venerdì 28 febbraio 2025

Tangenzialina di Raviola a Molteno. Circolo Ambiente: "Tutte le responsabilità ricadono sul comune!"

La Bevera in piena, ottobre 2024

di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"


Il parere dell'Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) sul progetto della tangenzialina di Raviola è tutto uno scaricare sul comune di Molteno le responsabilità in caso di eventuali e futuri danni provocati dalle esondazioni del vicino torrente Bevera.
E' questo, in estrema sintesi, ciò che si può dedurre dal 'parere idraulico' che Aipo ha fornito nel 2024 al Comune di Molteno in merito alla realizzazione della nuova strada che dovrebbe collegare la SP 52, al confine con Sirone, fino al supermercato lungo la SP 49.

Aipo scrive che "per qualsiasi esigenza idraulica, ivi comprese quelle derivanti da attività di protezione civile connesse ad eventuali fenomeni di piena, il richiedente [Comune di Molteno] dovrà adattarsi alle mutate condizioni, anche successivamente all’esecuzione delle opere in oggetto, senza pretendere dall’Agenzia indennizzi di sorta".
Prosegue Aipo: "Rimangono a carico del richiedente gli oneri relativi alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere in oggetto derivanti da variazioni plano-altimetriche dell’alveo del torrente Bevera dovute a fenomeni legati al trasporto solido e/o derivanti da eventi di piena del fiume Lambro".
E ancora: "Rimangono a carico del richiedente gli oneri relativi alla sicurezza del cantiere ..., svincolando questa Agenzia da qualsiasi responsabilità in caso di danni derivanti da eventi di piena del torrente Bevera".
Prosegue ancora Aipo nel proprio parere: "Rimane a carico dell’Amministrazione Comunale ... la predisposizione di uno specifico Piano di Emergenza ...; resta anche in capo ai proponenti la redazione e l’attuazione di tale piano e delle azioni e delle misure necessarie a garantire la fruizione in sicurezza delle opere, nonché la loro interdizione in caso di pericolo. Rimangono a carico del richiedente gli oneri relativi alla manutenzione delle opere di compensazione idraulica previste (fossi longitudinali e drenaggi trasversali), nonché le eventuali responsabilità legate al loro malfunzionamento idraulico".
Conclude Aipo: "Il concessionario sarà tenuto all’immediato risarcimento di tutti i danni che venissero arrecati alla proprietà pubbliche o private ed al ripristino delle medesime".

La nuova tangenzialina di Raviola

Anche alla luce del parere Aipo, come Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" ribadiamo la nostra netta contrarietà alla realizzazione della tangenzialina di Raviola che, come in parte evidenziato dall'Agenzia, potrebbe - anche potenzialmente - aumentare i danni derivanti dalle esondazioni del vicino torrente Bevera. Ricordiamo infatti che, secondo il progetto, la nuova strada correrà parallela al Bevera, già pesantemente cementificato nell’intero tratto urbano di Molteno. L’artificializzazione delle aree spondali dei fiumi mette a rischio il loro equilibrio ecologico. La realizzazione della strada a pochi metri dal Bevera potrebbe aumentare i danni in caso di esondazioni naturali del torrente, fenomeni che purtroppo in futuro si potranno verificare con sempre maggiore frequenza e intensità, anche a causa della crisi climatica. Occorre infatti tenere in considerazione la situazione che si potrebbe verificare con le eventuali (e probabili) piene del torrente. Le piene verrebbero trattenute dalle nuove opere di contenimento della nuova strada, e pertanto il Bevera sarebbe costretto ad esondare nel tratto a monte o a valle, causando eventuali e peggiori danni anche agli abitati!

Un sentiero ritrovato: la Valle dei Mulini a Meda si rinnova


Grazie all'impegno di una decina di volontari, è stato riaperto un tratto del Sentiero della Vigna e del Vecchio Mulino nella Valle dei Mulini  a Meda, avvicinando il collegamento pedonale tra il Bosco delle Querce di Seveso e Meda e il Parco delle Groane e della Brughiera. I volontari hanno ripulito il passaggio, invaso da vegetazione infestante, e rimosso una grande quantità di rifiuti, restituendo così alla comunità un percorso più accessibile e sicuro.


Gianni Del Pero, presidente del WWF Lombardia, ha sottolineato l’importanza dell’intervento, ricordando che "questo sentiero è di tutti, e oggi siamo tutti più ricchi".


L’iniziativa è frutto della collaborazione tra Cooperativa Sociale La Brughiera Onlus, Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera, Circolo XX Settembre, WWF Insubria e Lombardia, che insieme continuano a valorizzare il territorio e promuovere la mobilità dolce.

martedì 25 febbraio 2025

Pedemontana, diossina e PM10: persistono le preoccupazioni sulle soglie applicate nei cantieri di bonifica


Il 12 febbraio 2025, a seguito di un sollecito, Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) ha risposto alla nota inviata il 12 gennaio da diverse associazioni ambientaliste, tra cui Sinistra e Ambiente - Impulsi di Meda, Legambiente Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano, Altra Bovisio, Comitato Ambiente di Bovisio e Cittadini per Lentate. La nota sollevava preoccupazioni sulle metodologie di bonifica della diossina nella Tratta B2 e sulle soglie di inquinanti applicate. Tuttavia, secondo gli ambientalisti, la risposta di Pedemontana non è risultata soddisfacente.

Mancanza di certificazione ACCREDIA per le analisi sulle diossine

Una delle principali criticità riguarda le analisi chimiche della qualità dell’aria, in particolare per le diossine. L’impresa incaricata non dispone della certificazione ACCREDIA per questo parametro. Pedemontana ha risposto che il Piano di Monitoraggio prevede il rispetto della norma UNI EN ISO IEC 17025, ma questa affermazione, secondo i gruppi ambientalisti, "non chiarisce affatto il mancato accredito".

Soglie limite delle diossine nell’aria: normativa poco cautelativa?

Pedemontana conferma l’adozione della soglia di 150 fg/m³, prevista dalla normativa tedesca, ignorando il valore più restrittivo di 40 fg/m³ indicato dalla Commissione Tossicologica Nazionale (CCTN 86/6). Secondo Sinistra e Ambiente e gli altri gruppi, questa scelta "non è cautelativa" e non garantisce la massima tutela della salute pubblica.


Polveri sottili e soglie di intervento


Per quanto riguarda il PM10, Pedemontana ha fornito una risposta articolata sulla gestione delle soglie di attenzione e intervento. La società fa riferimento al “Piano di Monitoraggio Polveri e Diossine” e sottolinea che esistono livelli di osservazione differenti per la diffusione delle polveri e delle diossine in aria. Le soglie vengono determinate sulla base della curva limite e delle misurazioni effettuate nei cantieri di bonifica. Tuttavia, a parere delle associazioni, le soglie adottate restano "elevate".

Pedemontana ritiene che i valori medi utilizzati siano "cautelativi" e "ragionevoli", ma i gruppi ambientalisti ribadiscono che l’incremento di 10 µg/m³ per determinare la soglia di attenzione è ancora troppo alto.


Certificazione per le analisi sul suolo e gestione rifiuti da scavo

A seguito della segnalazione degli ambientalisti, le analisi di caratterizzazione del suolo sono state affidate a un ente certificato ACCREDIA per le diossine, garantendo maggiore affidabilità.

Rimane invece aperto il tema della gestione dei rifiuti da scavo. Pedemontana ha presentato una tabella con i siti di destinazione dei materiali contaminati, ma la considera solo un documento esemplificativo. Prima dell’inizio degli scavi verrà elaborato un piano di smaltimento da sottoporre ad ARPA Lombardia e alle autorità competenti, contenente informazioni dettagliate sui rifiuti e sui siti di conferimento.

Le preoccupazioni degli ambientalisti

Nonostante la risposta di Pedemontana, i gruppi ambientalisti restano preoccupati per i livelli di inquinanti applicati nei cantieri e per la gestione dello stoccaggio del materiale contaminato. "Anche questa volta riteniamo di aver dato un contributo informativo evidenziando alcuni limiti dell'iter e delle azioni di bonifica", affermano. I comitati locali continueranno a monitorare la situazione e a informare i cittadini sulle criticità della bonifica in corso.

 

La risposta di Pedemontana

 

Pedemontana: il progresso che avanza… polvere, traffico, rumore e vibrazioni! 🚜


Riceviamo e pubblichiamo


Cara Brianza Centrale, 

ormai i cantieri della Pedemontana sono partiti e con loro anche una serie di effetti collaterali che, a quanto pare, nessuno poteva prevedere… tranne chiunque abbia mai visto un cantiere in vita sua.

🎺 Il concerto dei camion: il dolce suono dei motori rimbomba nelle nostre orecchie dalle prime luci dell’alba, mentre il traffico si trasforma in un perfetto esempio di caos permanente.

💨 La nebbia padana? No, polvere!: grazie ai mezzi di cantiere, abbiamo una nuova atmosfera da respirare, con quel sottile strato di terra che si deposita su ogni superficie, comprese le nostre vie respiratorie.

🚜 Strade o campi arati?: le gomme sporche dei camion disseminano terra ovunque, trasformando le strade in un percorso di cross gratuito.

📢 Le vibrazioni del progresso: le case tremano, i vetri tintinnano, e qualcuno ha pure controllato se fosse in atto un microsisma. Ma no, sono solo i lavori che procedono a pieno regime!

Ora, possiamo anche capire che i cittadini, le associazioni e i comitati, non essendo del mestiere, non abbiano previsto tutto questo. Ma chi gestisce i cantieri? Chi amministra il territorio, spesso affiancato da fior di tecnici e consulenti? Possibile che nessuno abbia considerato questi “dettagli”?

🔴 È ora che Comuni e Regione intervengano per regolamentare e controllare i lavori, cercando di ridurre al minimo i disagi. Altrimenti ci troveremo a dover convivere con un’infrastruttura che, prima ancora di essere completata, ha già lasciato un bel segno sulla nostra qualità della vita.

Nel frattempo, armatevi di pazienza… e magari anche di una mascherina antipolvere. 😷

Salute! da Domenico Corrusco

Pedemontana finanziata, Metropolitana M5 dimenticata


Questo post riporta le critiche sollevate dal gruppo civico La Rondine di Concorezzo riguardo alla disparità di trattamento tra le due infrastrutture.


Un nuovo finanziamento da oltre 400 milioni di euro è stato stanziato per l'Autostrada Pedemontana Lombarda, mentre il prolungamento della Metropolitana M5 fino a Monza continua a incontrare ostacoli economici e politici. Questa disparità di trattamento tra le due infrastrutture ha sollevato numerose critiche, in particolare da parte del gruppo civico La Rondine di Concorezzo.

L'autostrada Pedemontana Lombarda, un progetto controverso e impattante sul territorio della Provincia di Monza e Brianza, ha visto i suoi costi lievitare nel tempo. Nonostante la società che la gestisce abbia accumulato perdite superiori ai 100 milioni di euro, la Regione Lombardia ha deciso di intervenire con un nuovo finanziamento da 431 milioni di euro. Questo è stato reso possibile grazie a una norma inserita nel Decreto PNRR 4 e successivamente convertita nella Legge n. 56 del 2024, che ha eliminato il divieto di indebitamento per la ricapitalizzazione delle società in perdita. Una scelta che permetterà di coprire parte del debito già miliardario dell’opera, il cui peso graverà sulle future generazioni.

Parallelamente, il progetto di prolungamento della Metropolitana M5 fino a Monza, unanimemente considerato necessario per migliorare la mobilità locale, sta affrontando difficoltà nel reperire i fondi necessari. I costi stimati sono aumentati fino a 580 milioni di euro, ma, a differenza di quanto accaduto per Pedemontana, il sostegno politico ed economico tarda ad arrivare. Si discute, infatti, di ridimensionare il progetto, ridurre il numero di fermate o addirittura realizzarne solo una parte per contenere le spese.

Le scelte della Regione Lombardia hanno suscitato polemiche, con critiche rivolte a una politica che, secondo alcuni, favorisce opere a forte impatto ambientale e dai costi elevati, mentre penalizza progetti di trasporto pubblico che potrebbero ridurre il traffico e l’inquinamento. Il Sindaco di Monza, Paolo Pilotto, ha ribadito l’importanza della Metropolitana M5 per la cittadinanza, sottolineando come l’infrastruttura potrebbe servire centinaia di migliaia di persone ogni giorno.

Presentazione della guida escursionistica “A piedi intorno al Lago di Como”


Si terrà sabato 1 marzo 2025 alle 17  presso la Biblioteca comunale di Erba, la presentazione della guida escursionistica “A piedi intorno al Lago di Como” (Iter Edizioni), alla presenza dell’autore Massimo Lozzi.

L’incontro è realizzato in collaborazione con alcuni sodalizi del territorio: Cai di Erba, Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, associazione Testa di Rapa, associazione Territori – Natura Arte Cultura.

La guida raccoglie 45 passeggiate, escursioni e trekking alla scoperta della natura. Gli itinerari proposti si snodano lungo tutti i 180 km del perimetro del Lario: sponda Occidentale, Triangolo lariano, sponda orientale e le Grigne. Sono percorsi di diversa difficoltà e lunghezza, scelti per il loro interesse escursionistico e paesaggistico, verificati con attenzione, descritti con cura e precisione con riferimenti storici, naturalistici e paesaggistici.

Ma “a piedi” non si riferisce solo alla modalità con cui percorriamo i sentieri, ma anche alla possibilità di raggiungere i punti di partenza senza auto. Qui l’autore ha volutamente privilegiato percorsi con punti di partenza facilmente accessibili anche con i mezzi pubblici.

L’incontro del 1 marzo vuole anche essere un’occasione per riflettere sulle modalità di fruizione dell’ambiente montano per affermare un modello che privilegia e incentiva il turismo sostenibile, finalizzato prevalentemente alla «esplorazione» intesa come osservazione ed immersione nella natura in contatto con la cultura e le tradizioni locali.

Come detto, l’appuntamento è per sabato 1 marzo alle 17,00  presso la sala mostre della Biblioteca comunale di Erba in Via Joriati 6.

sabato 22 febbraio 2025

La Felce Penna di Struzzo: un'inattesa scoperta ai margini della Riserva Fontana del Guercio


Durante un'escursione nei pressi della Riserva naturale Fontana del Guercio, appena oltre i suoi confini, è stata osservata la Matteuccia struthiopteris, conosciuta anche come Felce penna di struzzo. Un avvistamento particolarmente interessante, considerando che questa specie è inserita nella pubblicazione Flora e piccola fauna protette in Lombardia della Regione Lombardia (2010).

La scheda inserita nel volume Flora e piccola fauna protette in Lombardia

Le fotografie scattate durante l'osservazione mostrano la felce ormai a fine ciclo vegetativo, con le fronde secche e brunastre. Questa pianta, appartenente alla famiglia delle Onocleaceae, può raggiungere un'altezza compresa tra i 30 e i 140 cm. Le sue foglie sterili, di forma oblanceolata e pennata, si dispongono ad imbuto, mentre le fronde fertili, più rigide ed erette, emergono successivamente dal centro della pianta, raggiungendo una lunghezza di 15-35 cm.


La sporificazione della Matteuccia struthiopteris avviene tra agosto e settembre (indicata nella scheda come "V.IX."). Questa felce è considerata rara e predilige ambienti umidi, come boschi alluvionali, ontaneti e margini forestali. Il suo habitat tipico si estende dalle pianure fino alle zone montane subalpine, con una preferenza per suoli silicei.

Di origine eurasiatica, la Felce penna di struzzo è una specie di particolare pregio naturalistico. La sua presenza nelle vicinanze della Riserva Fontana del Guercio rappresenta un elemento di interesse per gli studiosi e gli appassionati di botanica, sottolineando l'importanza della tutela di questi ambienti per la conservazione della biodiversità.

Alla Fontana del Guercio con gli studenti dello Jean Monnet e il gruppo Erasmus dalla Germania


Giovedì 20 febbraio, la Riserva Naturale della Fontana del Guercio a Carugo (Como) ha accolto un gruppo di studenti del liceo Jean Monnet di Mariano Comense e i loro coetanei in Erasmus provenienti dalla Germania. L'evento, organizzato dal Comitato Parco Regionale Groane e Brughiera in collaborazione con il Comune di Carugo, ha offerto un'opportunità unica per approfondire la conoscenza del patrimonio naturalistico locale e riflettere sull'importanza della tutela ambientale.


L'incontro ha preso il via con l'accoglienza da parte di Tiziano Grassi, presidente del Comitato Parco Regionale Groane e Brughiera, e del vicesindaco di Carugo Marco Cappellini. La visita guidata si è articolata in diverse tappe, ognuna delle quali ha visto il contributo di esperti che hanno illustrato vari aspetti della riserva.


Zeno Celotto
ha tracciato un quadro storico della Fontana del Guercio, mentre Edoardo Pardini ha raccontato il percorso di recupero dell'area, un tempo degradata a causa di una discarica abusiva negli anni '60. Le Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) del Parco delle Groane hanno spiegato il ruolo delle aree naturali protette, soffermandosi sulla flora e sulla fauna del territorio. Infine, Tiziano Grassi ha approfondito gli aspetti geologici e naturalistici della riserva, evidenziandone le peculiarità e la biodiversità.


Durante la passeggiata didattica, i partecipanti hanno potuto osservare da vicino la vegetazione tipica del luogo in questa stagione, tra cui primule, campanellini, bucaneve e scille. Le spiegazioni sono state rese accessibili anche agli studenti tedeschi grazie alle traduzioni in inglese effettuate dalle insegnanti e dagli studenti dello stesso liceo Jean Monnet.


L'iniziativa, della durata di oltre due ore, ha riscosso grande interesse tra gli studenti, che hanno potuto comprendere l'importanza della conservazione ambientale e il valore di un'area naturale protetta come la Fontana del Guercio. La visita si è conclusa con il ringraziamento del vicesindaco Cappellini e con un arrivederci a nuove occasioni di scoperta e apprendimento nella natura.

 


Rassegna stampa

 



 

venerdì 21 febbraio 2025

Passeggiata tra gli alberi monumentali di Desio


Sabato 22 febbraio 2025, dalle ore 9:30 alle 12:30, gli amanti della natura avranno l'opportunità di partecipare a un evento speciale: la Passeggiata tra gli alberi monumentali di Desio. Un'occasione imperdibile per immergersi nella bellezza degli alberi secolari e scoprire la loro storia affascinante.

L'evento, aperto a persone di tutte le età, si svilupperà lungo un percorso che toccherà sia il parco di Desio sia altre aree verdi pubbliche della città. I partecipanti potranno ammirare da vicino questi giganti verdi, veri e propri testimoni della storia naturale e culturale del territorio. La passeggiata rappresenta un'opportunità per riscoprire il valore del patrimonio arboreo locale e per trascorrere del tempo all'aria aperta, godendo della tranquillità e della maestosità della natura.

Si consiglia l'uso di scarpe comode da passeggio.

Gli organizzatori declinano ogni responsabilità durante la passeggiata e durante gli spostamenti tra un luogo e l'altro. In caso di maltempo, l'evento sarà riprogrammato a una data successiva, che verrà comunicata agli interessati. La passeggiata è promossa dal Comitato Suolo Libero, dal Gruppo Camminate Desio con la partecipazione del R.A.M.I.

Per iscrizioni e informazioni: cliccare qui

martedì 18 febbraio 2025

Assemblea pubblica contro Pedemontana: "La Cattiva Strada" arriva a Lissone


Il "Comitato per la difesa del territorio" ha organizzato un'importante assemblea pubblica dal titolo "La Cattiva Strada", che si terrà mercoledì 26 febbraio 2025 alle ore 21 presso il Centro Civico Santa Margherita di Lissone. L'iniziativa nasce dalla crescente richiesta dei cittadini di fare il punto sulla situazione della contestata autostrada Pedemontana e discutere le prossime azioni da intraprendere.

Giacomo Mosca, esponente del Comitato, ha spiegato il motivo dell'incontro: "Molti, negli ultimi due mesi, ci chiedevano un'assemblea pubblica per fare chiarezza e confrontarci sui prossimi passi. Così nasce 'La Cattiva Strada', un momento di confronto e mobilitazione per tutti coloro che si oppongono a un progetto che arricchisce solo chi lo costruisce, senza alcun reale beneficio per il territorio."

L'evento vedrà la partecipazione di esponenti di diverse realtà impegnate nella lotta contro l'autostrada Pedemontana. Tra gli interventi previsti:

  • Comitato per la Difesa del Territorio: aggiornamenti sulla situazione attuale.
  • Francesco Facciuto (La Rondine, Consigliere Provinciale): il "No" del Vimercatese alla tratta D.
  • Massimo Chisari (giornalista): focus sulla mobilitazione del 4 marzo in Regione per chiedere la gratuità della Milano-Meda.
  • Davide Biggi (Associazione Seveso Memoria di Parte): presidi e iniziative nei comuni della tratta B2.
  • Luca De Vincentis (Vivi Lissone): la petizione "Stop consumo di suolo a Lissone".

L'assemblea si inserisce in un contesto di crescente dissenso verso il progetto Pedemontana, accusato di devastare il territorio senza apportare reali benefici alla collettività. Lo slogan dell'incontro, "Le ruspe non fermano il dissenso. Le bugie di Pedemontana sono insostenibili", sintetizza l'indignazione dei cittadini e delle associazioni che da tempo denunciano le criticità dell'opera.

L'appuntamento è dunque fissato per il 26 febbraio: un'occasione per informarsi, confrontarsi e rafforzare la lotta contro un'infrastruttura che continua a sollevare polemiche e resistenze.

Seregno e la nuova farfalla dedicata a Giulio Regeni: un doppio omaggio alla memoria del giovane ricercatore

Olotipo Diplodoma giulioregenii. Fonte: CREA

L'amministrazione comunale di Seregno ha recentemente deliberato di intitolare il giardino della Biblioteca Civica a Giulio Regeni. Un gesto significativo che onora la memoria del giovane ricercatore italiano brutalmente ucciso in Egitto nel 2016, mentre conduceva le sue ricerche. Un omaggio alla cultura e alla ricerca, due valori fondamentali per una comunità che vuole ricordare Regeni attraverso un luogo di studio e riflessione.

Questa iniziativa arriva in coincidenza con un'altra importante notizia: un team di ricercatori del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) ha scoperto una nuova specie di farfalla e ha deciso di dedicarla proprio a Giulio Regeni. La nuova specie, appartenente alla famiglia degli Psychidae, è stata denominata Diplodoma giulioregenii e si trova nei boschi della provincia di Cosenza, in Calabria. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Zootaxa ed è frutto di uno studio condotto nell’ambito del progetto National Biodiversity Future Centre del PNRR.

Questa coincidenza tra la decisione del Comune di Seregno e la scoperta della farfalla Diplodoma giulioregenii rende ancora più significativo il ricordo di Giulio Regeni. Vogliamo immaginare che una di queste farfalle possa un giorno volare nel giardino della Biblioteca Civica di Seregno, come simbolo di libertà, conoscenza e memoria.

Per approfondire la ricerca sulla nuova specie, è possibile consultare l'articolo pubblicato su Zootaxa al seguente link: Articolo Zootaxa.

sabato 15 febbraio 2025

Tratta C di Pedemontana: tra scelte discutibili e nuove proposte ambientali

Abbiamo ricevuto da Sinistra e Ambiente di Meda un comunicato sulle compensazioni ambientali di Pedemontana. Dopo aver illustrato la situazione della tratta B2, approfondiamo ora gli interventi previsti per i comuni interessati dalla tratta C.


Compensazioni ambientali sulla Tratta C: scelte e criticità

Il 3 febbraio 2025 diverse associazioni ambientaliste hanno incontrato i sindaci di Arcore, Camparada, Lesmo, Usmate Velate e Vimercate per discutere le compensazioni ambientali della tratta C di Pedemontana. A questo incontro ha partecipato anche un rappresentante di Sinistra e Ambiente di Meda. Dai confronti è emerso che gran parte del Masterplan del 2009 è stato modificato o abbandonato.

Arcore

Il comune di Arcore utilizzerà circa 1,1 milioni di euro per interventi di piantumazione a nord di Bernate, mentre 400.000 euro saranno destinati alla realizzazione di piste ciclabili tra Arcore, Usmate e Camparada. La priorità sarà data al tratto Usmate-Arcore per creare un collegamento lungo la principale arteria cittadina. Il PL 28, che prevedeva la tutela dell’area del Roccolo al confine con Velasca, è stato eliminato in quanto insisteva sul territorio vimercatese.

Lesmo

I progetti proposti da APL, in particolare il PL 26 tra Biassono e Lesmo, sono stati stralciati e sono in corso valutazioni per altre compensazioni alternative.

Usmate Velate e Camparada

Le compensazioni ambientali in questi comuni si concentreranno principalmente su piste ciclabili. Il collegamento con Camparada è già finanziato dalla Provincia e non rientra tra le compensazioni di Pedemontana. Il comune di Usmate Velate chiede che Pedemontana realizzi la pista ciclabile su viale Monza, mentre il Comune si occuperà del collegamento con Casatenovo. Se Pedemontana non dovesse farsi carico del collegamento per Arcore, sarà necessario rivedere l'allocazione delle risorse.

Vimercate

Vimercate ha stanziato 4 milioni di euro per un progetto di riqualificazione urbana con un'ottica green.

Gli ambientalisti hanno sottolineato alcune criticità, in particolare:

  • Le piste ciclabili, pur essendo opere utili e facilmente realizzabili, non possono costituire l'unica forma di compensazione ambientale, in quanto comportano anch'esse consumo di suolo.
  • Alcune amministrazioni hanno abbandonato i progetti locali originari di compensazione, riducendo l'efficacia degli interventi.
  • Per evitare ulteriore consumo di suolo, è fondamentale che le aree non ancora edificate vengano integrate nei parchi esistenti e tutelate da possibili future urbanizzazioni.

Le associazioni ambientaliste continueranno a monitorare la situazione per garantire che le compensazioni ambientali non vengano snaturate e che le risorse vengano utilizzate in maniera efficace per la tutela del territorio.

Tratta B2 di Pedemontana: le compensazioni ambientali tra opportunità e impatti

Abbiamo ricevuto da Sinistra e Ambiente di Meda un comunicato riguardante le compensazioni ambientali previste per le tratte B2 e C di Pedemontana. Poiché il tema è articolato, abbiamo deciso di suddividerlo in due articoli distinti per fornire un quadro più chiaro della situazione. Di seguito, il primo post dedicato alla tratta B2.



Compensazioni ambientali sulla Tratta B2: progetti e criticità


Le associazioni ambientaliste Sinistra e Ambiente di Meda, Legambiente Seveso e Seveso Futura hanno seguito da vicino le decisioni delle amministrazioni locali di Meda, Seveso e Barlassina in merito alle compensazioni ambientali per la tratta B2 di Pedemontana. Pur rimanendo critiche nei confronti di un'infrastruttura considerata impattante e non risolutiva, hanno cercato di monitorare l'implementazione dei progetti previsti nel Masterplan del 2009.

Meda e Seveso

Il Comune di Meda ha confermato il Progetto Locale (PL) 15 "Valle dei Mulini" nella sua configurazione originale, siglando un Protocollo d'Intesa con Pedemontana e ricevendo un anticipo di 215.500 euro per la progettazione. La realizzazione di questa compensazione ambientale consentirà di concretizzare l'Area di Connessione Ecologica (ACE) prevista dal PGT.


Il 20 novembre 2024 si è tenuto un incontro tra i sindaci di Seveso e Meda per discutere l'ampliamento del Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce nelle aree di via della Roggia e via dei Vignee. L'amministrazione sevesina ha proposto di destinare i fondi previsti per il PL19 (non più realizzabile) a questa espansione, confermando contestualmente il PL18.

Tuttavia, il Bosco delle Querce subirà lo sbancamento e il disboscamento di due ettari per consentire l'allargamento della superstrada e la sua trasformazione in autostrada. La compensazione economica per questo intervento ammonta a 936.400 euro, somma già versata da Pedemontana al Comune di Seveso. Questi fondi dovrebbero essere destinati all'acquisizione di nuove aree e a forestazioni che compensino la perdita di verde, ma alcune di queste superfici sono interessate dalla bonifica da diossina e dalla realizzazione di infrastrutture complementari alla Pedemontana, come la vasca di laminazione e viabilità accessorie (leggi qui).

Barlassina

L'11 febbraio 2025 si è tenuto un incontro tra i gruppi ambientalisti e l'amministrazione comunale di Barlassina. La principale compensazione ambientale prevista per questo territorio è il Progetto Locale PL 14, noto come "Parco della Luminina", con una copertura economica di 930.000 euro. L'obiettivo è la realizzazione di un parco urbano fluviale sul fiume Seveso.

Il PL 14 di Barlassina in dx orografica del fiume Seveso


Il progetto riprende parzialmente un'iniziativa precedente legata al Contratto di Fiume e prevede la riqualificazione delle sponde del Seveso, l'acquisizione di alcune aree e il recupero boschivo. L'amministrazione ha chiesto a Pedemontana di rivedere il tracciato della pista ciclabile prevista, per evitare che si sovrapponga alla nuova viabilità interquartiere. Inoltre, si valuta l'inclusione di una vasca di esondazione, ma questa scelta presenta criticità legate alla compatibilità con il PL 14 e alla sostenibilità economica.

 

Leggi anche: Tratta C di Pedemontana: tra scelte discutibili e nuove proposte ambientali

venerdì 14 febbraio 2025

WWF Insubria si espande: più territori da tutelare, più natura da proteggere


Il WWF Insubria segna un importante traguardo con l'ampliamento della propria competenza territoriale, una decisione ufficializzata dal Consiglio Nazionale del WWF Italia. La richiesta, sostenuta dal Delegato per la Lombardia, Gianni Del Pero, è stata accolta in considerazione della coerenza degli obiettivi di tutela con la missione dell’Associazione.

Grazie a questa estensione, il WWF Insubria opererà ora in un'area ancora più vasta, comprendendo la provincia di Sondrio, Como, Monza e Brianza, Varese, Milano e la città metropolitana fino al Naviglio Grande. Un territorio ricco di ecosistemi da proteggere, con quattro Oasi WWF – tra cui Bassone, Ronchetto e Caloggio, oltre alla storica Oasi di Vanzago – e numerose aree di interesse ambientale, come Meda, Seregno, Tradate, Legnano e Belgirate.

L’associazione collabora attivamente con diversi enti e istituzioni, tra cui il Parco delle Groane e della Brughiera, le Comunità Montane, il Parco GruBria, il Parco Pineta di Tradate-Appiano e il Parco del Lura, oltre a numerosi Comuni. Un impegno che coinvolge quasi 5000 soci WWF Italia e un nutrito gruppo di volontari, fondamentali per portare avanti le azioni di tutela e valorizzazione del territorio.

Grande entusiasmo è stato espresso da Gianni Del Pero, che ha sottolineato come questo sia solo l’inizio di una nuova fase di lavoro e di impegno per la salvaguardia ambientale. Anche Paola Brambilla, già presidente del WWF Lombardia e attualmente membro della Commissione VIA VAS del Ministero dell'Ambiente, ha celebrato il risultato con un messaggio di sostegno e apprezzamento.

Con questo ampliamento, il WWF Insubria rafforza la sua presenza e il suo operato, consapevole che la tutela della biodiversità e del territorio richiedono dedizione e collaborazione continua.

giovedì 13 febbraio 2025

Passeggiate e proteste: continua la mobilitazione contro l'autostrada Pedemontana


Le associazioni e i comitati locali proseguono la loro battaglia contro l'autostrada Pedemontana, smontando le narrazioni ufficiali e denunciando le criticità di un progetto che continua a suscitare polemiche. Attraverso comunicati, approfondimenti tecnici e iniziative sul campo, il fronte del dissenso si rafforza, evidenziando i rischi e le incongruenze dell'opera.

Le bugie di Pedemontana: il Comitato Difesa del Territorio di Lissone smonta la narrazione ufficiale


Il Comitato Difesa del Territorio di Lissone prosegue nella sua opera di smascheramento delle dichiarazioni ufficiali con la campagna "Le Bugie di Pedemontana". Dopo aver confutato le affermazioni che l'autostrada sarebbe rispettosa del territorio e che contribuirebbe a ridurre il traffico (leggi qui), ora il focus è sulla promessa dei "1000 giorni di cantiere".

Il Comitato sottolinea come sia poco credibile che un'opera concepita in oltre trent'anni possa essere realizzata in tempi così brevi. La complessità della realizzazione, aggravata da criticità irrisolte come la bonifica per la diossina lungo la tratta B2 e le questioni legate agli espropri, rendono questa promessa irrealistica. "1000 giorni è solo un numero simbolico, perché di questo Pedemontana vive: di simboli", affermano gli attivisti, mettendo in guardia sulla lunga durata e sulle ripercussioni territoriali di un cantiere che rischia di impattare pesantemente la viabilità locale.

I numeri che non tornano: il comunicato de La Rondine Concorezzo


La lista civica La Rondine Concorezzo punta invece i riflettori sulle fragilità economiche del progetto, denunciando il drastico calo delle previsioni di traffico e il conseguente aumento dei costi.

Negli ultimi dieci anni, i dati ufficiali di Pedemontana hanno più che dimezzato le stime del traffico, un elemento che mina la sostenibilità finanziaria dell'opera. Inoltre, le stime attuali appaiono comunque sovrastimate, basandosi su un modello di calcolo già rivelatosi fallimentare nel caso della BreBeMi. La costruzione di un'autostrada a tre corsie per senso di marcia appare del tutto ingiustificata a fronte di volumi di traffico che potrebbero essere gestiti con normali strade provinciali.

Parallelamente, i costi sono lievitati da 4,1 miliardi a 5,2 miliardi di euro, con il rischio di ulteriori aumenti. Per contenere questa crescita, Regione Lombardia ha proposto la cosiddetta Tratta D-Breve, una variante che, secondo il Centro Studi PIM, risulta inefficace sul piano trasportistico e che si sovrappone inutilmente alla Tangenziale Est A51. Questa modifica ha suscitato l'opposizione dei comuni del Vimercatese, che hanno presentato una formale diffida legale contro il progetto.

La mobilitazione continua: "Passeggiata della vergogna 2.0"


Oltre all'attività di analisi e denuncia, i comitati proseguono con azioni di sensibilizzazione sul territorio. Sabato 22 febbraio alle ore 14.30, diverse associazioni e gruppi locali si ritroveranno in Piazza Italia a Baruccana di Seveso per la "Passeggiata della vergogna 2.0". L'iniziativa prevede una visita al cantiere della NON bonifica, con l'obiettivo di mostrare direttamente ai cittadini la situazione sul campo e di rafforzare la consapevolezza sugli effetti di Pedemontana sul territorio.

"Pedemontana vs Valle del Lambro": un'escursione per vedere i luoghi prima della devastazione


Nell'ambito del programma "Le Brianze raccontate e camminate", domenica 23 febbraio si terrà un'escursione organizzata dall'Arci di Macherio tra il Parco Regionale della Valle del Lambro e il Parco sovracomunale dei Colli Briantei. Il percorso, lungo 8,2 km, attraverserà aree destinate a subire profondi cambiamenti a causa dei lavori di Pedemontana, offrendo ai partecipanti l'opportunità di vederle nella loro forma attuale forse per l'ultima volta.

L'itinerario toccherà luoghi di pregio storico e naturalistico, tra cui il ponte ciclopedonale sul Lambro, le corti storiche di Gerno di Lesmo e il parco di Villa Borromeo D'Adda ad Arcore. Un momento significativo sarà il ricordo del comandante partigiano Livio Cesana, con un omaggio nel luogo a lui dedicato. L'evento si concluderà presso il Monumento alla Resistenza, in collaborazione con le sezioni ANPI di Arcore e Biassono.

L'escursione è riservata ai tesserati ARCI con iscrizione obbligatoria e un massimo di 30 partecipanti. Per informazioni cliccare qui.

Un'opera senza senso collettivo?

Le critiche sollevate dai comitati e dalle associazioni convergono su un punto chiave: l'autostrada Pedemontana sembra rispondere più a logiche politiche ed economiche che a un reale bisogno collettivo. Con costi in crescita, previsioni di traffico in calo e un impatto territoriale significativo, le ragioni per proseguire il progetto appaiono sempre meno convincenti. La mobilitazione non si ferma e continuerà a sollevare interrogativi su un'opera che rischia di diventare un pesante fardello per le comunità locali.

mercoledì 12 febbraio 2025

Valle del Lambro e Colli Briantei: l’escursione nei luoghi che la Pedemontana cambierà per sempre


Nell'ambito del programma "Le Brianze raccontate e camminate", domenica 23 febbraio 2025 si terrà un'escursione unica e irripetibile tra il Parco Regionale della Valle del Lambro e il Parco sovracomunale dei Colli Briantei. Un itinerario che attraversa luoghi destinati a subire profondi cambiamenti a causa dei lavori della Pedemontana, offrendo ai partecipanti l'opportunità di salutarli nella loro forma attuale per l'ultima volta.

Il percorso, della lunghezza di circa 8,2 km, si snoderà attraverso piste ciclopedonali, strade urbane e campestri, con un tracciato prevalentemente pianeggiante e qualche agevole saliscendi. L'uso dei bastoncini da escursionismo è consigliato per un maggiore comfort lungo il tragitto.

Il ritrovo è fissato alle ore 8:30 presso il parcheggio della Stazione FS Biassono-Lesmo-Parco. Da qui, il gruppo si muoverà verso nord lungo la ciclovia del parco regionale fino a raggiungere il ponte ciclopedonale sul Lambro. Dopo aver attraversato la provinciale in prossimità del grande ponte in ferro di Gerno, gli escursionisti esploreranno la frazione di Gerno di Lesmo, ammirandone le corti storiche e l'interno neoclassico della parrocchiale.

Un momento significativo dell'escursione sarà il ricordo del comandante partigiano Livio Cesana, omaggiato nel luogo a lui dedicato. Proseguendo, con una breve ascesa e un facile attraversamento dei campi, il gruppo raggiungerà il cimitero di Lesmo e le aree boschive prossime a essere trasformate dai lavori della nuova autostrada. Il cammino continuerà lungo strade campestri e ciclabili, costeggiando nobili tenute agricole incorniciate da boschi e filari, fino a giungere alle porte di Arcore.

L'ultima tappa dell'itinerario condurrà gli escursionisti nel suggestivo parco di Villa Borromeo D'Adda, un'oasi di bellezza e storia. La conclusione dell'evento avverrà presso il Monumento alla Resistenza, sito in Largo Vincenzo Vela all'angolo con Viale San Martino, dove verrà reso omaggio ai partigiani arcoresi in collaborazione con le sezioni ANPI di Arcore e Biassono.

L'escursione, riservata ai soli tesserati ARCI, prevede un'iscrizione obbligatoria con un massimo di 30 partecipanti e una sottoscrizione di 3 euro. Gli organizzatori, Arci Macherio, declinano ogni responsabilità per eventuali incidenti o danni a persone e cose. Per informazioni e iscrizioni, è possibile contattare cultura@arcimacherio.it o telefonare al numero 335 632 8590 (Augusta) per le iscrizioni e al 339 844 6553 (Gianni) per ulteriori dettagli.

Laboratorio Seveso: prosegue il percorso organizzativo e progettuale


Il Laboratorio Seveso è la struttura che si sono date diverse associazioni, gruppi civici e cittadini per sostenere la proposta di un nuovo parco regionale. Questo progetto mira a unire realtà come il Bosco delle Querce, il Plis GruBrìa e il Parco Nord, insieme ad alcune aree spondali del Seveso, per garantire una maggiore tutela a questi territori.

Il Laboratorio Seveso si appresta a un nuovo incontro fondamentale per il proprio percorso organizzativo e progettuale. Sabato 22 febbraio, alle ore 10, i membri del laboratorio si riuniranno presso la sede dell’Associazione Amici Parco Nord per un’Assemblea ricca di temi da discutere e decisioni da prendere.

Il percorso organizzativo del Laboratorio sta ormai giungendo a compimento. I quattro Gruppi di lavoro hanno individuato i rispettivi coordinatori, avviato le prime riunioni e iniziato a elaborare idee e proposte. Il processo operativo è avviato con successo. Inoltre, il Gruppo di Coordinamento ha già tenuto il primo incontro lo scorso 7 febbraio e si riunirà nuovamente il 14 febbraio, sempre nella sede degli Amici Parco Nord.

Uno dei punti centrali dell’Assemblea del 22 febbraio sarà la discussione sulla struttura interna del Laboratorio, basata su una proposta già esaminata dal Coordinamento. Si tratta di formalizzare quanto già sperimentato, con la possibilità di revisioni future in base alle necessità operative.

Altro tema cruciale sarà la sostenibilità economica del Laboratorio. Con l’attività dei Gruppi di lavoro in crescita, si rende necessario trovare risorse per supportare le iniziative emergenti. In una fase iniziale, ci si affiderà a contributi volontari, con l’obiettivo di creare le condizioni per accedere a finanziamenti più consistenti in futuro.

L’Assemblea avrà inoltre il compito di discutere e approvare un documento destinato al Tavolo di Concertazione regionale. Per garantire un contributo ampio e condiviso, i membri del Laboratorio potranno inviare suggerimenti e osservazioni fino a venerdì 14 febbraio, data della convocazione del Gruppo di Coordinamento. Quest’ultimo avrà il compito di armonizzare le proposte in un testo coeso da sottoporre all’Assemblea.

In poco più di due mesi il Laboratorio Seveso ha trasformato un’idea in un progetto concreto, alimentando speranze e prospettive per il Parco della Valle del Seveso. Grazie all’impegno e alla partecipazione attiva dei suoi membri, il progetto sta assumendo una forma sempre più definita e interessante.

Per informazioni, contatti e adesioni scrivere a: laboratorioseveso@gmail.com

WWF Insubria lancia una petizione per salvare gli alberi a bordo strada


Il WWF Insubria ha recentemente avviato una petizione dal titolo "Giù le mani dagli alberi a bordo strada (ma giù le mani anche da tutti gli altri alberi)" con l'obiettivo di fermare gli abbattimenti ingiustificati di alberi lungo le strade. L'iniziativa mira a raccogliere almeno 1.000 firme per sensibilizzare le autorità e chiedere il rispetto della normativa vigente.

Alla base della questione vi è un’errata interpretazione dell’articolo 16 del Codice della Strada, che stabilisce il divieto di piantumazione di alberi lateralmente alle strade al di fuori dei centri abitati. Tuttavia, il Decreto del Ministero n. 3/2014 chiarisce esplicitamente che tale norma non si applica agli alberi già presenti prima dell’entrata in vigore del Codice della Strada. Non esiste, dunque, alcun obbligo di abbattere queste piante, eppure, in molte province e comuni, così come da parte dell’ANAS, vengono adottati provvedimenti che risultano illegittimi e dannosi per l’ambiente.

Gli alberi svolgono un ruolo fondamentale nella tutela del paesaggio, nel mantenimento della biodiversità e nella qualità dell’aria. Per questo motivo, WWF Insubria invita tutti i cittadini a mobilitarsi per la loro salvaguardia, firmando la petizione e diffondendo l’appello. Ogni firma rappresenta un passo in più verso la protezione di questo prezioso patrimonio naturale.

Chiunque voglia sostenere l’iniziativa può farlo firmando la petizione al seguente link: https://chng.it/YrWMqVsYTx.

La difesa degli alberi è una responsabilità collettiva: aderire alla petizione significa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e al rispetto delle leggi esistenti. Un piccolo gesto può fare la differenza!

domenica 9 febbraio 2025

Proposte per la gestione del Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone: l’appello di nove associazioni


Nove associazioni ambientaliste hanno inviato una lettera ai Sindaci della Comunità del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone per esprimere preoccupazione riguardo alla possibile riduzione degli elementi di tutela del territorio e degli ecosistemi. Il documento, accompagnato dalla petizione popolare "Parco e nomine: dalla parte dell'Ambiente", propone una serie di misure per garantire la conservazione del Parco nel periodo 2024-2029.

Le associazioni firmatarie sottolineano la necessità di rafforzare la tutela del territorio protetto e propongono una serie di azioni concrete:

Territorio protetto

  • Evitare qualsiasi riduzione del perimetro del Parco e incrementare i livelli di tutela, contrastando il consumo di suolo e la perdita di aree verdi, specialmente nei territori di recente inserimento.
  • Impedire nuove edificazioni stabili legate alle attività agricole e ricettive che comportino occupazione di suolo verde.
  • Ridefinire le regole per l’installazione di impianti per energie rinnovabili sui tetti degli edifici, limitando i vincoli solo agli edifici di valore storico o monumentale.
  • Opporsi alla realizzazione di impianti fotovoltaici a terra e agri-voltaici all’interno delle aree protette.
  • Proteggere le aree boscate, consentendo interventi solo per miglioramento qualitativo, prevenzione incendi e contrasto alle specie invasive.
  • Limitare il traffico autoveicolare nella Valle del Curone, favorendo l’uso dei parcheggi ferroviari e definendo chiaramente le aree di sosta.
  • Regolamentare, e in alcuni casi vietare, il transito di biciclette ed e-bike sui sentieri di maggiore valore naturalistico, intensificando i controlli.
  • Collaborare con enti pubblici e privati per il recupero di aree dismesse nel Parco, come i siti RDB (Lomagna), Fornace (La Valletta Brianza) e Bomar (Olgiate Molgora).

Agricoltura

  • Sostenere lo sviluppo agricolo solo se basato su pratiche sostenibili.
  • Contrastare l’abuso delle serre per motivi ambientali, paesaggistici e idraulici.

Turismo

  • Favorire una distribuzione più equa dei visitatori per evitare sovraffollamento, promuovendo itinerari sostenibili accessibili senza mezzi motorizzati.
  • Limitare le grandi manifestazioni sportive e amatoriali, selezionando solo quelle compatibili con la tutela del Parco.

Educazione ambientale

  • Proseguire le attività educative per le scuole, incentivando progetti nel comune di appartenenza per rafforzare il legame con il territorio.
  • Potenziare i programmi di educazione ambientale per i cittadini.
  • Promuovere la fruizione inclusiva con iniziative a sostegno delle persone con disabilità.

Le associazioni chiedono che queste proposte vengano discusse e approvate dalla Comunità del Parco per assicurare la continuità nella protezione e nella gestione dell’area. L’iniziativa è sostenuta da numerosi cittadini che hanno già firmato la petizione online.

L’appello è stato sottoscritto da:
Associazione Monte di Brianza, CROS Varenna, AVAIB, Legambiente Lecco, CAI di Calco, Legambiente Meratese, Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", WWF Lecco, LIPU Lecco

Il Bosco delle Querce in corsa per il Marchio del patrimonio europeo


Il Parco Naturale Regionale Bosco delle Querce è stato selezionato tra i due siti italiani candidati al prestigioso Marchio del patrimonio europeo per la selezione 2025. La candidatura è stata ufficializzata dalla Commissione istituita presso il Ministero della Cultura, che ha esaminato 11 proposte sulla base della rilevanza europea, della qualità progettuale e della capacità operativa e gestionale.

La Commissione ha riconosciuto nel Bosco delle Querce un esempio di straordinaria importanza per la promozione dei valori europei, in quanto rappresenta un caso di successo nel recupero ambientale dopo un disastro ecologico. Il parco è sorto sull'area colpita dall'incidente industriale di Seveso del 1976, evento che ha portato alla creazione della Direttiva europea "Seveso", normativa chiave nella prevenzione dei rischi industriali.

Nel progetto presentato spicca un forte focus sull'educazione ambientale, con iniziative mirate a sensibilizzare il pubblico sulla storia del sito e sulle tematiche ecologiche. Inoltre, la candidatura assume un significato ancora più rilevante in vista del cinquantesimo anniversario dell'incidente, che ricorrerà nel 2026.

L'altra candidatura italiana selezionata è il Teatro Olimpico di Vicenza, un capolavoro dell'architettura rinascimentale che eccelle per le sue iniziative di digitalizzazione, didattica e sostenibilità. Entrambi i siti saranno presentati alla Commissione europea entro il 1° marzo 2025 per la valutazione finale da parte di un panel di esperti. Solo uno dei due potrà ottenere il riconoscimento, come previsto dalla Decisione UE 1194/2011.

Il Marchio del patrimonio europeo, noto a livello internazionale come European Heritage Label, è un'importante certificazione comunitaria che valorizza i siti di particolare rilevanza storica e culturale per lo sviluppo dell'Unione Europea. Ad oggi, tra i siti italiani insigniti del Marchio figurano il Museo Casa De Gasperi, l'Area archeologica di Ostia Antica, Forte Cadine, il Comune di Ventotene e il Parco Nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema.

L'eventuale assegnazione del Marchio al Bosco delle Querce non solo rappresenterebbe un riconoscimento del valore storico e ambientale del parco, ma contribuirebbe anche a rafforzarne il ruolo come simbolo europeo di resilienza e di tutela dell'ambiente.

Le Bugie di Pedemontana: al via la campagna informativa del "Comitato per la difesa del territorio"

Il "Comitato per la difesa del territorio - NO Pedemontana" ha avviato in questi giorni una nuova campagna di informazione intitolata "Le Bugie di Pedemontana". L’iniziativa mira a smascherare le dichiarazioni che sostengono la realizzazione della Pedemontana Lombarda e a evidenziarne gli impatti negativi sul territorio.

La campagna, che si svilupperà nel corso delle prossime settimane, pubblicherà periodicamente analisi e dati su diversi aspetti dell'autostrada, mettendo in discussione le narrazioni ufficiali e portando all’attenzione dell’opinione pubblica le criticità del progetto.

Prima bugia: la Pedemontana ridurrà il traffico



Secondo il Comitato, la principale promessa legata alla realizzazione di nuove autostrade è spesso quella della riduzione del traffico, ma i dati smentiscono questa affermazione:

  • Il tratto già esistente di Pedemontana avrebbe dovuto alleggerire il traffico sulla Milano-Laghi: non è successo.
  • La BreBeMi avrebbe dovuto diminuire il traffico sulla Milano-Venezia: non è successo.
  • La Tangenziale Esterna di Milano avrebbe dovuto decongestionare la Tangenziale Est: non è successo.
  • In particolare, il tratto già realizzato della Pedemontana era stato progettato per un flusso di 60.000 veicoli al giorno, ma attualmente ne transita solo un terzo.

L’analisi del Centro Studi PIM, commissionata dalla Provincia di Monza e Brianza, sottolinea inoltre l'inutilità della tratta D breve ai fini trasportistici e viabilistici. Questo studio conferma quindi che l'autostrada non apporterà i benefici dichiarati in termini di decongestione del traffico.Per approfondire, il documento è disponibile sul sito della Provincia di Monza e Brianza.

Seconda bugia: la Pedemontana è un'autostrada green



Un’altra affermazione contestata dal Comitato è la definizione di Pedemontana come autostrada "green".

L’argomento principale contro questa definizione è l'impatto devastante sul territorio: milioni di metri quadrati di nuova cementificazione in una delle province più urbanizzate d'Italia. Questo significa:

  • Distruzione di suolo libero, fondamentale per l’assorbimento della CO2. Un ettaro di terreno libero può assorbire tra 70 e 90 tonnellate di anidride carbonica. Cementificare queste aree per poi piantare qualche albero rappresenta un’operazione di greenwashing.
  • Aumento del rischio idrogeologico: la maggiore impermeabilizzazione del suolo impedirà l’assorbimento dell’acqua piovana, esacerbando gli effetti dei fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti.

Una campagna in corso: seguite gli aggiornamenti

La campagna "Le Bugie di Pedemontana" proseguirà nelle prossime settimane con nuove pubblicazioni e approfondimenti sulle criticità di questo progetto. Di volta in volta, pubblicheremo le osservazioni del Comitato per informare e sensibilizzare la cittadinanza su questo tema cruciale per il futuro del nostro territorio.

sabato 8 febbraio 2025

Monte San Primo: gli impatti ambientali del progetto turistico


Il progetto per il rilancio turistico della località San Primo, situata nel territorio di Bellagio, continua a suscitare forti preoccupazioni tra le associazioni ambientaliste. Il Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" ha approfondito gli impatti delle opere previste, evidenziando come alcune di esse potrebbero avere conseguenze significative sull'ecosistema montano. In particolare, gli interventi legati agli impianti sciistici, all'innevamento artificiale e alla creazione di nuovi parcheggi vengono ritenuti altamente dannosi per il territorio.

Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", sottolinea come le dichiarazioni delle istituzioni locali in merito all'assenza di consumo di suolo siano in contrasto con le evidenze emerse dall'analisi del progetto. Secondo le verifiche effettuate, gli sbancamenti necessari per le nuove piste da sci, la realizzazione di parcheggi e la costruzione di strutture di servizio comporteranno una significativa alterazione del territorio.


"Solo per la realizzazione del nuovo mega parcheggio da 100 posti auto, verrà deturpata una vasta area boschiva, con conseguente taglio di alberi e un consistente riporto di terra artificiale per livellare le forti pendenze. Il nuovo parcheggio coprirà un’area di oltre 2 mila metri quadri,"
afferma Fumagalli. A questo si aggiungono ulteriori 60 posti auto, con un ulteriore impatto su alberi di pregio come aceri-frassineto e faggete montane. Anche i pascoli centenari verrebbero compromessi dalla creazione delle nuove piste da sci, trasformando un ambiente naturale in un'area artificiale con sbancamenti, scavi e installazioni di macchinari.

Roberto Cerati, presidente del Gruppo Naturalistico della Brianza, evidenzia il problema della sostenibilità degli impianti sciistici, in un contesto di cambiamenti climatici che rendono sempre più difficile garantire un manto nevoso sufficiente nei mesi invernali.


"L’andamento degli ultimi inverni testimonia come, anche nei mesi in cui dovrebbe essere piena ‘stagione sciistica’ (gennaio-febbraio), non ci siano sempre condizioni di temperatura per mantenere il manto nevoso,"
afferma Cerati. La mancanza di una stazione meteorologica funzionante, di proprietà della Comunità Montana Triangolo Lariano ma fuori uso dal 2008, impedisce di raccogliere dati precisi sulle condizioni climatiche. Paradossalmente, mentre non si trovano i fondi per riparare la stazione meteorologica, oltre due milioni di euro sono stati stanziati per la sistemazione delle piste, l’innevamento artificiale, il tapis roulant e la creazione di un laghetto artificiale.


Veronica Vismara
, presidente della Commissione Tutela Ambiente Montano – CAI Lombardia, richiama l'attenzione sugli impatti degli impianti sciistici sugli habitat e sulla fauna locale. Secondo numerosi studi scientifici, i comprensori sciistici hanno effetti negativi significativi a causa della frequentazione antropica, dell’alterazione delle caratteristiche del suolo e del consumo di risorse idriche per l’innevamento artificiale.

"Sul Monte San Primo troviamo il Complesso della Valle del Nose, boschi e pascoli, un’Oasi di Protezione, la presenza di caprioli, cervi, galli forcelli, e tanto altro," sottolinea Vismara, evidenziando l’importanza di politiche di valorizzazione ambientale piuttosto che di trasformazione artificiale del territorio.

Una strategia alternativa per il rilancio del Monte San Primo dovrebbe concentrarsi su modelli di turismo sostenibile, incentivando attività agro-silvo-pastorali rispettose dell’ambiente e promuovendo l’escursionismo, che garantisce una fruizione del territorio 365 giorni all’anno senza necessità di interventi infrastrutturali invasivi.


Alla luce di queste considerazioni, il Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" ribadisce la necessità di eliminare dal progetto tutte le opere legate agli impianti sciistici e ai nuovi parcheggi. La tutela del territorio montano e la promozione di un turismo sostenibile rappresentano la chiave per garantire uno sviluppo duraturo e rispettoso dell’ambiente.

Per maggiori informazioni: bellagiosanprimo.com - Email: info@bellagiosanprimo.com