di Dario Balotta, presidente ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti)
Lettera a Fontana e Sala azionisti di controllo di FNM e ATM.
I vertici di Atm e FNM e delle associazioni di categoria delle aziende pubbliche (Agens e Astra) mettono le mani avanti e fuggono dalle loro responsabilità, affermando che è impossibile mantenere le distanziamento a bordo dei mezzi. È una dichiarazione inaccettabile: chi gestisce un contratto di servizio pubblico non può dissociarsi da una legge dello Stato in caso contrario ci sono le dimissioni! Il funzionamento dei trasporti pubblici e la sicurezza degli utenti, dal 4 maggio 2020 la riapertura dovrà essere basata su tre pilastri:
- Trenord e ATM dovranno garantire efficienza, aumento delle frequenze, modalità di contingentamento nell'accesso ai mezzi e sanificazione degli stessi, e ai dipendenti dispositivi di sicurezza e verifiche sanitarie. Per gli utenti, invece, dovrà essere obbligatorio l’uso di mascherina, dei guanti e inibita la salita a bordo se gli spazi sono già ocupati
- Tram, Treni, autobus e metropolitane dovranno sottostare a una pianificazione unica delle Agenzie dei trasporti (in Lombardia sono 5, la più importante è quella che comprende l’area metropolitana di Milano), le quali potranno utilizzare gli autobus extraurbani (per studenti) e turistici ora inutilizzati per aumentare le frequenze in ambito urbano od extraurbano. Superando così i vecchi contratti di servizio pluri prorogati non più corrispondenti alle attuali esigenze di mobilità.
- Per quanto riguarda la viabilità, la ciclabilità, la sosta e le Ztl, occorrono rapidi interventi di protezione/referenziazione con la sola segnaletica lungo i corridoi forti della mobilità per collegare le città lombarde con i Comuni della prima cintura di Milano,Brescia,Bergamo ecc.
Trenord dovrà garantire lo stesso numero di treni gionalieri che circolavano prima del lockdown (2.200), ma non potrà più avere ritardi, soppressioni riduzione delle vetture.
Anche i servizi di Atm dovranno essere dal 4 maggio gli stessi dei giorni feriali. Poiché la flotta sarà insufficiente è necessario che sulle linee di superficie vengano utilizzati anche gli autobus di altre aziende di trasporto presenti sul territorio (in Lombardia sono circa 70 e dispongono di 500 autobus), ora fermi per la crisi del turismo e la chiusura delle scuole.
Infine, dovranno far parte della flotta del trasporto pubblico da impiegare a Milano e in Lombardia anche i taxi e gli NCC del territorio, con precise convenzioni definite dalle Agenzie dei Trasporti.
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