sabato 21 dicembre 2013
Seregno: nuovo PGT, vecchie logiche
di Giuseppina Minotti, Capogruppo FDS - Consiglio Comunale di Seregno
Il Piano di Governo del Territorio del comune di Seregno è stato finalmente adottato da Lega Nord e Forza Italia. L'iter di questo piano, in iziato nel 2004, ovvero 9 anni orsono, sembra vanti il record lombardo per la durata.
Si dirà: visto il tempo impiegato (ed i 600.000 euro spesi) sarà di sicuro un buon piano. Niente di tutto questo: il PGT è da considerare negativamente sia per le cose contenute che per quelle non contenute, sia per il detto che per il non detto, sia per la procedura istituzi onale che per quella sociale.
La procedura.
Il PGT di Seregno era già pronto a metà 2010 ma, a seguito di contrasti interni alla maggioranza, non del tutto chiariti e che portarono all'estromissione di Gavazzi, la bozza venne ritirata e ne venne prodotta un'altra nel 2012 (e anche questa costò le dimissioni di sei consiglieri della Lega Nord per sospetti circa l'area Effebiquattro) ed un'altra ancora, dopo un rimpasto di maggioranza, nel 2013.
In una città normale sarebbe bastato questo per rassegnare le dim issioni e procedere a nuove elezioni ma siamo a Seregno...
Pur essendo state elaborate diverse versioni del PGT l'amministrazione non ha ritenuto suo dovere riaprire i termini per raccogliere le istanze di cittadini, associazioni e organizzazioni sindacali, imprenditoriali e di categoria che dunque ora hanno solo lo strumento delle osservazioni. Il piano nasce dunque già vecchio e non tiene conto delle condizioni mutate: c'è una crisi sociale ed economica ma nel PGT non ce ne è t raccia.
I contenuti.
Seregno è la seconda città della Brianza per abitanti e per importanza economica ma il PGT si limita a registrare lo stato di fatto senza proporre alcunché di innovativo.
Certo, il PGT consente di costruire abitazioni come sempre, ma non certo per rispondere alla crescente domanda di case popolari (oltre 300 famiglie) e destinate in larga parte ad incrementare l'invenduto (almeno 1000 appartamenti vuoti a Seregno!).
Quasi nulla per incoraggiare lo sviluppo di attività professionali, commerciali ed artigianali a basso consumo di superficie e destinate ai giovani. Questo si sarebbe dovuto prevedere nelle aree di trasformazione che invece ospiteranno per lo più appartamenti.
Grave è stato prevedere una zona a capannoni (quando non c'era alcuna richiesta) al confine con Albiate rovinando per sempre la possibilità di un corridoio ecologico.
Nemmeno l'impianto urbanistico è condivisibile: non c'è alcuna attenzione alla specificità dei quartieri ed al loro collegamento col centro (specie S. Carlo e S. Ambrogio che si troveranno assediati dalla Pedemontana), poco o nulla per quanto riguarda la mobilità dolce e la rete ciclopedonale, assente qualsiasi proposta che comprenda i comun i vicini.
Che fare?
Subito dopo le feste faremo incontri con le associazioni, a partire da quelle che hanno (nel lontano 2006) presentato le istanze, e con loro valuteremo il PGT e la possibilità di presentazione di osservazioni.
Per quanto riguarda i partiti di opposizione, dentro e fuori il Consigli o Comunale, verificheremo se esiste un atteggiamento comune circa il futuro urbanistico e socio-economico di Seregno e la possibilità di creare uno schieramento in grado di sconfiggere il centro destra e cambiare Seregno come del resto auspichiamo da sempre.
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Ho letto le istanze presentate dalle associazioni e mi sembra, nonostante i tanti anni passati dalla loro redazione, che gran parte siano ancora valide.
RispondiEliminaVolevo anche segnalarvi
la seguente sentenza riguardo ai luoghi di culto.
Grazie per il lavoro che fate.