sabato 25 aprile 2020

25 Aprile: quando a Seregno i ragazzi cantavano «Fischia il Vento...»

Seregno, 1947 - Il corteo davanti alla lapide dei partigiani in Piazza Roma
La foto che vedete sopra è stata scattata a Seregno il 26 dicembre 1947 in occasione di una manifestazione organizzata dai Garibaldini della 119° Brigata di Vona per onorare i Caduti seregnesi per la libertà.

Le cronache del tempo ci raccontano che alla cerimonia parteciparono tutte le autorità cittadine. Erano infatti presenti il sindaco Colombo, i rappresentanti di tutti i Partiti e organizzazioni, i membri del C.L.N.

Il corteo poi si recò al Cinema Roma dove furono consegnate medaglie e diplomi a ricordo della lotta partigiana mentre "candide voci di bimbi intonavano l'inno di Mameli, seguito dall'inno dei Partigiani".

L'anno successivo un decreto del governo De Gasperi vietò l’uso in pubblico di uniformi e fazzoletti partigiani per proibire celebrazioni all’aperto della Liberazione. A Seregno la celebrazione del 25 Aprile avvenne comunque anche se in assenza delle autorità.

Di seguito riportiamo la cronaca della giornata pubblicata sul settimanale "Il Lambro" del 1° maggio 1948.



La celebrazione del 25 aprile  

Con immutata fede, nel nome dei suoi Caduti, Seregno repubblicana e democratica ha celebrato il terzo anniversario della lotta di liberazione ricordando le vittime di tutte le guerre.

Con semplicità patrioti e partigiani si sono riuniti alla loro sede domenica mattina.

Al manifesto dell'ANPI era seguito quello del Comitato del Fronte Popolare e della Alleanza Femminile. Più tardi quello della D.C. indirizzato ai Partigiani cristiani, assenti. Notata l'assenza delle autorità, anche alla cerimonia commemorativa alla lapide dei Caduti dove il Comune ha inviato fiori.

Familiari dei Caduti, patrioti e partigiani si sonò ritrovati: con loro uomini e donne del popolo, fraternamente uniti. Essi non dimenticano. Un garibaldino, reduce dalla deportazione ha ricordato per tutti il sacrificio, non invano sofferto dal popolo. La certezza che nella rinnovata unità popolare l'avvenire non conosca nuovi lutti, nuove guerre!

In corteo hanno recato le corone al Monumento ai Caduti! Centinaia di cittadini seguivano, facevano ala, salutando le bandiere. Non era vietato. Alla Lapide in Piazza Roma i ragazzi dell'Asilo Colzani cantano «Fischia il Vento...». Un partigiano ricorda ancora l'insurrezione, i combattenti della libertà, «venuti da tutte le strade, da tutte le case». Uniti col popolo continueremo la loro strada perché l'Italia sia unita, repubblicana, del popolo. Nessuno lo potrà vietare!

Molto modesto il rancio la sera, in «casa dei partigiani». Ma non poteva mancare loro l'allegria, i «quattro salti» ed i canti, che ricordano a giovani ed anziani le speranze, le asprezze della lotta vissuta.

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