domenica 28 novembre 2010

Mailbombing e presidio per dire NO alla privatizzazione dell'acqua in Lombardia

di Roberto Fumagalli
Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati per l'Acqua Pubblica

Nonostante la partecipata manifestazione del 13 novembre davanti al Pirellone che chiedeva di non approvare il Progetto di Legge regionale sull'acqua, martedì 30 novembre il Consiglio Regionale della Lombardia voterà la legge sulla gestione dei servizi idrici, in applicazione del Decreto Ronchi, lo stesso di cui si chiede l'abrogazione attraverso il Referendum nazionale che ha raccolto 1 milione e 400 mila firme in Italia, di cui ben 237 mila in Lombardia (www.acquabenecomune.org). Quindi anche il Progetto di Legge Regionale porterà a consegnare ai privati la gestione dell'acqua.

Per questi motivi il Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati per l'Acqua Pubblica chiama i cittadini alla mobilitazione:
  • lunedì 29.11. 2010 si invitano i cittadini a inviare un’ E-MAIL ai Consiglieri Regionali per dire NO all’approvazione del progetto di legge e a sostegno degli emendamenti predisposti dal Coordinamento dei Comitati;
  • martedì 30.11. 2010 dalle ore 10 è previsto un presidio davanti al Pirellone, in concomitanza con l’avvio della discussione in aula del Consiglio Regionale.
I relativi documenti sono scaricabili dal web cliccando su:
- testo dell'appello e indirizzi email dei Consiglieri Regionali
- emendamenti al progetto di legge regionale

Info complete su cliccando qui.

5 commenti:

  1. Riceviamo e pubblichiamo:

    Ho ricevuto la vostra e-mail dove mi chiedete di non approvare il progetto di legge 57 che esautora i Comuni delle competenze in materia di governo dei servizi idrici e che applica il Decreto Ronchi; e dove mi chiedete di mettere in votazione gli emendamenti presentati dal Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati Acqua Pubblica per evitare l’espropriazione ai Comuni del ruolo decisionale e il rischio di privatizzazione.

    Sono convinta che l’acqua sia un bene pubblico, fondamentale e irrinunciabile e per questi motivi non privatizzabile. L’acqua è la fonte della vita e non può essere proprietà privata di nessuno.

    Per questo già da tempo sto lavorando affinché il pdl 57 non passi in Consiglio Regionale.

    Ho sostenuto e affiancato i Comitati per l’acqua pubblica, gli enti locali e tutti quei cittadini che non vogliono regalare l’acqua al mercato.

    Trovo indecente che le firme di migliaia di cittadini e le pronunce di 144 consigli comunali siano ignorate dalla Giunta Regionale e dalla sua maggioranza.

    Per questo motivo, insieme agli altri consiglieri dell’opposizione, presenteremo una trentina di emendamenti, ispirati a quelli del Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati Acqua Pubblica, e diversi ordini del giorno proprio contro l’esautorazione dei Comuni dalle decisioni in materia e contro la privatizzazione della gestione delle acque.

    Come promesso, sono pronta a dare battaglia, in Aula e al vostro fianco.

    Chiara Cremonesi

    Consigliere regionale Sinistra Ecologia Libertà

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  2. Riceviamo e pubblichiamo:

    Ringraziando per l'interessamento dimostrato, garantisco che stiamo lavorando per obiettivi comuni e che faremo il possibile per il raggiungimento degli stessi

    Giuseppe Villani

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  3. Riceviamo e pubblichiamo:

    Vi ringraziamo per la Vs. sollecitazione e per l’attenzione al tema.
    La Vs. vicinanza ci è d’aiuto e rafforza ancor di più le nostre convinzioni.
    Il Consiglio Regionale di domani, martedì 30 novembre 2010, affronterà il progetto di legge per la riforma del servizio idrico integrato. E sarà battaglia.
    I Consiglieri Regionali del PD e degli altri gruppi di minoranza presenteranno una richiesta di sospensiva della trattazione dell’argomento fino al giudizio, previsto per febbraio, della Corte Costituzionale sul ricorso della Regione Veneto, oltre ad una serie di emendamenti e ordini del giorno finalizzati a garantire il mantenimento della titolarità del servizio idrico integrato ai Comuni e la difesa degli esempi virtuosi di gestione del servizio già in essere.
    Sperando in un risultato positivo della nostra azione congiunta, Vi inviamo il nostro più cordiale saluto.

    I CONSIGLIERI REGIONALI PD
    Luca Gaffuri, Alessandro Alfieri, Agostino Alloni, Mario Barboni, Carlo Borghetti, Enrico Brambilla, Arianna Cavicchioli, Giuseppe Civati, Angelo Costanzo, Gianbattista Ferrari, Gian Antonio Girelli, Maurizio Martina, Franco Mirabelli,. Giovanni Pavesi, Filippo Penati, Fabio Pizzul, Francesco Prina, Fabrizio Santantonio, Carlo Spreafico, Stefano Tosi, Sara Valmaggi, Giuseppe Villani

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  4. Riceviamo e pubblichiamo:

    Poche parole per chiarire. Come da me auspicato oggi il mailbombing a noi consiglieri regionali sta mettendo nero su bianco le posizioni politiche che verrano assunte in Consiglio Regionale nella seduta in cui discuteremo (e voteremo) il progetto di legge sulla gestione idrica regionale.

    Dopo aver analizzato le segnalazioni giunte dal Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati per l’Acqua Pubblica, ho deciso di farmi carico dei diversi emendamenti (http://www.giuliocavalli.net/2010/11/29/la-mia-posizione-chiara-nella-seduta-sullacqua-pubblica/ )che presenterò domani alla seduta del Consiglio Regionale e del seguente Ordine del Giorno. Ai miei elettori (ma anche no) le opinioni del caso.

    Giulio Cavalli

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  5. Riceviamo da Carlo Borghetti, Consigliere Regionale del Partito Democratico:

    Martedì 30 novembre, durante il consiglio regionale, l'opposizione farà l'impossibile per non lasciar passare la deleteria riforma del servizio idrico integrato. Ecco perché

    Sarà battaglia dura sull'acqua martedì prossimo, in Consiglio regionale, quando si discuterà il progetto di legge che scaturisce dalle modifiche, imposte dalla Finanziaria nazionale, al servizio idrico integrato. L'opposizione, compatta, farà l'impossibile per non lasciar passare la riforma così come la vuole Roma e la Lombardia l'accetta. In primis, chiedendo la sospensiva in attesa che il Parlamento si esprima su una probabile proroga dell'entrata in vigore della riforma della legge sull'acqua, contenuta in Finanziaria. Proroga, da parte di Roma, auspicata e comunque ragionevole in vista della sentenza della Corte costituzionale che si deve pronunciare sul ricorso del Veneto entro la fine del prossimo febbraio.
    A dare filo da torcere alla maggioranza che regge la Regione saranno insieme Pd, Idv, Sel e Udc che hanno presentato l'iniziativa in conferenza stampa in questi giorni.
    "L'opposizione è concorde nel bollare il decreto Calderoli come un legge deleteria per l'intero servizio idrico regionale - hanno spiegato in quell'occasione i consiglieri regionali del PD -. Ci accomuna una forte perplessità circa i contenuti scritti nella legge che il centrodestra regionale vorrebbe approvare martedì prossimo in consiglio e che, se non interverranno variazioni, entrerà in vigore il 1 gennaio 2011. Da parte di Pdl e Lega c'è un'ostinazione non condivisibile. Oggi bisogna fare di tutto perché la Regione non legiferi prima della sentenza della Corte Costituzionale, perché rischiamo, in caso di accoglimento del ricorso del Veneto, di fare una legge inutile e insieme dannosa".
    E Regione Lombardia, secondo il Pd, "continua a fare orecchie da mercante, non prendendo una posizione precisa, perché non vuole opporsi al Governo, difendendo un decreto che toglie la gestione e la titolarità del servizio ai Comuni, rendendo di fatto inapplicabile il modello 'in house', quello in cui i comuni gestiscono direttamente".
    Tre le questioni fondamentali su cui pongono l'accento gli emendamenti dell'opposizione: il mantenimento della titolarità del servizio idrico integrato ai Comuni, la salvaguardia del sistema fino a oggi vigente e la unitarietà, e non unicità, della gestione.
    Il più importante, già approvato dall'VIII Commissione Agricoltura e risorse idriche, è quello che recita: "L'ente responsabile dell'Ato (Ambito territoriale ottimale, ndr) acquisisce il parere vincolante della Conferenza dei Comuni, cui partecipano tutti i comuni dell'Ato. Il parere è reso entro trenta giorni dalla trasmissione della proposta e assunto con il voto favorevole dei sindaci o loro delegati di comuni che rappresentano almeno la maggioranza della popolazione residente nell'ambito". Insomma, è fondamentale per il Partito democratico mantenere il parere obbligatorio vincolante dei Comuni. Solo così l'acqua rimarrà veramente pubblica

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