venerdì 3 febbraio 2012

Dalla Brianza ai Lager del Terzo Reich

E' in uscita presso Bellavite Editore il nuovo libro di Pietro Arienti sulla deportazione nazista dal titolo “Dalla Brianza ai Lager del Terzo Reich”.

Pubblichiamo di seguito la presentazione riportata nel retro di copertina. Per chi fosse interessato all'acquisto (costo 18,00 €) è possibile fare la prenotazione presso la sede di Seregn de la memoria tel. 0362327220 oppure per e-mail: info@seregndelamemoria.it .


L'organizzazione dell’eliminazione degli avversari politici, degli appartenenti a razze considerate inferiori e delle categorie sociali "anomale", operata dal nazismo attraverso i campi di concentramento, fu sicuramente un caso unico e terribile nella storia dell’uomo. Talmente abnorme e lontano dalla tranquilla familiarita dei luoghi che abitiamo che spinge spesso a pensare che sia appartenuto a regioni e terre lontane, dove più densa era la variegata popolazione obiettivo della persecuzione.

Questo libro dimostra, al contrario, non solo che anche la Brianza fu fatta oggetto e vittima del meccanismo della deportazione, ma fu coinvolta in una misura ben piu pesante di quanto si possa pensare, a cominciare da quella di tipo politico. Nel precedente volume di Pietro Arienti La Resistenza in Brianza, infatti, e stata delineata nello sviluppo della sua organizzazione e nella descrizione dei suoi episodi, l'attività di opposizione militare e politica al nazifascismo in questa zona, riconsegnando al territorio brianzolo il legittimo valore e la giusta dignità a riguardo del suo contributo al movimento di Liberazione. Il prezzo pagato per questa partecipazione fu pero alto e doloroso, non solo a causa delle esecuzioni effettuate direttamente in Brianza, ma per il sorprendente numero di partigiani ed oppositori politici inviati, dopo l’arresto, nei campi di sterminio principalmente di Mauthausen ma anche di Flossenbiirg, Dachau ed altri ancora, lager dai quali in gran parte non tornarono. Un’attivita di repressione talmente risoluta da far rintracciare un itinerario ben preciso all’intemo del texritorio brianzolo, percorso dai prigionieri destinati al. trasferimento in Germania.

La macchina della deportazione non risparmio certo gli ebrei presenti in questo lembo di Lombardia, dando origine ad una shoah brianzola mai descritta, come in questo caso, in tutti i suoi nomi e i suoi numeri, in tutti gli aspetti che l'accompagnarono come la contisca dei beni e la rilevante responsabilità delle istituzioni poliziesche fasciste nella caccia razzista; in sostanza, in tutta la sua drammaticità.
Infine un capitolo quasi sconosciuto della storia di quei tempi, il caso dei lavoratori coatti. La necessita di manodopera nelle industrie belliche del Reich generò in Italia, e quindi anche in Brianza, l’arruolamento prevalentemente forzato di uomini e donne trasferiti dall’oggi al domani in Germania, in condizioni che molto spesso si avvicinavano a quelle della deportazione. Furono oltre milleduecento i cittadini risiedenti in Brianza coinvolti in questo rastrellamento di braccia da Iavoro, di ognuno di loro e delle loro vicissitudini vi è ampia traccia, per la prima volta, in questo inedito saggio storico.

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