L’emergenza COVID-19 ha costretto tutti noi a fare i conti con nuove paure e limitazioni, con un rigore che ha cambiato le nostre vite in ogni aspetto, dal quotidiano dentro le mura domestiche, a quello lavorativo e delle relazioni. Dobbiamo e possiamo IMPARARE qualcosa da questa “lezione” guardando al futuro con occhi e soluzioni nuove.
Il Coordinamento di Comitati e Associazioni di Monza, in anni di attività di ascolto dei cittadini monzesi sulle problematiche dei diversi quartieri, non ha mai abbandonato la volontà di interloquire con le diverse Amministrazioni succedutesi, offrendo osservazioni, riflessioni, soluzioni che avevano, ed hanno, un unico denominatore: PROGETTARE UN FUTURO SOSTENIBILE, ETICO, DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE per la nostra città. Chiediamo quindi all’Amministrazione Comunale di non sottrarsi ad un confronto vero con quelle realtà cittadine, ma anche più largamente territoriali, che in questi anni hanno sottolineato la necessità e l’urgenza di un ripensamento dei nostri stili di vita.
I temi sul tavolo sono molti e tutti attuali perché ci impongono di RIPROGETTARE con saggezza la nostra città/vita futura:
- Come organizzare la rete di mobilità cittadina? E’ il momento di progettare seriamente una mobilità sostenibile, fatta di nuovi percorsi ciclopedonali, di un potenziamento specifico dei mezzi pubblici adattati alle nuove necessità di distanziamento, e soddisfare in modo efficace le “vecchie”, ma ancora inevase, esigenze di contenimento dell’inquinamento atmosferico. Sono molti gli studi che associano l’inquinamento ambientale al rischio di malattie epidemiche. E’ necessario avviare al più presto la redazione del PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) che preveda tra i suoi obbiettivi: ciclabili a lunga percorrenza (come quella lungo il Villoresi, che va integrata lungo tutto il suo tracciato); una maglia ciclopedonale a livello dei quartieri per gli spostamenti brevi (casa-scuola, casa-lavoro); riduzione del traffico; la creazione di Zone 30, sicurezza stradale e ciclopedonale.
- Come “rilanciare” giardini e parchi cittadini per favorire l’utilizzo di spazi aperti? Alcuni giardini della nostra città necessitano di urgente manutenzione anche in vista degli adeguamenti richiesti dalle nuove ordinanze in tema di Coronavirus. Ma, in un’ottica di rilancio, bisogna innanzitutto guardare in una nuova prospettiva al Parco, ai Giardini della Villa Reale e ai Boschetti, ripensandoli come luogo ideale nel quale la salute della mente e del corpo vanno di pari passo con il rispetto e la salvaguardia di un monumento che vanta oltre duecento anni di storia e che non può essere considerato l’unico luogo di ricreazione “verde” della città.
- Come restituire alla città le aree dismesse? L’attuale emergenza evidenzia ancora di più il valore intrinseco di aree e strutture dismesse presenti nella nostra città: la loro trasformazione va pensata con urgenza perché può dare ai cittadini, in un’ottica diversa da quella puramente immobiliare, risposte a nuovi e vecchi fabbisogni.
- Come proteggere le aree libere? Tra le nuove esigenze che questa pandemia ci ha imposto, crediamo che debba avere un posto prioritario quello di difendere le aree ancora libere del nostro territorio: sostenibilità e benessere sono necessità non più procrastinabili. Le aree verdi e agricole sono un patrimonio a cui le nostre città, e quindi anche Monza, non possono rinunciare. Bisogna fermare il consumo di suolo perché il nostro territorio non può più perdere neanche un metro quadrato di verde: abbiamo tutti sotto gli occhi le catastrofi derivanti dalla rottura di fragili equilibri ambientali e le ripercussioni sulla nostra salute.
Così come andrà fatto per le aree ad est della città, con l’adesione al Parco di interesse sovracomunale Est delle Cave e in connessione al Parco Agricolo Nord Est, per un progetto di sostenibilità ambientale sovracomunale, a partire dalla soluzione di una emergenza nell’emergenza: quella dell’inquinamento provocato dalla ditta Asfalti Brianza, che proprio in questi giorni è tornata a tormentare le notti di una parte dei cittadini monzesi.
Ora non si può ricominciare come nulla fosse successo.
Un ripensamento va fatto in tempi rapidi, a partire, crediamo, dai nodi che qui abbiamo evidenziato, in un’ottica di revisione anche degli indirizzi urbanistici generali della città e degli interventi edilizi su aree libere e dismesse previsti, adottati o approvati e da noi raccolti nei dossier Libro Bianco 1 e 2, in corso di aggiornamento.
Abbiamo sperimentato, in questi mesi, l’unica conseguenza non negativa della pandemia: respirare aria pulita. Non vogliamo ripiombare nell’incubo!
Il Coordinamento di Associazioni e Comitati di Monza
Legambiente Circolo di Monza, CCR Gruppo ambiente e territorio, Comitato Parco di Monza A. Cederna, Comitato Bastacemento, Comitato via Boito-Monteverdi, Comitato via della Blandoria, Comitato Triante, Comitato quartiere S. Albino, Comitato quartiere San Donato, Comitato quartiere San Carlo e San Giuseppe, Comitato Buon Pastore, Comitato Gallarana.
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