lunedì 11 luglio 2011

Il "Big Jump" di Legambiente nel Lambro


Domenica 10 luglio 2011 si è svolto ad Agliate il Lambro Big Jump. L'evento organizzato da Legambiente, Contratti di Fiume, Amici della Natura di Triuggio, Le Contrade di Inverigo,  Commissione Cultura  Alternativa e Canoa Club Bosisio è avvenuto in contemporanea sui principali fiumi della Lombardia. Centinaia di tuffi si sono svolti anche nel fiume Olona, Po, Serio, Ticino, Adda, così come nel Lago di Como dove in questi giorni è sbarcata la Goletta Laghi di Legambiente.

La discesa dei canoisti desta sempre un pò di sorpresa ed emozione in chi è abituato ad osservare germani, qualche airone, schiume e chiazze sospette di  vario genere. A tal proposito i canoisti , partiti dalla località  Pratone,  hanno segnalato  che, nonostante l'acqua fosse più abbondante dello scorso anno, si sentiva uno sgradevole puzzo di fogna.

La visita della basilica di Agliate,  ha richiamato  una ventina di appassionati  che con piacere ha seguito spiegazioni, citazioni  ed i  simpatici aneddoti di Biagio Borgonovo, lo storico sacrestano della Basilica di Agliate.

L'impeccabile coreografia realizzata da Enrico Mason  e dalla  Commissione Cultura Alternativa ha divertito il pubblico.



IN LOMBARDIA SERVONO 6 MILIARDI PER FAR PARTIRE IL GRANDE CANTIERE DEL RISANAMENTO FLUVIALE

“E' ORA DI DECIDERE: O INVESTIAMO SU FOGNE E DEPURATORI, OPPURE GLI STESSI SOLDI LI DAREMO ALLA UE PER PAGARE LE MULTE”

Una multa di 350 milioni di euro: è questa la somma che l'Europa potrebbe infliggerci già nei prossimi mesi a causa dei fiumi troppo inquinati. Ma sarebbe solo l'inizio di una gragnuola di sanzioni che pioverebbero in Lombardia per le carenze del sistema depurativo delle acque. La nostra regione è infatti in estremo ritardo su tutte le scadenze che la Commissione Europea aveva stabilito in merito alla insufficiente dotazione di reti fognarie e depuratori e quindi, entro breve, potremmo essere costretti a pagare un conto salatissimo. Anche per questo centinaia di cittadini si sono ritrovati oggi per un grande tuffo collettivo, per chiedere che i fiumi lombardi tornino puliti.


Dall'Olona al Lambro e dal Serio al Ticino è stato il giorno del Big Jump, la campagna che si svolge contemporaneamente in tutti i grandi bacini idrografici europei, promossa dall'European River Network, arrivata quest'anno alla settima edizione. Muniti di costume da bagno gli attivisti di Legambiente si sono tuffati nello stesso momento in diversi fiumi della Lombardia, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla qualità delle acque. Lo scopo del Big Jump infatti è proprio quello di chiedere che i fiumi europei siano riportati ad un buon stato ecologico ed alla balneabilità entro il 2015, così come impone la Direttiva Europea sull'acqua, a pena di ulteriori pesanti sanzioni per i Paesi inadempienti


Il Big Jump è aperto a tutti, ma in Lombardia potrebbe essere sconsigliato agli schizzinosi: ancora troppi corsi d'acqua versano in condizioni critiche, simili a vere e proprie fogne a cielo aperto. Olona e Lambro, Seveso e Mella, sono fiumi 'inavvicinabili' per gran parte del loro corso, i leggeri miglioramenti dovuti soprattutto alla chiusura di molte fabbriche non sono stati sufficienti a ripristinare un dignitoso stato di qualità delle acque. Per questo la Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti di quei comuni italiani che continuano a scaricare reflui urbani non depurati nei fiumi. In Lombardia ci sono ancora almeno 30 agglomerati, ovvero un insieme di più centri urbani e industrie con una popolazione equivalente superiore a 15.000 abitanti, che continuano ad essere fuori legge. Le acque di scarico di un milione e mezzo di lombardi arrivano nei fiumi e nelle falde senza mai avere incontrato nemmeno uno scalcinato depuratore.


“La multa europea, quando arriverà, sarà una punizione meritata per la sciatteria delle istituzioni pubbliche lombarde, ma molto maggiore è l'importo degli investimenti mai realizzati per il risanamento delle acque – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – L'acqua è un bene comune, e tale deve restare anche dopo essere stata usata nelle nostre case e nelle fabbriche. E' urgente che Regione e Governo definiscano un quadro di regole e scadenze obbligatorie entro cui realizzare gli investimenti sui sistemi fognari e depurativi”. Fogne colabrodo, collettori mai realizzati, scolmatori che uccidono i fiumi, depuratori che non funzionano. Questo è il panorama sconsolante delle gestioni idriche lombarde, per colpa di amministratori pubblici, sindaci in prima fila, che hanno sempre pensato che investire su fogne e depuratori non portasse voti. “Un errore madornale di una politica di basso profilo – prosegue Di Simine – gli investimenti in reti e sistemi depurativi hanno un valore molto superiore ai 6 miliardi di euro per la sola Lombardia, capitali reperibili sul mercato attraverso la finanza di progetto e coperti dalla tariffa idrica. Con questi numeri, è chiaro che le fogne sono la nostra più grande infrastruttura strategica! Investire in risanamento produce sviluppo, lavoro e fiumi puliti, pagare le multe UE invece genera solo debito pubblico: è l'ora delle decisioni.”


Foto di Luciano Inglesi

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