venerdì 24 febbraio 2012

Area Alfa e il ritorno dell'insensibilità ambientale

a cura del Comitato Difendiamo Arese 

Sono trascorsi poco più di due anni da quando è apparso evidente che la reindustrializzazione dell’area ex-Alfa si era trasformata in un progetto più immobiliare che produttivo. In questo tempo era stato limitato l’impatto sul parco delle Groane, era stata stralciato il piano della viabilità, hanno avuto luogo manifestazioni pubbliche e infine il progetto era stato bocciato.

Ora il comitato Difendiamo Arese apprende dal documento di scopo della Valutazione Ambientale, in data 20 febbraio 2012, che il progetto in esame per Accordo di Programma finalizzato alla riperimetrazione, riqualificazione e reindustralizzazione dell’area ex-Fiat Alfa Romeo non ha accolto le richieste dei comuni interessati, né i segnali mandati dai cittadini, bensì è addirittura peggiorato!

Dalla tabella di confronto tra il precedente progetto del 2007 e quello attuale appare nella sua terribile chiarezza che:
  1. non vi è più traccia di un progetto per trasporto elettrico, tantomeno su rotaia;
  2. scompare senza un motivo e senza considerare il vincolo della soprintendenza dei Beni Culturali, il museo dell’automobile;
  3. non vi è più l’idea di mettere le basi per il futuro produttivo dell’area bensì appare la GSV, Grande Struttura di Vendita, a lettere maiuscole quasi fosse un titolo nobiliare!
E sono ricomparse quelle inutili infrastrutture che tanto preoccupano noi cittadini, la tangenzialina fino al cimitero di Arese e da essa il peduncolo che la allaccia a viale Sempione e, quasi a sottolineare l’insensibilità verso vincoli ambientali e paesaggistici, il parcheggio da 75000 mq alle spalle della villa di Valera.

Chi avesse ancora qualche dubbio sull’opportunità di respingere in toto l’attuale accordo di programma potrà trovare in questo consistente peggioramento una valida conferma per respingerlo.

Dopo aver pubblicato il nostro documento programmatico sulla qualità di vita ad Arese, invitiamo nuovamente tutti i candidati, sindaci ma anche futuri assessori e consiglieri, a comprendere pienamente cosa sia in realtà questo progetto; un corpo estraneo calato dall’alto che provoca solo danni, ambientali e socio-economici e che ipoteca irrimediabilmente il futuro del nostro territorio, quindi da
respingere e bocciare, facendo uso del diritto di veto prerogativa del consiglio comunale.

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