Gli olmi di via Parini prima del taglio |
La pubblicazione del nostro post riguardante l'abbattimento degli olmi di via Parini (leggi qui) ha attirato molta attenzione ed è stata ripresa da diversi canali social. Alberto Rossi, Sindaco di Seregno, ci ha scritto per spiegare le ragioni di tale intervento. Lo ringraziamo per questo e ci auguriamo che, come ha già dimostrato in passato, sappia cogliere gli aspetti positivi di questo confronto e "guardare alla problematica complessivamente". Al termine del suo intervento, pubblichiamo alcune nostre riflessioni.
La gestione del patrimonio arboreo a Seregno: le motivazioni dell'amministrazione comunale
L'area di via Parini dopo il taglio degli olmi |
di Alberto Rossi, Sindaco di Seregno
So bene che ad
ogni abbattimento di alberature, si rinnovano proteste di persone con
spiccata sensibilità ambientalista, come quelle da voi citate. Credo sia
necessario, però, guardare alla problematica complessivamente. A
Seregno gli alberi di proprietà pubblica sono circa 11 mila, solo
considerando i parchi urbani e i filari (poi ci sono le fasce boscate,
dove solo nell’ultimo biennio abbiamo impiantato quasi 5000 nuovi
esemplari). Un patrimonio così ampio comporta, inevitabilmente, una
manutenzione periodica, fatta di nuove piantumazioni (che in questi anni
sono state regolarmente effettuate) e fatta, purtroppo, anche di
abbattimenti. Che, fisiologicamente, riguardano poche decine di alberi
all’anno.
Gli alberi, infatti, non sono eterni: qualche volta si
ammalano e diventano pericolanti. Qualche volta portano insetti. E
qualche volta raggiungono dimensioni che non sono più compatibili con la
loro collocazione, magari perché la loro chioma danneggia i tetti delle
case o magari perché l’apparato radicale (come quello degli olmi di via
Parini, intervento di cui parliamo da due anni almeno) intercetta
pericolosamente la rete dei sottoservizi, fino ad invadere le proprietà
laterali. E poi abbiamo diversi alberi ormai irrimediabilmente secchi.
In questi casi, è fisiologico l’abbattimento. Che è una scelta sempre
complessa, ma mai immotivata. Rimane poi il tema rispetto al reimpianto
nelle aree urbane, su cui rinnoviamo l’impegno e concentreremo risorse
nei prossimi anni.
Immagine tratta dal Piano Clima del Comune di Seregno |
Gentile Sindaco Rossi,
La ringraziamo per le spiegazioni fornite e per l’impegno preso riguardo al reimpianto delle alberature in ambito urbano. Tuttavia, nel caso specifico degli olmi di via Parini, ci sembra che non si sia tenuto sufficientemente conto dei benefici che tali alberi portavano agli abitanti di quel rione e, più in generale, alla nostra città.
Come lei ben sa, gli alberi sono cruciali per contrastare il fenomeno globale delle "isole di calore": un singolo albero può fornire un refrigerio pari a quello prodotto da cinque condizionatori. Oltre a questo, gli alberi contribuiscono a ridurre gli inquinanti atmosferici, immagazzinano CO2, conservano l'acqua piovana e favoriscono la biodiversità. Sono elementi vitali per la salute del nostro ambiente urbano e per il benessere dei cittadini.
Il posizionamento degli elementi vegetali nelle strutture urbane può facilitare o inibire la separazione tra gli effetti microclimatici e di inquinamento (fonte: Scudo, 2003) |
Inoltre, non sembra ci fossero urgenze stringenti, dato che l'intervento era stato discusso per almeno due anni. Pertanto, ci chiediamo se non fosse stato possibile posticipare l'abbattimento a settembre, dopo la stagione riproduttiva degli uccelli, per minimizzare l'impatto sulla fauna locale.
Auspichiamo che in futuro vengano considerati non solo i problemi manutentivi, ma anche i grandi vantaggi che gli alberi offrono.
Prendiamo atto della gentile risposta del Sindaco che in maniera generale al limite dell' "ovvio" spiega la "situazione arborea" seregnese che sembra sempre più sofferente sotto tutti i punti di vista da quello manutentivo a quello innovativo. Facile piantumare centinaia di alberelli in aree comunali libere e pubblicizzarlo, GIUSTAMENTE! Più difficile invece, ma siamo sicuri che lo prevederà, approvare un piano operativo programmato di 1) rigenerazione verde (re-greening plan-PGT ), da copiare, anche senza i consulenti del Politecnico, da quello per es. di Barcellona! e di 2) manutenzione ordinaria coordinata , da copiare da quello di alcune città ticinesi.
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