lunedì 1 luglio 2024

Abbattimento di alberi a Seregno: l'indignazione dei volontari di Legambiente


Il taglio degli alberi in via Parini

La stessa area... a fine lavori

La scorsa settimana a Seregno, lungo via Parini, sono stati abbattuti diversi olmi. L'azione, che ha colto di sorpresa diversi cittadini, non è stata preceduta da una adeguata informazione preventiva da parte dell'amministrazione comunale, suscitando indignazione.

I cittadini hanno subito espresso il loro disappunto, rivolgendosi al locale circolo di Legambiente, che da tempo critica le modalità di potatura e abbattimento degli alberi adottate dall'amministrazione comunale. Una cittadina ha condiviso la sua esperienza: "Mi hanno detto che sono alberi vetusti e che con le radici hanno avuto questioni con i condomini adiacenti. I tecnici rispondono che loro fanno il loro lavoro e che bisogna rivolgersi agli amministratori comunali."

La questione ha sollevato interrogativi anche legali: "Vi chiedo se ci siano strade anche legali per fermare questo scempio. Il nostro Sindaco ci toglie il verde, i nostri polmoni naturali per cui ogni amministrazione minimamente oculata invece si batte per la salvaguardia."

Antonello Dell'Orto, storico volontario del circolo ambientalista, ha espresso il suo parere: "Credo che tutte le persone che hanno capito dove sta andando il cambiamento climatico non possono che essere d'accordo con voi. Sarebbe importante che l'amministrazione ricevesse altre sollecitazioni oltre a quelle di Legambiente che non manca di puntualizzare ad ogni necessità."

Un'altra cittadina ha sollevato un problema riguardante l'urgenza dell'intervento: "Alberi bellissimi e chissà che fine avranno fatto i nidi. Magari a settembre i nidi erano già stati lasciati e i pulcini svezzati. Se proprio era necessario.... potevano abbatterli in inverno."

Amaro il commento di una cittadina proveniente da Sesto San Giovanni: "Sono cresciuta in mezzo al cemento, decenni di barbarie senza un briciolo di attenzione verso questo tema, ma i tempi sono cambiati, una cosa del genere è inammissibile. Non può continuare a passare sotto silenzio."

L'indignazione espressa dai cittadini potrebbe essere considerata eccessiva da alcuni, ma secondo il sito "Fondo Forestale Italiano", tutti sono consapevoli che un albero che cresce in città necessita di manutenzione e non può essere lasciato cadere a terra. Tuttavia, si riconosce che il rischio considerato non è solo quello legato alla sicurezza dei cittadini, ma anche alla responsabilità degli amministratori e dei dirigenti nell'affrontare decisioni complesse riguardanti il verde urbano. Questa politica di rimuovere gli alberi per gestire meglio le responsabilità può sollevare preoccupazioni sulla gestione complessiva del verde urbano.

Il problema delle potature e abbattimenti nel periodo riproduttivo degli uccelli è stato affrontato anche dalla Lipu-BirdLife Italia, che ha inviato un appello al presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) chiedendo il divieto di effettuare abbattimenti e potature tra il 1° di marzo e il 30 agosto, ossia durante il periodo di riproduzione degli uccelli. "Tali interventi - si legge nella lettera - oltre a causare il danneggiamento e la destabilizzazione delle piante, distruggono direttamente i nidi dell’avifauna."

L'Ispra ha ribadito la necessità di evitare tagli durante il periodo riproduttivo degli uccelli in un parere espresso nell’ottobre 2021. Inoltre, il Decreto del ministero della Transizione ecologica del 10 marzo 2020 sui criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico impone il rispetto della fauna e una manutenzione del patrimonio arboreo garantita da personale competente e in periodi che non arrechino danni alla pianta e disturbo alla fauna.

1 commento:

  1. Buonasera. So bene che ad ogni abbattimento di alberature, si rinnovano proteste di persone con spiccata sensibilità ambientalista, come quelle da voi citate. Credo sia necessario, però, guardare alla problematica complessivamente. A Seregno gli alberi di proprietà pubblica sono circa 11 mila, solo considerando i parchi urbani e i filari (poi ci sono le fasce boscate, dove solo nell’ultimo biennio abbiamo impiantato quasi 5000 nuovi esemplari). Un patrimonio così ampio comporta, inevitabilmente, una manutenzione periodica, fatta di nuove piantumazioni (che in questi anni sono state regolarmente effettuate) e fatta, purtroppo, anche di abbattimenti. Che, fisiologicamente, riguardano poche decine di alberi all’anno.
    Gli alberi, infatti, non sono eterni: qualche volta si ammalano e diventano pericolanti. Qualche volta portano insetti. E qualche volta raggiungono dimensioni che non sono più compatibili con la loro collocazione, magari perché la loro chioma danneggia i tetti delle case o magari perché l’apparato radicale (come quello degli olmi di via Parini, intervento di cui parliamo da due anni almeno) intercetta pericolosamente la rete dei sottoservizi, fino ad invadere le proprietà laterali. E poi abbiamo diversi alberi ormai irrimediabilmente secchi. In questi casi, è fisiologico l’abbattimento. Che è una scelta sempre complessa, ma mai immotivata. Rimane poi il tema rispetto al reimpianto nelle aree urbane, su cui rinnoviamo l’impegno e concentreremo risorse nei prossimi anni.

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