domenica 27 gennaio 2019

Seregno: cinque pietre d'inciampo per ricordare la famiglia Gani


Ieri, 26 gennaio 2019, sono state posate, a Seregno, cinque pietre d'inciampo per ricordare la famiglia ebrea Gani, vittima della persecuzione razziale in Brianza (qui potete leggere la loro storia).

Le persone davanti al portone della Ca' Bianca
Oltre quattrocento persone hanno dapprima partecipato all'ammainabandiera in via Umberto per poi proseguire in corteo verso la Ca' Bianca, ultima residenza della famiglia Gani, dove l'artista tedesco Gunter Demnig ha posato le pietre d'inciampo.

La posa delle pietre di inciampo a Seregno. Foto di Paul Barker Hemings
Ad accompagnare il momento cruciale della messa in posa, l'assolo di violino di Valentina Villa (dalle musiche del film “Schindler’s list”)  e le letture di documenti eseguita dagli alunni delle scuole superiori.

Particolarmente struggente la lettura della lettera scritta il 1° marzo del 1943 da Regina Gani, nel periodo in cui la famiglia era sfollata a Seregno, all’amica e compagna di scuola Dada Flack, anch’ella colpita dai provvedimenti del 1938.

Regina scrive: “ Carissima Dada, sto diventando cattiva con tutto e con tutti, ho i nervi: insomma, sono stufa di annoiarmi, di non poter parlare con persone che voglio, di dover rendere conto di ogni minimo passo che faccio, del minuto che vengo in ritardo. Vorrei vederti, poterti spiegare, aprirti il mio cuore, essere sole noi due, proprio come dici tu, ma è una cosa tanto impossibile, è come un miraggio, a cui non credo neppure. Ti supplico, scrivimi presto, subito; ho bisogno di ricevere una tua lettera, di avere il tuo conforto, mi fa tanto bene. Ti bacio. Tua Reggy.”

Foto di Paul Barker Hemings
Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti del Comitato Pietre d'Inciampo, del sindaco Alberto Rossi, di un insegnante del Liceo Manzoni di Milano da cui Regina Gani fu espulsa nel 1938 per le leggi razziali e dello storico Pietro Arienti che ha raccontato come ha scoperto la vicenda della famiglia Gani.

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