domenica 1 aprile 2012

Meno rondini in Brianza: aiutiamole a farle tornare!


Le popolazioni di Rondine (Hirundo rustica) stanno subendo preoccupanti cali demografici in varie aree europee. Lo European Bird Census Council ha stimato un calo complessivo del 9% in Europa nel periodo 1990-2006. I trend demografici sono però variabili. In Inghilterra, ad esempio, le popolazioni di rondini nidificanti sono nel complesso stabili, pur mostrando marcate fluttuazioni cicliche su scale temporali decennali. In Danimarca, invece, le rondini hanno mostrato un decremento del 7% all’anno tra il 1970 ed il 1999.


In Lombardia è documentato un calo generale del 4.3% all’anno, ma i trend demografici paiono differire tra aree diverse della regione. Ad esempio nel Parco Adda Sud le rondini si sono più che dimezzate, diminuendo del 56.5% nel periodo 2001-2010 e nel Parco di Montevecchia e della Valle del Curone circa il 50% delle colonie attive nel 2001 era estinto nel 2010.
Tratto da: Aiutiamo le rondini 

Parco del Curone: rondini in calo nel 2011. 
Presenti a Osnago e Sirtori.
tratto da Merate on line

Sette nidi in più rispetto al 2010 sono stati avvistati lungo i cornicioni delle cascine del Parco del Curone, ma quelli effettivamente "occupati" sono circa il 16% (11 in meno dell'anno scorso) e i piccoli che sono riusciti a lasciare il nido sono 54 in meno rispetto a quelli conteggiati all'anno precedente. Sono stati pubblicati sul sito delle Guardie ecologiche volontarie del Parco del Curone i dati relativi alla popolazione di rondini nel territorio del Parco, una rilevazione effettuata durante i mesi primaverili che per il secondo anno segue un protocollo regionale in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano Bicocca.

A detenere il "primato" di esemplari che sono cresciuti fino a spiccare il volo, 157 in totale, è la cascina di "Orana 1" a Osnago, che nonostante presenti un numero di nidi e nidiate inferiore (12 e 5 rispetto a 14 e 7 del 2010) ha registrato 25 "pulli involati", seguita dai 21 di "Guzzafame" a Cernusco e i 19 di "Ceregallo" a Sirtori.

Il maggiori numero di nidi censiti è stato rinvenuto alla "Azienda agricola Brivio" di Missaglia, dove ne sono stati contati 37 di cui però solo 4 occupati. Situazione simile in Valle Santa Croce (stesso paese) con 35 nidi e 3 nidiate.
A Sirtori (Ceregallo) va invece il primato delle nidiate censite, 8 (2 in più dell'anno scorso) seguito dalle 7 di "Moscoretto" e "Guzzafame" di Cernusco. In generale le zone di Cernusco e Osnago e quella di Sirtori e Missaglia si sono verificate le più "frequentate" dalle rondini, il cui passaggio sul nostro territorio è comunque in costante calo.

"Delle 110 cascine presenti nel territorio del Parco ne sono state sorteggiate una cinquantina, sulle quali dal 2010 è stato attivato il progetto regionale in collaborazione con l'Università di Milano che comprende già altri due parchi" ha spiegato la Gev Claudio Ferrario, che insieme ad un piccolo gruppo di "colleghi" e ad un tesista ha effettuato le rilevazioni. "Dal 21 marzo fino alla prima schiusa ogni 15 giorni ci siamo recati nei luoghi indicati, verificando non solo la presenza dei nidi ma anche il tipo di agricoltura presente nelle vicinanze o la presenza di animali".
Questi fattori, infatti, possono influenzare la presenza delle rondini. "Le problematiche che hanno provocato un calo di questi splendidi volatili sul nostro territorio sono varie, a cominciare dall'habitat che è stato profondamente modificato dall'uomo" ha spiegato Ferrario. "Le aree a prato sono diminuite e la biodiversità in quelle ancora coltivate è calata di molto. Gli insetti, sostentamento delle rondini, crescono in presenza di prati e animali ma le nuove tecniche di coltura e allevamento hanno portato via gran parte del nutrimento. Le stesse stalle e cascine hanno strutture diverse, al legno è stato sostituito il cemento, difficile per le rondini da nidificare. C'è da tenere anche in conto che sono sempre meno i siti naturali "di appoggio" in cui i volatili trovano sostentamento prima della migrazione, come quella presente nell'area briviese del Toffo che a settembre si riempie di rondini".

I dati raccolti nel Parco del Curone saranno confrontati con quelli del Parco Pineta di Appiano Gentile - Tradate e della Comunità Montana del Sebino Bresciano, già parte del progetto che mira ad estendersi altrove. "In un recente incontro tra Gev della Regione è stata ribadita l'importanza di un censimento su modello unitario in tutto il Paese, da poter confrontare con l'estero" ha spiegato la Gev. "La presenza di rondini è un indicatore biologico dell'agricoltura, la loro mancanza un monito per un ritorno a una maggiore naturalità".

Per visualizzare il dettaglio dei dati censiti dalle GEV del Parco Curone  Clicca qui

Per approfondire visita il sito: Aiutiamo le rondini

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