Pubblichiamo il testo della testimonianza di una mamma della scuola Rodari di Bareggia, letta al presidio di sabato 15 marzo 2025.
Pedemontana, come sapete, passerà a pochi metri di distanza dalla scuola primaria Rodari, una scuola che accoglie i bambini delle famiglie di Bareggia da diverse generazioni… e ora anche i nostri figli.
La bellezza di questa scuola sta nella sua dimensione familiare: non è una scuola grandissima, ma uno dei suoi pregi è sicuramente quello di avere un giardino immenso, che ne abbraccia la struttura ed è parte integrante del suo ruolo educativo, un luogo di aggregazione e condivisione. Questo spazio, però, verrà in parte abbattuto per fare posto all’autostrada. Di fianco alla scuola c’è anche la pista di pattinaggio, che sarà addirittura completamente espropriata.
Nell’assemblea pubblica di qualche mese fa a Macherio, ci avevano detto che i lavori che avrebbero interessato direttamente la scuola sarebbero partiti fra qualche mese, con tutte le rassicurazioni del caso, in quanto si parla pur sempre di un sito sensibile: i lavori saranno eseguiti in assenza dei bambini, ci saranno barriere anti-rumore e altre misure di mitigazione…
È vero che i lavori veri e propri non sono ancora iniziati, ma già da qualche tempo il campo adiacente alla scuola è interessato dalla costante movimentazione e stoccaggio di terra e polvere, oltre che dal continuo passaggio di mezzi di cantiere. Quando si entra a scuola, sullo sfondo si scorge una montagna di terra con i mezzi che la sormontano, mentre il suono dei camion che vanno e vengono fa da sottofondo alle giornate dei bambini e del personale scolastico. La visione è impressionante: la scuola ha già provveduto a transennare una parte del giardino per evitare che i bambini si avvicinino troppo e, di fatto, Pedemontana se ne è già "mangiata" una striscia prima ancora che i lavori siano ufficialmente iniziati.
Appare evidente, quindi, come l’attenzione alla vita scolastica dei nostri bambini, promessa e offerta come rassicurazione a noi genitori, sia totalmente inesistente.
Non vogliamo Pedemontana, ma chiediamo a questo punto:
- La condivisione delle fasi future del progetto,
- Conoscere chi si occuperà dei controlli sulla struttura della scuola,
- Comunicazioni tempestive da parte del Comune e del dirigente scolastico,
- I nomi dei tecnici incaricati del monitoraggio del rumore e della qualità dell’aria,
- Quali saranno le opere di compensazione previste per quel tratto di scuola.
È paradossale come, dentro la scuola, si lavori con attenzione per sensibilizzare i bambini e le famiglie sui temi del bullismo, della cura dell’ambiente e del rispetto degli altri e della natura… e intanto, fuori dalla porta, c’è quest’opera, Pedemontana, che con prepotenza arriva e si impone sul territorio e sui suoi abitanti, distruggendo la natura e arrivando al punto di sottrarre spazi a una scuola e ai suoi bambini.
Concludo condividendo con voi un episodio accaduto pochi giorni fa, che ancora mi tocca profondamente:
all’uscita da scuola, mio figlio, che frequenta la prima elementare, ha notato la locandina di invito al presidio di oggi. Gli ho spiegato di che cosa si trattasse e la sua risposta è stata: “Mamma, ma tanto a cosa serve? Ormai la stanno già facendo…”
Probabilmente ha soltanto ripetuto una frase sentita da qualche adulto, ma ho sentito il dovere, come genitore e come abitante di questo mondo, di spiegargli l’importanza di esserci e di far sentire la propria voce, soprattutto quando non si è d’accordo con quello che succede intorno a noi.
Siamo tutti responsabili di come decidiamo di vivere e custodire il nostro mondo, perché è quello che lasceremo ai nostri figli.
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