lunedì 2 giugno 2025

Seregno, Piazza Concordia si riempie di silenzio e solidarietà per Gaza


La sera del 1° giugno 2025, attorno alle 22.30, Piazza Concordia ha accolto un centinaio di persone – forse di più – raccolte in silenzio, in un momento carico di significato e umanità. L’incontro è nato dall’appello lanciato dal collettivo L’Ultimo Giorno di Gaza, diffuso in alcune chat e social locali, con l’obiettivo di esprimere la vicinanza dei cittadini seregnesi alla popolazione di Gaza e rilanciare l’appello: “Nella notte della democrazia. Gaza muore. Sanzioni subito”.


Il cuore della piazza era occupato da un grande telo nero con una scritta bianca, semplice e potente: “PALESTINA LIBERA. FERMARE IL MASSACRO, L’ODIO E LA GUERRA”. Di fronte, un altro telo recava la scritta composta da lumini accesi: STOP GENOCIDIO, sotto cui campeggiava la bandiera palestinese. Il nome stesso della piazza, Concordia, è apparso simbolicamente appropriato per la serata.


Il raduno si è svolto in un clima composto, privo di slogan o urla. A parlare sono stati i gesti, le presenze, il silenzio. Un momento di raccoglimento e riflessione collettiva, in memoria delle vittime innocenti del conflitto in corso. A rompere il silenzio, alcune letture scelte per offrire prospettive e parole in cui riconoscersi e da cui ripartire.


Tra queste, il contributo della giornalista palestinese Dalia Ismail, recentemente pubblicato sul Fatto Quotidiano, ha toccato corde profonde, criticando l’ipocrisia del cordoglio occidentale e invitando a un sostegno consapevole e attivo al popolo palestinese: “Non hanno bisogno della nostra pena, ma del nostro sostegno. [...] Questo significa sostenere il boicottaggio economico, culturale e accademico di Israele; smettere di criminalizzare la resistenza; denunciare con chiarezza le complicità italiane ed europee nel genocidio in corso…”.


A seguire, le parole di Anna Foa, apparse su Avvenire il 28 maggio, hanno evidenziato la necessità di distinguere la critica al governo israeliano dalla difesa dello Stato di Israele e della sua democrazia: “Scendere in piazza non vuol dire chiedere la distruzione di Israele, ma lottare contro il suo governo, contro la sua politica. [...] Che la nostra parola d’ordine sia: 'Salviamo Israele'.”


Anche l’ANPI di Seregno ha voluto far sentire la propria voce, respingendo con forza ogni possibile accusa di antisemitismo: “Mai – mai – mai ci siamo sognati di negare la Shoa e l’Olocausto. [...] Restiamo umani, anche quando intorno a noi l’umanità pare si perda”, hanno ricordato citando il compianto Vittorio Arrigoni.

La lettura si è conclusa con un invito rivolto ai presenti a scrivere una mail al governo italiano (vedi scheda sotto), per chiedere l’immediata adozione di sanzioni contro chi sta perpetrando il massacro di Gaza. Subito dopo, sopra il telo nero è stata srotolata una grande bandiera palestinese.


Ma l’elemento che ha lasciato un segno più profondo non è stato un simbolo visivo, bensì il clima. Silenzio, rispetto, saluti pacati tra i partecipanti. Nessun coro, nessuna parola urlata. Solo presenza, ascolto e impegno civile.

Tra i presenti, si sono distinti diversi consiglieri comunali e una rappresentanza della giunta cittadina, con in testa il sindaco Alberto Rossi, a testimonianza dell’importanza attribuita all’iniziativa anche dalle istituzioni locali.

In un’epoca segnata da conflitti e polarizzazione, Seregno ha offerto un esempio di cittadinanza attiva, empatia e richiesta di giustizia. Un segno pacifico ma deciso, per non rimanere indifferenti di fronte all’orrore.

Scheda / La mail da spedire al governo italiano


scrivere a: presidente@pec.governo.it

testo da copiare e inviare
Il 2 giugno è la festa della Costituzione.
Ma c’è un modo solo per festeggiare la Costituzione: attuarla.
E se vuole davvero attuarla, l’Italia deve fare una cosa: fermare Israele.
Sanzioni subito. Salvare Gaza

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