Lo scorso 2 agosto è partita ufficialmente la procedura, bandita in giugno, per assegnare i primi lavori di sbancamento e movimentazione terra. L'obiettivo è realizzare entro il 2014 - e quindi in tempo per l'Expo del 2015 - l'autostrada "Pedemontana" che lambendo le Prealpi lombarde collegherà la provincia di Bergamo, e quindi l'autostrada A4, con Malpensa, by-passando il nodo milanese e dando sfogo ad un'importantissima via di transito. Il problema, però, sta nel fatto che anche la criminalità organizzata ha già adocchiato l'opera, soprattutto per i guadagni che se ne possono fare: sul piatto, infatti, ci sono oltre 2 miliardi di euro per gli appalti.
Secondo un'informativa del comando dei carabinieri di Monza - documento che è stato alla base delle misure di custodia cautelare che lo scorso 13 luglio hanno portato al maxiblitz contro la 'ndrangheta in Lombardia - proprio l'autostrada "Pedemontana" o meglio la futura spartizione degli appalti legati ad essa, sarebbero stati argomento di un summit messo in piedi nel milanese e presieduto da una serie di "mammasantissima", sia lombardi che in arrivo appositamente della Calabria. In una riunione, mascherata da normalissima serata conviviale, avvenuta presso il ristorante "Il Peschereccio" di Bollate, il 19 novembre del 2008, allo stesso tavolo erano seduti con certezza: Vincenzo Mandalari, capo locale di Bollate (tra gli arrestati del 13 luglio scorso ma attualmente latitante), Pietro Francesco Panetta, capo locale di Cormano, sempre nel milanese, e Pietro Oppedisano, personaggio di grande spessore nella gerarchia della 'ndrangheta. Si tratta infatti del fratello di Michele Oppedisano, superboss di Reggio Calabria e nipote di Domenico, capo incontrastato della "Provincia", l'organo che dal versante Ionico della Calabria controlla l'intero ramificarsi delle cosche nell'Italia del nord.
Pietro Oppedisano era arrivato in stazione Centrale a Milano il 15 novembre del 2008; ad accoglierlo, ben mescolati tra le centinaia di passeggeri che tutti i giorni affollano lo scalo milanese, uno stuolo di "compari" ossequiosi che avevano fatto a gara per essere i primi a stringere la mano al boss appena arrivato dalla Calabria. «Dalle risultanze investigative - scrivono i carabinieri - è emerso che la principale motivazione che ha portato il predetto in Lombardia è legata agli interessi connessi alla distribuzione degli appalti relativi ai lavori dell'autostrada "Pedemontana"». Ma non solo. Oppedisano era giunto al nord per sanare pure la spaccatura tra le 'ndrine seguita all'omicidio di Carmelo Novella, avvenuto pochi mesi prima, e che aveva creato un preoccupante vuoto di potere, essendo stato eliminato il massimo esponente della 'ndrangheta in Lombardia. Probabilmente, il boss sbarcato da Rosarno avrebbe appoggiato la candidatura di Cosimo Barranca, capo locale di Milano, in sostituzione di Novella.
I carabinieri, come già sottolineato, puntano il dito però sull'interesse delle cosche per gli appalti miliardari legati alle opere pubbliche in programma, evidentemente avendo chiare evidenze di ciò. E questo già due anni prima che i lavori della Pedemontana prendessero il via. Altri particolari gli inquirenti non se li lasciano sfuggire: le indagini sono ancora in corso. Anche per i compari la trattativa era solo all'inizio. Mandalari in una conversazione telefonica intercettata chiede a Panetta quando partirà Pietro (Oppedisano) per tornarsene in Calabria. "Pietro adesso non parte - risponde Panetta - perché sta salendo il fratello Michele". Mandalari ribatte: "Noi dobbiamo parlare con Michele allora. Michele sa di più di Pietro..." Ancora Panetta: "Tenete contro che Michele ci tiene più per qua!" Intendendo con questo che per Michele Oppedisano guadagnarsi lavori ed appalti al nord era molto importante.
Dopo gli arresti del luglio scorso è probabile che i piani della 'ndrangheta si siano rallentati ma certo non interrotti. L'interesse per la Pedemontana rimane sempre vivo!
Brianza Centrale consiglia la lettura del libro "Polo Nord: La nuova terra dei padrini del Sud".
Il volume è disponibile al prestito presso le biblioteche di Desio, Meda e Seregno.
Le foto sono tratte dal sito di Pedemontana Lombarda.
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