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Le tre rotonte della tangenziale a sud della ferrovia (dal sito di Pedemontana) |
Dall'analisi del progetto del tracciato della tangenziale Meda-Seregno a sud della ferrovia, abbiamo constatato alcuni cambiamenti rispetto al piano originario. Tre rotonde, in particolare, giocano un ruolo chiave nella redistribuzione del traffico locale e intercomunale. Vediamole nel dettaglio.
1. La rotonda di via Vignazzola: alleggerire la frazione Meredo
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La rotonda di via Vignazzola e via Meredo (modificata) |
La rotonda situata su via Vignazzola ha subito una modifica rispetto al progetto iniziale, riducendone l'impatto sull'area verde circostante.
Lo scopo principale di questa rotonda è chiaro: allontanare il traffico dalla frazione Meredo di Seveso. In particolare, il traffico diretto verso Seregno, che in precedenza attraversava il cuore della frazione per immettersi poi lungo via Saronno di Seregno, viene ora dirottato verso nord sulla nuova tangenziale, favorendo un miglioramento della qualità della vita per i residenti.
2. La rotonda tra via Lecco e via Forlì: evitare il traffico pesante nel quartiere Polo
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La rotonda di via Lecco e via Forlì (modificata) |
La seconda rotonda, situata all’intersezione con via Lecco e in prossimità di via Forlì, ha una funzione strategica: evitare che il traffico venga indirizzato a nord, verso via Forlì e il quartiere Polo di Meda.
Tale scelta è legata alla presenza di una strettoia poco oltre il sovrappasso ferroviario, che renderebbe difficile il passaggio di mezzi pesanti. La soluzione adottata prevede invece un flusso veicolare indirizzato verso est, in direzione del Parco del Meredo.
Va sottolineato che anche questa rotonda è stata spostata rispetto alla collocazione iniziale: ora è più distante dalle abitazioni di via Forlì, con un beneficio evidente per gli abitanti delle villette che si trovavano precedentemente a ridosso della carreggiata.
3. La rotonda sud del Parco del Meredo: una promessa mancata?
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La rotonda a sul del Parco del Meredo (nessuna modifica) |
L’ultima rotonda, quella posta a sud del Parco del Meredo, è forse la più controversa. Nonostante gli annunci e le promesse ventilate dai sindaci di Meda e Seveso, che avevano ipotizzato la sua eliminazione e una soluzione alternativa meno impattante per l’area verde, ad oggi non si rileva alcuna modifica.
La rotonda è rimasta dov’era prevista, all’interno di un’area sensibile dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
L’assenza di interventi concreti su questa terza rotonda solleva interrogativi legittimi: esiste davvero la volontà politica di eliminarla, come dichiarato? Oppure le modifiche apportate alle prime due rotonde – più semplici, ma significative – rappresentano il vero limite dell’azione amministrativa, lasciando in sospeso le promesse fatte ai cittadini e alle associazioni ambientaliste?
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Perchè ritenete che la terza rotonda non si debba fare? Non mi sembra che sia tanto diversa dalle altre.
RispondiEliminaLa nostra contrarietà alla realizzazione della terza rotonda – quella prevista a sud del Parco del Meredo – nasce da considerazioni di ordine ambientale e urbanistico che la rendono profondamente diversa dalle altre due, pur sembrando simile nella forma.
EliminaDalla lettura della planimetria emerge infatti un rischio concreto: la rotonda si collegherebbe direttamente con la Strada vicinale ai Boschi di San Pietro, oggi sterrata, ma facilmente trasformabile in futuro in una nuova arteria di traffico. Questo tracciato potrebbe diventare una via alternativa per aggirare il traffico urbano lungo via Saronno, incentivando l’attraversamento del Parco del Meredo da parte di veicoli diretti verso Meda, Seveso e Seregno.
Un simile sviluppo avrebbe conseguenze gravi e irreversibili: il cuore del parco, oggi area verde protetta e bene comune, verrebbe compromesso e trasformato in un corridoio viabilistico. Si innescherebbe così un processo di consumo di suolo e destrutturazione ambientale, in netto contrasto con gli obiettivi di tutela paesaggistica e ambientale dell’area.
Per queste ragioni chiediamo con forza l’eliminazione di questa rotonda. Se vogliamo davvero preservare uno degli ultimi polmoni verdi del territorio, dobbiamo agire ora, prima che scelte urbanistiche sbagliate compromettano definitivamente il valore ambientale del Parco del Meredo.