mercoledì 29 aprile 2020

Il grido di allarme di Legambiente Seregno: "Fermiamo le potature selvagge!"

Le potature eseguite a Seregno, via Wagner
"... chi ha autorizzato questo scempio?" Questa la domanda sofferta ed indignata di Legambiente Seregno in merito alle potature avvenute in questi giorni in via Wagner.

Antonello Dell'Orto, guardando le immagini del viale, dice sconfortato: "Guardate la sofferenza di queste piante mutilate e violentate! Da anni chiediamo che venga approvato un apposito regolamento sulle potature e la salvaguardia degli alberi esistenti. Cambiano le amministrazioni ma questi orrori restano!"

Aggiunge Marzio Marzorati: "Le piante soffriranno e diventeranno pericolose proprio per questo intervento atroce".

Gli alberi prima delle potature
Da parte nostra ricordiamo che piante adulte hanno un valore ecosistemico che va ben oltre quello di puro elemento ornamentale: produzione di ossigeno, ombreggiamento e riduzione delle temperature estive, fonte di diversità urbana come habitat di molti animali (insetti, uccelli e piccoli mammiferi).

Ci auguriamo che le potature in corso, così come sono state programmate, vengano bloccate e che venga redatto un regolamento che prenda in considerazione gli aspetti ambientali fino ad ora trascurati

Per approfondire come potare correttamente gli alberi cliccare qui.

2 commenti:

  1. Do per scontato che l'Amministrazione e/o la ditta appaltatrice abbia incaricato un agronomo qualificato di dare indicazioni circa le potature. Sarebbe interessante , soprattutto in un intervento PUBBLICO come questo,facendo nome e cognome del professionista, conoscere criteri, direttive e report di fine lavori delle potature etc. Questo per evitare anche di gettare un inutile velo di sospetto di incompetenza su un settore pubblico come potrebbe essere quello dei lavori pubblici comunali che NON esegue i tagli ma li deve "solo" gestire e controllare.

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  2. Grazie Gianantonio. La tua domanda è pertinente e speriamo che l'Amministrazione Comunale risponda.
    Il nostro scopo, nel pubblicare il grido di allarme di Legambiente, era quello di spingere affinché venga adottato il Regolamento del verde.

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