martedì 5 luglio 2011
Una autostrada inutile e dannosa: la Varese - Como - Lecco
di Tiziano Grassi, Presidente del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera.
LA NOTIZIA
Nella seduta della Giunta di Regione Lombardia del 08/06/2011 sotto il titolo “Adempimenti ai sensi dell’art.10 bis della L.R. 9/2001” (titolo decisamente criptico, forse per non far trapelare troppo la notizia...), l’Assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo ha proposto e ottenuto l’approvazione dei suoi colleghi di maggioranza ad impegnare €. 400.000,00 di denaro pubblico dei cittadini lombardi per verificare la fattibilità del progetto autostradale Varese-Como-Lecco (VA-CO-LC).
Già da tempo girava un progetto riguardo questa inutile opera che le Camere di Commercio e le Associazioni Imprenditoriali si erano inventate spacciandola per l’unica soluzione possibile a tutti i “nostri” problemi di spostamento da Varese a Lecco (?!?!). Fino ad oggi, tuttavia, si trattava solo di una proposta fuori da qualsiasi interesse pubblico di Regione Lombardia, tranne l’attenzione dell’Assessore Cattaneo. Con questo atto, invece, è stato dichiarato che la VA-CO-LC vede il coinvolgimento attivo di Regione Lombardia!
Si sprecano con noncuranza (oltretutto in un periodo di recessione come questo) ben €. 400.000,00 tolti dalle casse pubbliche per valutare un progetto non richiesto dal territorio e dalle sue comunità, ma solo dalle Associazioni imprenditoriali, dalla Camera di Commercio e dalla Compagnia delle Opere.
FERMAMENTE CONTRARI AL PROGETTO
Fin dalla nascita questa “proposta” è stata fortemente contrastata dalle realtà locali: Amministrazioni comunali, associazioni di cittadini e associazioni ambientaliste; la stessa provincia di Como, nonostante sia governata da una compagine politica come quella in Regione Lombardia, ha votato in Consiglio contro tale proposta e per di più non l’ha inserita nel proprio Piano di Governo Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP).
I motivi principali di questa posizione contraria stanno soprattutto nel fatto che per la parte comasca si prevede di far passare in superficie il tracciato autostradale a 4 corsie, investendo centri abitati e splendide zone di alto valore ambientale, le ultime sopravvissute, quale la brughiera tra Senna Comasco, Capiago/Intimiano, Orsenigo e Albese con Cassano, per poi investire anche il Parco della valle del Lambro.
Una delle principali motivazioni addotte dai proponenti della VA-CO-LC risiede in una precedente scelta, sempre calata dall’alto e non condivisa con il territorio, prevista da Autostrada Pedemontana Lombarda: la tangenziale di Como, 1° e 2° lotto e quella di Varese 1° e 2°lotto.
Già pensare a tracciati stradali divisi in due metà, dove l’una non ha senso senza l’altra, sembra stato fatto apposta. Infatti per entrambi i progetti il 1° lotto è stato finanziato con il via libera del CIPE, mentre il 2° lotto (per Como previsto in galleria, a nord del Monte Orfano) guarda caso è risultato troppo costoso e non realizzabile, anche se per il momento resta inserito nel progetto definitivo di Pedemontana come opera connessa.
Partendo da questo stralcio, le Associazioni Imprenditoriali decidono quindi di proporre una nuova autostrada che ovviamente per “pagarsi” dovrà essere a pedaggio (e i cittadini si troverebbero a pagare anche questa opera). Il ragionamento è semplice: visto che il 1°lotto di Como e Varese vengono realizzati entrambi, perché non unire e far passare altrove i tracciati e prolungare tutto fino a Lecco??
Da un errore di Pedemontana, quindi, per aver pensato e progettato due tangenziali importantissime ma irrealizzabili, ora la proposta scellerata di Regione Lombardia è quella di sostenere un passaggio in superficie di una autostrada a sud del comune di Montorfano, che distruggerebbe parti importanti di territorio rimasto a verde di cui da decenni si chiede l’inserimento in un unico Parco Regionale della Brughiera; senza dimenticare che Comuni come Capiago/Intimiano, Orsenigo e altri hanno difeso per anni questo territorio verde, non sfruttando queste aree per l’espansione dei propri centri abitati. Oltre al danno...la beffa: si preserva il territorio per il suo alto valore ambientale per le future generazioni per poi essere costretti a cederlo per la costruzione di una autostrada, peraltro definita inutile da più parti.
Stessa sorte toccherebbe ad altri Comuni attraversati dal tracciato assurdo della VA-CO-LC nella zona di Beregazzo con Figliaro e Binago che taglierebbe in due la parte nord del Parco Pineta, diventato da poco Parco naturale!! Poi passerà in aderenza all’Oasi naturale del Bassone di Como: un’area umida importantissima per la fauna del nostro territorio!
Insomma... nessun riguardo nei confronti degli ultimi spazi rimasti intatti della Brianza!!!
Come Comitato per il Parco Regionale della Brughiera siamo stati - e a maggior ragione lo siamo tuttora - contrari a progetti come la VA-CO-LC calati dall’alto sulle realtà locali e che considerano le nostre bellissime zone a verde della brughiera come territori da devastare per costruire autostrade, rotatorie, capannoni, ecc.
COSA SI DEVE FARE
Riteniamo che per risolvere i veri problemi viabilistici dei nostri Comuni non servano interventi colossali e nuove strade che avrebbero come effetto un ULTERIORE aumento del numero delle auto in circolazione. A questo proposito è importante ricordare che a circa 15 km a sud della VA-CO-LC passerà l’autostrada Pedemontana, mentre a meno di 10 km a nord c'è un collegamento Grandate -Varese attraverso la Svizzera di lunghezza 32 km contro i 28 km di quella ora proposta.
E’ invece indispensabile concentrare risorse, competenze e conoscenze di ogni Ente comunale, provinciale e regionale per studiare un potenziamento dei tracciati esistenti, con eventuali modifiche o deviazioni, ma sempre nel rispetto delle comunità locali nonché degli ultimi territori di alto valore ambientale. La soluzione alla congestione del traffico non deve e non può stare solo nel concentrare sforzi, idee e risorse nel trasporto privato e su gomma. E’ fondamentale rivolgere lo sguardo e gli investimenti finanziari anche nel trasporto pubblico, che nei nostri territori segna il passo ed è in forte e costante affanno per mancanza di finanziamenti e volontà di espansione da parte di quegli Enti che a tal scopo dovrebbero impegnarsi. Non solo: ci sono linee ferroviarie quasi abbandonate come la Como-Lecco che, se potenziate e/o raddoppiate, di certo aiuterebbero la decongestione del traffico lungo questa direttrice.
La tanto sbandierata “mobilità sostenibile”, ormai sulla bocca di tutti, deve passare da questo genere di interventi, se davvero vogliamo risolvere qualcosa.
COME RISOLVERE I DANNI PROVOCATI AL TERRITORIO DALLA NEGLIGENZA DI ALTRI
Fatte queste precisazioni, per noi fondamentali, ci rendiamo conto come Comitato che il problema della tangenziale di Como (realizzabile per metà già nei prossimi anni) causerebbe un gravissimo disagio in zona svincolo di Acquanegra e nel comune di Senna Comasco e dintorni, sulla cui rete viaria locale si riverserebbe il traffico da e per l’autostrada A9 Milano-Como-Chiasso.
Come già detto, scelte scellerate e calate dall’alto; ma anche decisioni mai assunte in decenni, da parte di Como, che sarebbero servite a moderare sia le espansioni edificatorie sia ad individuare passaggi più agevoli per assi viari nuovi o potenziati meglio adatti a deviare il traffico di transito fuori città. Così ora ci si trova a dover dare una risposta “tecnica” al problema degli abitanti che vivono nella zona investita dall’arrivo della tangenziale.
Sicuramente, a nostro parere, la soluzione a tale problema non è un’autostrada a pagamento, a 4 corsie, come la VA-CO-LC , ma nemmeno soluzioni emergenziali che vanno “in deroga” al buon senso urbanistico e ambientale. A nostro avviso solo i Comuni, con l’aiuto della Provincia di Como, possono trovare la chiave per risolvere questa gravissima situazione. Certo è però che i finanziamenti per qualsiasi proposta non possono che arrivare dalla Provincia, dalla Regione o dal Ministero dei trasporti: il peso economico di questo problema non può essere solo locale, ma le scelte per la sua soluzione è fondamentale che lo siano.
Per questo motivo i Comuni che si batteranno contro proposte devastanti per il territorio troveranno il nostro Comitato al loro fianco e, per quanto possibile, cercheremo anche di sottoporre qualche nostra proposta per la soluzione del problema. Dobbiamo dire basta a progetti viabilistici come la CO-VA-LC che hanno solo lo scopo di consumare gli ultimi ambiti a verde e favorire ulteriori speculazioni edificatorie lungo il tracciato (nuove zone residenziali, centri commerciali, aree di servizio, capannoni industriali, ecc.) come già siamo abituati a vedere lungo strade come questa.
Anche i cittadini, le comunità locali, le associazioni, i Comuni hanno il diritto di proporre e decidere su opere così impattanti, proposte dai soliti grandi gruppi economico-finanziari.
ISTITUIRE SUBITO IL PARCO REGIONALE DELLA BRUGHIERA:
IL TEMPO DEI RIPENSAMENTI E' FINITO!
E’ inaccettabile che in Brianza, già così congestionata da un’espansione edificatoria fine a se stessa (residenze e capannoni vuoti, invenduti) ogniqualvolta si parli di risolvere i problemi del traffico, generati dal continuo costruire, la sola risposta calata puntualmente dall’alto sia: “costruiamo nuove autostrade a 4 corsie!!”
Non importa se queste passano nei centri abitati.
Non importa se distruggono parchi o corridoi ecologici fondamentali per la sopravvivenza di un ambiente salubre. Non importa se i nuovi tracciati vengono studiati come se la Brianza fosse un deserto disponibile per ogni occasione.
Una cosa è certa: se quelle che ci prospettano di continuo sono e saranno le uniche proposte che verranno realizzate senza alcuna reazione da parte nostra, tra non molto ci troveremo, sì, in un deserto, ma di cemento e asfalto.
E’ per questo motivo che il nostro Comitato, con il sostegno di Associazioni, di cittadini, ma anche di Amministrazioni pubbliche, chiediamo da molti anni, a gran voce e a tutti i livelli istituzionali, l’istituzione del Parco regionale della Brughiera, da troppo tempo fermo in Regione Lombardia. Questo è l’unico strumento legislativo attualmente a disposizione dei Comuni, che ha la possibilità di fare scudo contro proposte scellerate come la VA-CO-LC; ma serve soprattutto il consenso dei Comuni e la “costruzione collettiva” di un sentimento di appartenenza alle ultime zone a verde rimaste nel territorio in cui oggi viviamo noi e in cui domani hanno il diritto di vivere altri.
Info: www.comitatoparcobrughiera.it
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