martedì 25 maggio 2010

Pedemontana bis: il "no" della Provincia di Como alla Varese-Como-Lecco non salva la brughiera

Riportiamo di seguito il testo di un articolo pubblicato il 22 maggio scorso da L'Ordine, quotidiano di Como, seguito da un commento del Gruppo Salvabrughiera.

La Provincia prepara lo sgambetto al Pirellone sulla Varese-Como-Lecco
di Fabio Corti

Costosa, superflua, invasiva. Insomma da non fare. Villa Saporiti, dal presidente Canoni all’assessore alla Grande viabilità Sergio Mina fino al dirigenti di settore, non ha mai nascosto perplessità riguardo il progetto per l’autostrada Varese-Como-Lecco. Dopo qualche mese in stand-by causa elezioni regionali, il dibattito s’è ravvivato sull’onda della rielezione dl Roberto Formigoni a governatore e, soprattutto, della riconferma di Raffaele Cattaneo quale assessore alle infrastrutture del Pirellone. Da Milano procedono spediti, convinti che il progetto sia solido e valido, e pensano a come riunire nel dibattito tutte le realtà locali coinvolte al fine dì trovare la quadra.
Proprio all’indirizzo di Cattaneo, la Provincia di Como sta "covando" un’azione politica. L’altroieri la commissione Territorio ha stilato un atto d’indirizzo sui principi di viabilità stradale e ferroviaria. In pratica, un dossier che prende in esame i principali progetti viabilistici che interessano il nostro territorio e si esprime con una valutazione generale di merito: questo va bene, questo meno, questo è meglio lasciar perdere. Nell’ultima categoria rientra appunto la Va-Co-Lc

In proposito, l’atto d’indirizzo esprime parere decisamente negativo, per tre ordini di motivi.

Primo: prettamente viabilistico. Le rilevazioni sul traffico di Villa Saporiti rivelano che l’esigenza stessa di realizzare un tracciato così importante sia infondata, dacché i veicoli in circolazione sulla tratta prevista sono tanti, certo, ma non in numero da rendere necessaria un’autostrada. Specie nella sfera a cavallo tra Como e il Vanesotto, la Provincia ritiene di poter risolvere i problemi viabilistici con alcune varianti già progettate e finanziate, come quelle alla Briantea.
Secondo: il progetto della Va-Co-Lc è giudicato troppo invasivo dal punto di vista ambientale. Alcune porzioni del suo ipotetico tracciato attraverserebbero zone ad alta sensibilità ambientale specie ella tratta Como-Lecco, sicché i tecnici anno riconosciuto come fondati i timori da parte di alcuni sindaci del territorio.
Terzo, ma affatto meno importante, il capitolo dei costi. Da Villa Saporiti reputano eccessivamente “incerto” l’equilibrio finanziario della nuova autostrada, che avrebbe costi molto elevati.

Aspetti negativi che vanno inquadrati in un contesto particolare. Anzitutto, la nostra provincia è quella maggiormente interessata dal progetto, con ben 14 comuni lariani su un totale di 16 attraversati dal tracciato.

Dopodichè esistono opere che l’amministrazione guidata dal leghista Leonardo Canoni ritiene “prioritarie”, su tutte la realizzazione del secondo lotto della tangenziale, per il quale i finanziamenti sono ancora coperti da un punto di domanda; per non parlare della Pedemontana che da poco ha avviato i cantieri o della terza corsia sull’autostrada A9 che ci collega a Milano.

Nel provvedimento messo a punto dalla commissione è inserita anche una richiesta precisa: quella di stralciare la Varese-Como-Lecco e tutte le pratiche ad essa collegate sia dalla pianificazione provinciale sia da quella regionale. Il documento deve ancora passare sia attraverso la giunta che il consiglio dl Villa Saporiti, ma è difficile che incontri grosse resistenze. Infine, tra gli altri interventi presi in considerazione emergerebbe un’altra bocciatura, quella sulla Garibaldina. Al contrario, viene definita prioritaria la tangenziale di Cantù.

Commento del Gruppo Salvabrughiera:

La tangenziale si farà! Secondo quanto scritto, una delle due priorità votate dalla Commissione Territorio della Provincia è il Secondo Lotto della Tangenziale di Como. Quello appunto che attraverserebbe la nostra brughiera in base alla proposta di variante al progetto originario in galleria alle spalle di Montorfano. Importante continuare a fare pressione perché se quest’opera è come sembra inevitabile, almeno non abbia altissimi costi dal punto di vista della distruzione del nostro residuo patrimonio ambientale.

Nel fotomontaggio, tratto da www.salvabrughiera.com, la brughiera "tagliata" dalla Tangenziale di Como

1 commento:

  1. grazie per prestare sempre attenzione agli sviluppi della salvaguardia della brughiera anche nella nostra zona. E' un momento di confronto di tipo "istituzionale" e l'importante è non rimanere alla finestra, ma continuare a monitorare la situazione. Di positivo c'è per la prima volta un confronto fra otto sindaci/amministrazioni dei comuni toccati dalla tangenziale per trovare una soluzione condivisa e il meno impattante possibile.

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