giovedì 12 dicembre 2024

Un futuro incerto per la viabilità tra Meda, Seveso e Seregno: le problematiche della nuova tangenziale di Pedemontana

Il percorso della tangenziale. Fonte PGT Meda

Il progetto della nuova tangenziale Meda-Seveso-Seregno sta sollevando numerose questioni, non solo per il suo tracciato tortuoso ma anche per i potenziali problemi di viabilità che potrebbe causare nei quartieri attraversati. È necessario analizzare i dettagli di questa infrastruttura, valutando i rischi e le possibili soluzioni per mitigare l'impatto sul territorio e sulla cittadinanza.

Il tracciato della nuova tangenziale è particolarmente articolato: dal quartiere Meredo di Seveso, mediante una rotonda, il percorso si dirige a nord, per poi piegare verso est, attraversare il confine con Seregno e dirigersi nuovamente a nord occupando un’area del Parco Agricolo del Meredo. Successivamente, scavalca la ferrovia e confluisce nel quartiere del Ceredo di Seregno.

Possibili problemi dovuti al traffico generato dalla nuova tangenziale

Questa configurazione non solo compromette aree verdi, ma sembra anche mal progettata per affrontare i flussi di traffico che intende gestire.

L’obiettivo dichiarato del progetto è quello di sgravare il traffico in uscita dalla Pedemontana, che altrimenti intaserebbe le strade del quartiere Polo di Meda. Tuttavia, è facile prevedere che le auto che giungono alla rotonda del Meredo di Seveso con destinazione Seregno sud, Desio o la frazione di Cassina Savina a Cesano Maderno, utilizzeranno via Saronno per raggiungere il sovrasottopasso di Viale Nazioni Unite, dove è prevista una nuova rotatoria.


Questo scenario rischia di incrementare significativamente il traffico non solo nel quartiere Meredo di Seveso ma anche su via Saronno e viale Nazioni Unite di Seregno (tratto C-D). Inoltre, il calibro ridotto di via Saronno è destinato a creare congestione, mentre l’aumento del traffico sul viale Nazioni Unite potrebbe generare lunghe code e difficoltà di transito.

Gli abitanti del quartiere incuneato tra viale Nazioni Unite e le vie Como e Saronno sarebbero i più penalizzati: con solo due vie di accesso, potrebbero trovarsi isolati nelle ore di punta, con grosse difficoltà a entrare o uscire dal quartiere.

Ad oggi, non sembra esistere uno studio approfondito sugli impatti viabilistici del progetto. Questo rende difficile proporre soluzioni concrete per mitigare i problemi. Una possibile misura potrebbe essere rendere via Saronno a senso unico in direzione di Seveso, impedendo ai mezzi provenienti dalla Pedemontana di utilizzarla per dirigersi verso il centro di Seregno.

Il tratteggio nero/verde indica il progettato collegamento ferroviario Saronno-Bergamo

Un altro elemento di criticità è il collegamento ferroviario previsto tra la linea Saronno-Monza e quella Milano-Chiasso. Questo collegamento, che attraverserà il parco del Meredo e confluirà sulla linea per Bergamo tramite uno scavalco ferroviario, divide ulteriormente il parco e interferisce con via Saronno, spezzandola in due.

Una possibile soluzione potrebbe essere la realizzazione di un sottopasso veicolare per mantenere la continuità stradale. Tuttavia, questo comporterebbe un ulteriore impatto sull’area verde del parco.


In caso di realizzazione del collegamento ferroviario, sarebbe necessario chiedere alle Ferrovie la cessione dell’area attualmente occupata dai binari dal punto in cui il tracciato piega a nord fino al passaggio a livello di via Bottego (nella cartina sopra indicato con le lettere A-B). Questa misura potrebbe raggiungere due obiettivi:

  • Collegare le aree a nord con quelle a sud del parco.
  • Migliorare la viabilità locale, ampliando via Saronno fino a via Bottego e spostando il passaggio a livello. 

Questo intervento potrebbe alleviare parzialmente l’isolamento del quartiere.

In conclusione, le problematiche evidenziate richiedono un confronto pubblico e trasparente. È auspicabile che l’amministrazione comunale esca dal suo guscio e affronti queste questioni con la cittadinanza attraverso assemblee pubbliche, coinvolgendo tutti i cittadini e non solo quelli del quartiere Sant’Ambrogio.

Solo un dialogo aperto e la condivisione delle informazioni potranno permettere di individuare soluzioni condivise che salvaguardino il territorio e migliorino la qualità della vita per tutti.

 

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1 commento:

  1. Finalmente un articolo che ha una visione d'insieme e che illustra le possibili ricadute della tangenziale di Pedemontana sul quartiere Sant'Ambrogio. Bella l'idea di eliminare il tratto ferroviario dal passaggio a livello di via Bottego a via del Merè Nord anche se spero che il raccordo nord-sud della ferrovia non venga mai fatto. Vi leggo sempre. Grazie!!!!!!

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