mercoledì 9 settembre 2015
Perchè non è un buon affare investire soldi pubblici nell'autodromo di Monza
Comunicato stampa del COMITATO PER IL PARCO A. CEDERNA
Sappiamo tutti che il Presidente Maroni ha confermato un investimento pubblico di 21 milioni di euro da parte della Regione – soldi nostri – per il cosiddetto salvataggio del GP di F1 a Monza, facendosi forte di 40.000 firme a sostegno. Al di là di ogni considerazione circa lo spazio di visibilità di cui ha potuto godere tale iniziativa con la presenza a EXPO e la sponsorizzazione di Regione Lombardia, una precisazione preliminare circa la modalità di raccolta è doverosa:è sufficiente recarsi allo spazio Regione – e invitiamo i giornalisti a farlo – per sincerarsi della poca informazione che l'accompagna: il volantino che pubblicizza la raccolta di firme non dice che si tratta di fondi pubblici versati per sostenere la Sias S.p.A., un'emanazione dell'ACI – tuttora compresa nell'elenco degli enti inutili che, secondo la spending review di Cottarelli, dovrebbero essere sciolti – che opera in un settore in grave crisi come quello delle competizioni automobilistiche, versa in cattive acque e non vede a tutt'oggi un piano strategico di sviluppo. Ulteriore nota a margine: le firme vengono raccolte separatamente in un libro, quando, invece, una raccolta di firme, per avere legittimità, esige che il testo della petizione sia riportato su ogni foglio che contiene le firme proprio per rendere trasparente la manifestazione della volontà di chi aderisce.
Sorvolando su questi aspetti secondari, preferiamo soffermarci sulle considerazioni sostanziali che ci inducono a ritenere che investire soldi pubblici nell'autodromo non sia un buon affare, stante l'assenza di garanzie a fronte di un investimento pubblico di tale portata.
Ricapitolando, l’operazione prevede la cessione a titolo non oneroso di una quota di Parco da parte degli attuali proprietari, Monza e Milano. Si parla di circa un terzo, pari all’area occupata dalle strutture dell’autodromo, ovvero 140 ettari.
INVITIAMO, ESORTIAMO I SINDACI DI MONZA E MILANO A NON CEDERE ALCUNA QUOTA ALLA REGIONE.
Tenendo presente che la sola riqualificazione dell’autodromo, in base a progetti riportati dalla stampa, richiederebbe ben 70 milioni di euro, come si pensa di recuperare tutti i milioni mancanti?
Questi fondi pubblici, nostri, serviranno anche per le modifiche al circuito in modo da potere di nuovo ospitare le superbike. Il progetto del differente tracciato stradale, che prevede un cospicuo numero di alberi da abbattere, è già sul tavolo della Soprintendenza e del Parco della Valle del Lambro, che dovranno rilasciare la loro autorizzazione.
CHIEDIAMO ALLA SOPRINTENDENZA E AL PARCO VALLE LAMBRO DI NON CONCEDERE ALCUNA AUTORIZZAZIONE ALL’ABBATTIMENTO DI ALBERI. I DANNI AL PARCO SI SUSSEGUONO INCESSANTI DA DECENNI E NON RISOLVONO ALCUN PROBLEMA, MENTRE DEPAUPERANO SEMPRE PIÙ IL PATRIMONIO ARBOREO E STORICO CHE QUESTI ENTI SAREBBERO INVECE TENUTI A TUTELARE.
Inoltre, ci sembra doveroso esprimere forti perplessità su una operazione che sembrerebbe interamente a carico del pubblico, quando si chiedono in continuazione grandi sacrifici alla collettività. Citiamo, ad esempio, il recente aumento - in alcuni casi fino all’80% - delle rette degli asili nido (anche a Monza) e i pesanti tagli alla sanità effettuati da Regione Lombardia.
COLUI CHE DECIDE LA FORMULA UNO, IL SIG. ECCLESTONE, HA PRESENTATO UN CONTO DI 25 MILIONI DI DOLLARI (22.6 MILIONI DI EURO) PER MANTENERE A MONZA IL GP.
Bisogna però considerare che negli ultimi anni i guadagni della formula uno si sono molto ridotti. Lo scorso anno, infatti, l’incasso complessivo della manifestazione è stato di 21,7 milioni di euro, il 10% in meno rispetto al 2013 (23,6 milioni) ma pur sempre il 76% del fatturato complessivo della Sias: i costi diretti della manifestazione sono lievitati dai 16,7 milioni del 2013 a 17,3 con un risultato netto del Gran premio d’Italia (tenendo conto dei soli costi diretti di organizzazione dell’evento e senza considerare le spese generali) di 4,3 milioni di euro (rispetto ai 6,9 dell’anno precedente).
CI DICONO CHE IL GP PORTA 24.6 MILIONI DI EURO COME INDOTTO A MONZA, peraltro in rilevante decrescita di oltre 2 milioni rispetto alla stima relativa all'anno precedente.
L’unico studio reperibile in proposito è un’analisi che la Camera di Commercio di Monza fornisce ogni anno; si tratta di semplici valutazioni, in un’ottica previsionale, senza alcuna elaborazione dei dati a consuntivo: in pratica la Camera di Commercio prevede che i commercianti, i ristoratori, gli albergatori etc. di Monza e dintorni incasseranno diversi milioni, MA NON HANNO MAI FORNITO, A FINE MANIFESTAZIONE, I DATI REALI SU QUANTO HANNO EFFETTIVAMENTE INCASSATO. PERCHÉ NON VENGONO RESE PUBBLICHE CIFRE PRECISE, COME CHIEDIAMO DA ALMENO VENT'ANNI?
CI DICONO CHE IL GRAN PREMIO DI MONZA SIA UN VANTO PER LA CITTÀ, ma non possiamo dimenticare il danno d'immagine conseguente alle vicende giudiziarie della dirigenza della Sias, in carica fino allo scorso anno, che è sotto processo per reati come peculato, false fatturazioni, appropriazione indebita, corruzione, evasione fiscale, usura, turbativa d’asta, abuso d’ufficio e taglio non autorizzato di alberi. La mala gestione di decenni dell’autodromo ha avuto una ricaduta negativa certa sulla fama della città a livello mondiale.
MA PARLIAMO DI SOLDI E ANALIZZIAMO SOMMARIAMENTE IN CHE TIPO DI IMPRESA LA REGIONE STA FACENDO CONFLUIRE I SOLDI DEI CITTADINI. (I dati sono stati riportati in un articolo di stampa su http://www.infonodo.org/node/41696)
Vediamo alcuni dettagli:
- durata dell’ipotetico contratto 4 anni (2017 al 2020) con un importo annuale di 25 milioni di $ (22.6 milioni di euro) + 8 milioni $ (per mancato incasso da parte Sias della compensazione pubblicità mancata), che sommano a più di 30 milioni di € l'anno; oltre a questo esborso e mancato ricavo:
- Sias deve rifondere, ad oggi, i seguenti debiti con banche e fornitori: 2,27 milioni di € alle banche + 8,4 milioni verso fornitori;
- poi c'è la spesa di 7 milioni di € per migliorie al circuito, ma non è ancora noto il progetto completo di varianti all'infrastruttura che con la precedente amministrazione Sias era stato valutato intorno a 70 milioni di €;
- poi ci sarà il mancato introito dalla gestione del Paddock Club che ora passa ad Ecclestone: quindi altri 3 milioni di € in meno sugli incassi annuali;
Inoltre:
- Sias deve alla Agenzia delle Entrate almeno 2,5 milioni di € per i biglietti falsi del triennio 2007-2009;
- deve al Comune di Monza circa 894 mila € per IMU/ICI mancati nel periodo 2009-2013;
- deve al Comune di Monza 50 mila € per il ritardo nelle opere di restauro delle soprelevate.
Mediamente i ricavi annuali di Sias sono stati circa 32,5 milioni di € e costi di circa 31, 2 milioni di € (quindi con utili, quando va bene, intorno a 1,3 milioni di €).
Se il ricavo diminuisce di 8 milioni e i costi aumentano di 11,6 milioni il conto economico di Sias presenterebbe una perdita di 18,5 milioni (ricavi 24,5 meno costi 42,8) di €, senza tenere conto dei debiti verso Banche, Fisco, Fornitori, Comune di Monza, ecc.
La situazione di SIAS si fa economicamente e finanziariamente sempre più pesante. Chi paga?
CI CHIEDIAMO ANCORA UNA VOLTA SE SIA LECITO FAR RICADERE QUESTE PERDITE SULLA COLLETTIVITÀ. PERDITE CHE VEROSIMILMENTE PROSEGUIRANNO ANCHE IN FUTURO IN PRESENZA DI UN CONTESTO COMPETITIVO MOLTO DIFFICILE – NON SOLO A LIVELLO INTERNAZIONALE, MA ANCHE NAZIONALE, VISTO IL PROLIFERARE DI CIRCUITI CHE SI CANDIDANO AD AVERE LA FORMULA 1– E DI SPESE DI GESTIONE DEL CIRCUITO SEMPRE PIÙ INGENTI.
CHIEDIAMO ALLORA AI CITTADINI SE PENSANO CHE SIA UN BUON AFFARE INVESTIRE I LORO SOLDI IN QUESTA IMPRESA.
Se pensano che la Regione stia sottraendo una cifra esorbitante dalle loro tasche per operazioni quanto meno azzardate anche sotto il profilo prettamente economico, e che avranno ripercussioni devastanti certe sul Parco, li invitiamo a unirsi all’appello che intendiamo inviare ai sindaci di Monza e Milano, al Consorzio, alla Regione, alla Soprintendenza e al Parco Valle Lambro.
CHIEDIAMO AL PUBBLICO di mandare all’ indirizzo parcomonzainfo@gmail.com
una semplice e-mail con questa frase, o simile, sempre educata:
"Non concordo sulla cessione di una quota del Parco di Monza alla Regione con conseguenti cospicui finanziamenti pubblici all’autodromo. Dopo i recenti ingenti tagli alla spesa pubblica effettuati dalla Regione, indignato/a, chiedo che si eviti ogni finanziamento pubblico, palese od occulto, finalizzato alla gestione, alla riqualificazione e/o al cosiddetto salvataggio dell’autodromo.
Chiedo inoltre alla Soprintendenza e al Presidente del Parco Valle Lambro di non concedere alcuna autorizzazione al taglio di alberi".
Nome, Cognome, città.
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