ambiente Bovisio Masciago e Cittadini per Lentate. Ha partecipato inoltre Gianni Del Pero, Presidente del WWF Lombardia.
Durante l’incontro sono stati presentati i primi risultati del monitoraggio preliminare sulle aree interessate dalla bonifica, con particolare attenzione alla qualità dell’aria e ai terreni che saranno coinvolti.
Qualità dell’aria:
Le analisi effettuate nelle nove aree di cantiere hanno rilevato una concentrazione media di diossine di 1,9 femtogrammi/m³ (fg/m³). Per contestualizzare, un femtogrammo corrisponde a 10^-15 grammi, ovvero un milionesimo di miliardesimo di grammo. Questo dato è ben al di sotto della soglia di attenzione fissata a 150 fg/m³. È interessante notare che studi precedenti, risalenti alla fine degli anni '80, suggerivano una soglia inferiore, pari a 40 fg/m³. Questo risultato appare quindi rassicurante per quanto riguarda l’impatto sulla qualità dell’aria nelle fasi iniziali della bonifica.
Caratterizzazione dei terreni:
Per quanto riguarda i terreni, i primi dati delle 18 analisi effettuate a Cesano Maderno mostrano tre superamenti delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC), ma i valori restano significativamente inferiori alle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR), che indicano il livello oltre il quale la contaminazione rappresenta un rischio concreto per la salute pubblica. È previsto che nei prossimi giorni prendano il via le analisi di caratterizzazione anche a Seveso, mentre i lavori di scavo vero e proprio inizieranno a gennaio.
Le prime analisi sembrano delineare un quadro relativamente positivo, con livelli di contaminazione per ora contenuti. Tuttavia, non mancano le criticità e i punti da approfondire. La presenza di tre superamenti delle CSC impone un’analisi attenta e una gestione meticolosa durante le fasi di scavo e movimentazione dei terreni per evitare dispersioni ulteriori o rischi per le aree circostanti.
Inoltre, il dato sulle diossine nell’aria, sebbene inferiore alla soglia di attenzione attuale, pone un interrogativo sull’adeguatezza di questi limiti. La soglia di 150 fg/m³ sembra offrire ampi margini di sicurezza, ma il confronto con il limite storico di 40 fg/m³ potrebbe sollevare dubbi e richiedere ulteriori verifiche.
Il contributo delle associazioni e delle liste civiche locali si conferma fondamentale per garantire un monitoraggio trasparente e una comunicazione chiara con i cittadini. Le associazioni ambientaliste e i gruppi civici hanno ribadito l’importanza di mantenere alta l’attenzione durante tutte le fasi della bonifica, con particolare riguardo alla tutela della salute pubblica e alla salvaguardia dell’ambiente.
Ringrazio le associazioni che con la loro perseveranza hanno fatto sì che questo tavolo informativo venisse fatto, altrimenti non sapremmo nulla.
RispondiEliminaMimma
A questo punto non oso immaginare cosa possa esserci stato nell'aria, vicino a quel campo di Via Beato Angelico, quando fino a qualche anno fa si è coltivato frumento (grazie Google maps) e si è arato il terreno, in qualsiasi condizione meteo, e NESSUNO si è posto troppe domande riguardo a valori numerici, soglie di attenzione e soglie di rischio per la salute. Personalmente vedo molta incoerenza o interesse di facciata da parte delle varie associazioni ambientaliste, che oggi si prodigano ad informare il mondo sul loro incredibile lavoro di monitoraggio sul "cattivone" Pedemontana per salvaguardare la salute di tutti, quando in realtà di base non hanno mai accettato il progetto Pedemontana come un qualsiasi NIMBY e, adesso, strumentalizzando la questione DIOSSINA, bramano lo stop dell'autostrada, appunto come un classico NIMBY. Adesso verranno a dire che X associazioni lavorano sulla questione diossina dal 2000a.c eccetera eccetera, ma la realtà è che gli si sono drizzate le antenne a tutti solo dal 2009, quando è stato confermato che Pedemontana sarebbe passata di li e, siccome le opere stradali sono sempre indigeste ai più, costoro hanno deciso di giocare la carta diossina. Personalmente spero due cose: la prima che la bonifica continui a procedere spedita senza problemi e senza superamento di soglie ecc., ciò vorrà significare che fino ad oggi a livello di salute nessuno ha rischiato nulla da quelle parti, perché il trattore dell'agricoltore non ha mai badato nè alla presenza del vento prima di lavorare nè a lavare gli pneumatici prima di uscire dal suo campo...e la seconda è che completino l'autostrada il prima possibile. Cordiali saluti.
RispondiEliminaGrazie per il suo intervento. La sua riflessione solleva punti che meritano chiarimenti. Comprendiamo le sue preoccupazioni sul passato e sulla necessità di procedere con la bonifica in modo spedito e trasparente. Vorremmo però fare alcune precisazioni:
EliminaIl principio di precauzione e il rischio storico:
È vero che in passato il rischio di contaminazione potrebbe non essere stato adeguatamente valutato o gestito. Tuttavia, ciò non giustifica il perpetuarsi di tali lacune oggi. Al contrario, l’attuale attenzione alla diossina deriva proprio dalla necessità di applicare il principio di precauzione: meglio prevenire rischi alla salute pubblica attraverso bonifiche rigorose, piuttosto che ignorarli. La conoscenza scientifica e le normative si sono evolute nel tempo, e oggi abbiamo il dovere morale e legale di intervenire.
Il ruolo delle associazioni ambientaliste:
Le associazioni ambientaliste e civiche non si oppongono per principio alle infrastrutture, ma hanno il compito di vigilare affinché opere complesse come la Pedemontana vengano realizzate in sicurezza per le persone e l’ambiente. La questione della diossina non è “strumentalizzata”, ma rappresenta un problema reale e ben documentato da decenni nella zona. Inoltre, è la stessa legge che impone la bonifica prima di proseguire con i lavori. Non si tratta quindi di un’opposizione di comodo, ma di garantire il rispetto delle normative e la tutela della salute pubblica.
L'importanza della bonifica:
Concordiamo sul fatto che la bonifica debba procedere senza intoppi. Tuttavia, il monitoraggio continuo serve proprio a garantire che ciò avvenga in modo sicuro. Le soglie di rischio e attenzione non sono questioni burocratiche, ma strumenti essenziali per valutare l’efficacia delle operazioni e prevenire rischi futuri.
Salute pubblica prima di tutto:
Le sue considerazioni sul passato, come l’aratura del terreno senza precauzioni, evidenziano quanto sia importante oggi applicare metodi più rigorosi. Non possiamo cambiare quanto accaduto, ma possiamo e dobbiamo fare meglio ora. L’informazione che le associazioni diffondono consente alla cittadinanza di essere consapevole e di esercitare il proprio diritto a una partecipazione informata.
In conclusione, ci auguriamo anche noi che la bonifica si concluda rapidamente e senza rischi. Tuttavia, è proprio grazie al lavoro di monitoraggio e trasparenza delle associazioni che possiamo essere certi che questi obiettivi vengano raggiunti. La salute pubblica e la sicurezza ambientale sono priorità che vanno ben oltre qualsiasi progetto infrastrutturale.
Grazie per la risposta, siete stati molto chiari su diversi punti relativi alla problematica diossina.
EliminaRileggendo anche il mio commento, vorrei coinvolgere nella mia critica anche le diverse amministrazioni locali che si sono succedute negli anni, le quali a mio modesto parere hanno avuto un ruolo più che centrale sulla gestione del territorio in ambito sicurezza sulla questione diossina e, nonostante le classificazioni di pericolo per le aree ad ovest e ad est della superstrada, penso che effettivamente sia stato fatto pochissimo, se non nulla, a livello di monitoraggio e controllo sul territorio.
Sono d'accordo che le conoscenze sulla questione diossina negli anni si sono evolute, sono migliorate, si è scoperto molto sullo stato attuale delle cose, anche grazie a Pedemontana stessa che ha dovuto battere a tappeto tutta la zona da nord a sud per avere un quadro completo della situazione, ma ho sempre avuto l'impressione che a livello di prevenzione non sia stato fatto abbastanza.
Per questo motivo sono rimasto molto sorpreso, durante l'ultima commissione avvenuta a Seveso con i vertici di Pedemontana, ascoltare un consigliere di opposizione mentre si prodigava in calcoli cervellotici di fisica, provando a determinare se in caso di velocità del vento x la benna della ruspa avrebbe potuto spargere in giro terra contaminata prima di essere rovesciata nel cassone dell'autocarro, alludendo a possibile inefficacia dei sistemi di contenimento attuati da Pedemontana in cantiere, in base appunto a qualche assurdo calcolo che, fortunatamente, il tecnico di Pedemontana è riuscito a fermare quasi sul nascere.
Ciò che critico sono questi atteggiamenti, di iper attenzione, avvenuti solo nel 2024 "grazie" a Pedemontana: ma dove erano costoro fino ad oggi per tutelare le persone nel quotidiano, e cosa hanno fatto realmente?
Questo è il motivo per cui ho espresso questa forte critica, coinvolgendo anche le associazioni ambientaliste che mai come oggi sono sulle barricate (anche) per questa questione.
Ribadisco: lasciamo lavorare chi di dovere, ascoltiamo i dati di aggiornamento che riporteranno e auguriamoci che finiscano prima possibile, sia con le bonifiche che con l'autostrada.
Grazie ancora per la vostra risposta, ho molto apprezzato.
Grazie per il tuo ulteriore contributo.
EliminaÈ vero che nel corso degli anni ci sono stati ritardi e mancanze da parte delle istituzioni locali nella gestione del territorio e nella prevenzione rispetto alla problematica della diossina. Tuttavia, è altrettanto importante riconoscere il ruolo fondamentale svolto dalle associazioni ambientaliste, in particolare di "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile" che con il loro impegno costante hanno contribuito in modo significativo alla tutela della salute pubblica e alla prevenzione di rischi ambientali.
Grazie alla loro azione, unita a quella di alcuni Comuni direttamente coinvolti, si è mantenuta viva l'attenzione sulla "memoria della diossina". Queste realtà hanno posto l’accento sull'importanza di riconoscere la presenza della contaminazione residua nei terreni e di approfondirne la conoscenza, elemento indispensabile per valutare il rischio reale per i residenti e la compatibilità di qualsiasi intervento sul territorio.
Non va dimenticato che le osservazioni e le pressioni delle associazioni ambientaliste hanno portato il CIPE, nel 2010, a introdurre una serie di prescrizioni che oggi Pedemontana è obbligata a rispettare. Questo è un risultato concreto e tangibile, frutto di un lavoro lungo e spesso non visibile al grande pubblico.
Un altro contributo è venuto da ARPA, che nel giugno 2012, ha richiesto che ogni attività di scavo o movimentazione di terre nella ex "zona B" fosse preceduta da analisi chimiche volte a determinare la presenza di diossine e furani. Anche per il progetto di Pedemontana, proprio grazie alle sollecitazioni delle associazioni, dei Comuni e al "promemoria" di ARPA, è stato necessario predisporre un Piano di Caratterizzazione della Diossina.
Comprendiamo la tua critica verso certi atteggiamenti tardivi e a volte poco concreti. Tuttavia, crediamo che il contributo delle associazioni e di altre realtà locali sia stato determinante per garantire un monitoraggio più approfondito e per migliorare le conoscenze attuali sulla questione.