Tratta dai pannelli del "Percorso della memoria"
Quando Pedemontana ha presentato il primo progetto dell’autostrada, associazioni, gruppi locali, enti pubblici, e singoli cittadini, hanno potuto presentare le loro proposte e osservazioni al CIPE, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Il CIPE si è espresso a favore di molte delle moltissime osservazioni che sono pervenute dal territorio PRESCRIVENDO a Pedemontana di rivedere il progetto in alcuni punti fondamentali.
Ecco due delle più importanti prescrizioni interenti il Bosco delle Querce:
“In corrispondenza dell'interferenza del tracciato con le aree influenzate dall'incidente lcmesa dei Comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno e Bovisio Masciago, dovranno essere realizzate ulteriori indagini dettagliate sui terreni interessati da contaminazione da diossina, poiché nel corso delle indagini preliminari per la verifica della concentrazione residua sono stati riscontrati superamenti dei valori limite per questo parametro, ai fini della gestione secondo l'art.5 dei D.M 3 agosto 2005” (prescrizione n. 3).
“Nell'eventualità che i lavori coinvolgano l'area denominata ‘Bosco delle Querce’, si prescrive che, prima di attuare qualsiasi nuovo intervento che possa interessare le vasche di deposito dei rifiuti, le opere necessarie per il controllo ambientale della falda e dei depositi …, quali piezometri, pozzetti di protezione, ecc sia acquisito il parere favorevole dell’ASL Monza Brianza” (prescrizione n. 169).
A questo punto Pedemontana, nella stesura del progetto esecutivo definitivo, deve tener conto e dare rispondenza a tutte le prescrizioni del CIPE che sono vincolanti per la realizzazione dell’opera.
LA TRATTA B2 E IL BOSCO DELLE QUERCE DI SEVESO - MEDA
Significativa in particolare l’accoglienza offerta dal CIPE relativa al BOSCO DELLE QUERCE di Seveso e Meda. In una prima ipotesi progettuale, infatti, il cantiere Pedemontana avrebbe comportato lo squarcio del Bosco con il cantiere, fatto grave soprattutto perché autorizzato da una legge regionale del 2008 (LR 15, art. 4, comma 9) che è passata sotto silenzio e che annulla i divieti sull’area tutelata – il Bosco delle Querce, appunto – che dovrebbe in ogni senso essere preservata come luogo simbolo del risarcimento dal danno ambientale subito. Il CIPE dunque prescrive a Pedemontana che lo svincolo di Meda, le opere accessorie e i cantieri, siano tutti FUORI dall’area del Bosco delle Querce. Di più il CIPE prescrive ulteriori approfondimenti in merito all'attraversamento del Bosco delle Querce - in particolare in Comune di Meda -, allo scopo di minimizzare la portata delle interferenze dell'infrastruttura viaria con il parco. Inoltre si prescrive che, prima di attuare qualsiasi nuovo intervento che possa interessare le vasche di deposito dei rifiuti, le opere necessarie per il controllo ambientale della falda e dei depositi sopracitati, quali piezometri, pozzetti di protezione, ecc. sia acquisito il parere favorevole degli organi preposti.
NESSUNO SBANCAMENTO NEL BOSCO DELLE QUERCE, MA SUO AMPLIAMENTO VERSO L’AREA AGRICOLA
In merito al passaggio della Pedemontana in prossimità dell’area bonificata dalla diossina va detto che la presenza di TCDD è stata recentemente nuovamente certificata: n. 64 carotaggi eseguiti su indicazione di Pedemontana hanno permesso di rilevare in 44 punti, in pratica 2 su 3, fra i campioni prelevati a diversa profondità ne è stato trovato almeno uno dove la concentrazione di diossina è superiore ai limiti previsti dalla norma per utilizzare la zona a verde pubblico o privato. In 8 di questi carotaggi, poi, la concentrazione è ancora più elevata, superiore al livello fissato a scopo commerciale o industriale. Un secondo rapporto dell’agosto 2008 ha ulteriormente aggravato questo secondo dato, quantificando in dieci i campioni dove la concentrazione di diossina supera il secondo limite. Per questo, VA EVITATO QUALSIASI SBANCAMENTO nell’area Bosco delle Querce. C’è un evidente rischio per la salute dei cittadini e dei lavoratori che effettueranno i lavori di realizzazione della Pedemontana.
Questo pericolo va insieme alla dissacrazione di un’area che è destinata a memoria e a monito per le generazioni che sono venute dopo il grave danno che colpì la popolazione di Seveso e di molti altri comuni dell’attuale Provincia di monza e Brianza (come ha ben voluto testimoniare la stessa amministrazione comunale nelle iniziative pensate per il 10 luglio 2010).Per mitigare l’impatto di Pedemontana, il Bosco non va sbancato, ma va AMPLIATO verso l’area agricola di via della Roggia a Seveso. Di contro il pericolo è quello che l’area agricola divenga industriale – come già dichiarato dall’amministrazione comunale di Seveso -, sede di capannoni che andrebbero a aumentare il consumo di suolo sul nostro territorio, ormai soffocato.
Questo pericolo va insieme alla dissacrazione di un’area che è destinata a memoria e a monito per le generazioni che sono venute dopo il grave danno che colpì la popolazione di Seveso e di molti altri comuni dell’attuale Provincia di monza e Brianza (come ha ben voluto testimoniare la stessa amministrazione comunale nelle iniziative pensate per il 10 luglio 2010).Per mitigare l’impatto di Pedemontana, il Bosco non va sbancato, ma va AMPLIATO verso l’area agricola di via della Roggia a Seveso. Di contro il pericolo è quello che l’area agricola divenga industriale – come già dichiarato dall’amministrazione comunale di Seveso -, sede di capannoni che andrebbero a aumentare il consumo di suolo sul nostro territorio, ormai soffocato.
LE POSIZIONI ESPRESSE DAGLI AMMINISTRATORI DEL TERRITORIO
La sede della tratta B2 e, sulla destra, scorcio del Bosco delle Querce
Il Comune di Seveso ha espresso la propria intenzione a tutelare il Bosco delle Querce. Inoltre, gli amministratori di Seveso, Meda, Lentate sul Seveso, Cesano, Bovisio Masciago, Barlassina, hanno tentato un’azione di contrasto al progetto di Pedemontana sulla tratta B2. La loro azione però è risultata una proposta improbabile, tardiva e senza reali conseguenze. Imperdonabile il fatto che, a fronte di una presenza competente e attenta come quella delle realtà ambientaliste coordinate da Insieme in Rete gli stessi amministratori non abbiano accettato la richiesta di un confronto di idee con queste prima di emettere un documento pubblico.
Diversamente si è espresso, e attendiamo un seguito, il Presidente della Provincia di Monza e Brianza, Dario Allevi, sia sulle pagine del Cittadino di Monza e Brianza sia in occasione del primo compleanno della Provincia, nel Salone d’Onore della Villa Reale. La sua presa d’atto che la Provincia di MB è la “più consumata” di tutta la Lombardia, deve avere riscontro in un impegno istituzionale profuso a tutela delle ultime aree agricole del territorio. Questo è proprio il caso che potrebbe prospettarsi anche per le aree agricole adiacenti al Bosco delle Querce.
COSA CHIEDE "INSIEME IN RETE" AGLI AMMINISTRATORI
Gemma Beretta di Legambiente Seveso a nome di "Insieme in rete" si è così espressa: "Al Presidente della Provincia chiediamo quindi di tenere fede all’impegno preso pubblicamente verso il territorio brianteo, facendo seguire alle parole le opere. Agli amministratori locali, chiediamo maggior attenzione all’iter di Pedemontana. Servono in particolare dei pronunciamenti decisi sui punti critici così come serve maggior convinzione nell’attuare politiche per la riqualificazione ambientale del territorio, a partire da un PIANO D’AREA che tuteli le aree verdi limitrofe alla Pedemontana, la realizzazione delle COMPENSAZIONI AMBIENTALI e lo stanziamento di fondi aggiuntivi per le stesse. Per questo, continueremo nella ricerca d’un rapporto diretto con loro, peraltro già attivo in alcuni Comuni, ma chiediamo loro perché rendere estenuante la nostra ricerca di condivisione e collaborazione? Come possono governare il nostro territorio, in un momento tanto complesso, senza desiderare e ricercare uno scambio fattivo con i cittadini e con le associazioni e i gruppi locali che ne sono l’espressione?"
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