mercoledì 1 ottobre 2025

Emergenza rischio idrogeologico: bloccare nuove costruzioni


Abbiamo tutti negli occhi le immagini drammatiche di questi giorni: fiumi di fango che travolgono edifici e automobili, frane, strade interrotte, paura e disagi per la popolazione.

Sono ancora in corso interventi dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, del personale di enti pubblici e anche di tanti volontari.

Mentre si inizia a valutare l’entità dei danni e da più parti si chiede di dichiarare lo stato di emergenza, che resta un atto necessario, noi riteniamo imprescindibile prendere atto che non si tratta di fenomeni isolati e che occorre mettere in atto serie ed efficaci misure di prevenzione.


Gli esperti ci dicono che le cause di questi eventi sono molteplici e complesse:

  • la vulnerabilità geologica del territorio lariano e la fragilità idrogeologica, documentata da tempo sulle mappe delle zone a rischio di dissesto di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e da innumerevoli valutazioni specialistiche, riprese anche negli strumenti urbanistici comunali;
  • la sempre maggior frequenza, intensità e imprevedibilità di eventi meteorologici avversi, sintomi di un cambiamento climatico in atto che non può più essere negato;
  • lo stato di abbandono delle aree montane e boschive e la conseguente scarsa manutenzione;
  • la cementificazione selvaggia del territorio, con consumo di suolo vergine e permeabile, che non risparmia l’alveo dei torrenti, le fragili zone a fronte lago e i pendii più scoscesi.

Per le cause correlate alla vulnerabilità geologica e ai cambiamenti climatici è necessario e urgente avviare studi e approfondimenti per trovare strategie di mitigazione dei rischi. I risultati, purtroppo, non saranno immediati. Al contrario, per la manutenzione delle aree montane e boschive e per bloccare la cementificazione selvaggia possiamo agire subito!

E se i nostri boschi richiedono un impegno di risorse e progetti adeguati, lo stop al consumo di suolo è solo questione di volontà politica.

Se si vuole davvero prevenire pericoli e danni come quelli della settimana scorsa, è necessario fermare la realizzazione di nuove e impattanti costruzioni sulle sponde del lago e sul territorio lariano, per quanto economicamente appetibili.

Pensiamo, ad esempio, al progetto di un nuovo resort di lusso a Torno, ma non solo.

A fronte di queste evidenze, le parole del sindaco di Torno, intervistato da Espansione TV a proposito di questo progetto, ci sono sembrate totalmente fuori luogo, laddove ha affermato che:
“Un’operazione di questo tipo darebbe alle casse comunali fondi da investire contro il dissesto idrogeologico. Se la convenzione fosse stata già approvata e il progetto fosse in una fase più avanzata, probabilmente il disastro di questi giorni non si sarebbe verificato”.

È assurdo pensare che, per combattere l’impatto e i danni provocati dalla cementificazione, si debba costruire di più, sacrificando altro suolo verde! E questo per avere risorse da destinare a interventi compensativi (a loro volta impattanti).

Speriamo davvero che il sindaco si documenti meglio sui problemi che mettono a rischio il paese e su come affrontarli! Nessuna compensazione ambientale potrà riparare i danni umani, strutturali e naturali di eventi estremi come quelli che ci hanno appena colpito e che con molta probabilità potrebbero colpirci in futuro.

La responsabilità di investire le risorse necessarie per la prevenzione e contro il dissesto idrogeologico è delle istituzioni, non certo di un privato che agisce per il proprio (legittimo) interesse.

Noi chiediamo invece che tutti gli attori istituzionali – Comuni, Provincia e Regione – si assumano impegni concreti, supportati da adeguate risorse economiche, per ridurre i rischi e mettere in sicurezza il territorio, ciascuno per la propria competenza, ma con una regia unica. Non in ordine sparso.

Consapevoli che la prevenzione passa anche attraverso un quadro normativo più rigoroso, che impedisca nuove e impattanti costruzioni sulle sponde del lago, chiediamo alla politica di impegnarsi in questa direzione.

In attesa, però, di regole più stringenti che portino a non cementificare ulteriormente il territorio e le sponde del lago e in attesa di accertamenti sulle reali situazioni di rischio e pericolo, per mettere in atto provvedimenti adeguati, chiediamo che contestualmente allo stato di emergenza si decreti la sospensione temporanea di nuove costruzioni nei comuni che hanno subito frane e inondazioni causate dal maltempo.

Non dimentichiamo che ogni nuova costruzione contribuisce a rendere meno permeabile il suolo e a intaccare un equilibrio che è già sufficientemente precario, come abbiamo avuto conferma in questi giorni drammatici.

  • Circolo Legambiente A. Vassallo – Enzo Tiso
  • Circolo Ambiente Ilaria Alpi – Roberto Fumagalli
  • Italia Nostra, Sezione Como – Darko Pandakovic
  • WWF Insubria – WWF Lombardia – Gianni Del Pero
  • Associazione Iubilantes odv – Giorgio Costanzo
  • Associazione Lario e Ambiente – Consiglio Direttivo
  • La NaturaW onlus – Giorgio Gatti
  • Associazione La Nostra Valle aps – Alessandro Zangrandi
  • Gruppo Naturalistico della Brianza – Roberto Cerati


NOTA
Sul progetto di Torno, il Comune ha da poco pubblicato sul sito SIVAS di Regione Lombardia le osservazioni espresse da enti pubblici e associazioni nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica. Si tratta di osservazioni e pareri in gran parte critici, compreso il parere di fatto negativo della Soprintendenza.
Tutti i pareri sono disponibili su questo sito:
https://www.sivas.servizirl.it/sivas/#/login/schedaProcedimento?idProcedimento=1&idPiano=1353802

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