martedì 1 febbraio 2011
La verde Brianza sprofonda nel cemento
Brianza, superata la soglia critica del consumo di suolo: le aree agricole spariranno in un secolo
da Il Giorno del 1° febbraio 2011
articolo di MONICA GUZZI
PIÙ DI DUEMILA abitanti per chilometro quadrato. Una densità abitativa che la rende la seconda provincia d’Italia, alle spalle solo di Napoli. E infine due dati allarmanti: ben 21 comuni su 55 hanno già superato la soglia critica del consumo di suolo (oltre il 55 per cento), mentre in 12 casi le aree agricole si esauriranno in meno di mezzo secolo.
È QUANTO rimane della verde Brianza, una fotografia scattata dal settore Pianificazione e parchi della Provincia in vista della predisposizione del Piano territoriale di coordinamento. Questa fotografia allarmante è stata mostrata ai sindaci nei giorni scorsi durante l’incontro che ha dato il via libera ai lavori per la predisposizione del Ptcp, una sorta di maxi piano regolatore che dovrà coordinare gli strumenti urbanistici dei diversi Comuni affinché lo sviluppo possa essere il più possibile equilibrato. Il quadro è grigio: con i suoi 207 chilometri quadrati la superficie urbanizzata supera quella libera (198 chilometri), con tre comuni in cui le aree cementificate superano ormai l’80 per cento: a Vedano al Lambro si sfiora il 90 per cento, seguono con poco più dell’80 Monza e Lissone, mentre a Verano Brianza si arriva al 78. Complessivamente, la zona più urbanizzata è quella del centro, con ben 13 comuni oltre la soglia critica, mentre l’area est della Brianza rappresenta ancora un polmone verde, con l’unica eccezione di Villasanta, con oltre il 70 per cento di superficie urbanizzata. Nella Brianza ovest sono invece 7 i comuni che superano il limite del 55 per cento. Solo due - Sulbiate e Ornago - sono comunque i comuni brianzoli dove la superficie urbanizzata è sotto il 25 per cento.
Non va meglio per quanto riguarda la dotazione di aree agricole: nella metà dei comuni brianzoli andranno a esaurirsi in meno di un secolo. La maglia nera va a Seveso (aree agricole in esaurimento entro 23 anni), seguita da Bovisio Masciago, mentre nel capoluogo monzese saranno cancellati i prati nel giro di 85 anni. Prospettive più rosee a Cavenago Brianza, dove non ci saranno problemi per i prossimi 500 anni.
In questo quadro desolante, le buone notizie arrivano dai parchi e dalle energie rinnovabili, a testimoniare una coscienza ecologica in crescita. Sono ben 100 le imprese attive sul territorio nel settore delle energie rinnovabili, mentre la Brianza è la prima provincia in Lombardia per densità di impianti fotovoltaici: 147,2 ogni 100 chilometri quadrati. La Brianza è anche terra d’innovazione: l’impresa nel settore high-tech è più sviluppata rispetto alla Lombardia (+0,8 per cento) e al resto d’Italia (+2,7). Quanto al verde, la vera diga al dilagare del cemento è rappresentata dai parchi: quelli regionali coprono 66 chilometri quadrati (Groane, Valle del Lambro e un pezzettino del Parco Adda Nord), mentre gli altri dieci parchi locali di interesse sovracomunale insieme raggiungono i 46 chilometri quadrati.
DI QUESTO scenario dovrà tenere conto la redazione del Piano territoriale di coordinamento, che il vicepresidente e assessore provinciale al Territorio Antonino Brambilla conta di portare all’approvazione entro un anno. Il lavoro è partito in autunno. Venerdì si è insediata la conferenza dei sindaci, alla presenza degli amministratori di 25 Comuni, un parco regionale e due parchi locali. «Abbiamo voluto presentare lo scenario in cui si colloca il piano mostrando le cose belle e quelle brutte - spiega Brambilla -. C’è un modello Brianza che negli anni scorsi ha avuto successo. Adesso però questo modello dev’essere aggiornato per tutelare le aree libere che ci sono ma anche impedire che le industrie non si sviluppino, perché il lavoro è un aspetto fondamentale. Aggiornare il modello Brianza è dunque il primo scopo del Piano territoriale di coordinamento provinciale, che si fa a due mani, fra Provincia e Comuni, con la collaborazione dei due parchi regionali». Un dato importante da cui partire c’è: la Brianza è la prima tra le province lombarde per numero di comuni che si sono dotati di Piano di governo del territorio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
in questo forum si parla di tutto ma mai del plis brianza centrale ormai...ma se si vuole uno scopo bisogna promuoverlo, divulgarlo, fare manifestazioni tra la gente. Spero tanto che si esca dalla autoreferenzialità e dagli addetti ai lavori e nasca una vera grande mnobilitazione per il plis! largo ad una raccolta firme, a convegni, a banchetti nei paesi del plis! marketing ecologico ecco ciò che ci vorrebbe! buona continuazione. christian brambilla
RispondiEliminaCaro Christian
RispondiEliminaè un piacere risentirti dopo almeno un paio d'anni. Nel frattempo ti sei perso diverse iniziative volte alla promozione del Plis Brianza Centrale e/o alla tutela delle aree verdi residuali del nostro territorio. Prossimamente, malgrado tutto, come Rete, rilanceremo pubblicamente la nostra proposta di ampliamento del PBC ai comuni di Lissone, Macherio, Sovico, Albiate, Desio e Carate.
Il progetto rientrerà a pieno diritto nell'alveo dei suggerimenti che le associazioni ambientaliste, coordinate da "Insieme in Rete per uno sviluppo sostenibile", si apprestano a presentare alla Provincia di Monza e Brianza nell'ambito dell'iter per la redazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - PTCP.
Siamo certi che, in entrambi i casi, sarai sicuramente dei nostri. Di certo quelli che non lo sono mai stati e, ancor peggio, non lo sono ancora, nella maniera più assoluta, sono i sopra citati comuni che, a parte le solite parole e promesse di circostanza, ci paiono ben lungi dall'incamminarsi sul sentiero della costituzione di un vero parco sovracomunale.
Viceversa, quasi tutti, si stanno attrezzando per dare l'assalto definitivo alle ultime aree inedificate del territorio a colpi di ruspe e colate di asfalto e cemento.
Da parte nostra, noi poveri ed inadeguati ambientalisti, ad esempio, ci siamo dati da fare per promuovere l'avvento sul territorio pedemontano di un Piano Territoriale d'Area Regionale che eviti l'edificazione nei territori limitrofi la futura autostrada. La legge che potrei definire in fase di studio, se attuata diverrebbe forse l'unico futuro baluardo contro la devastazione totale del territorio che trova "terreno fertile", piaccia o non piaccia, sia nella preoccupante nonchè pressochè generale inerzia dei cittadini brianzoli sia dell'inadeguatezza culturale della classe politica locale. Per il resto credo che il Blog (così mi pare si chiami) sia un validissimo strumento / luogo di conoscenza e di democrazia. Lo testimonia, non a caso, il numero sempre crescente ed inaspettato di persone che, ogni giorno, lo frequentano. Non mi pare, ma sono pronto a ricredermi, che in quanto a comunicazione e marketing ecologico ci sia nulla di simile dedicato alle terre di Brianza. Stiamo imparando, e nel frattempo, costruiamo relazioni e dinamiche che crediamo importanti e che, ne siamo convinti, ci restituiranno risultati preziosi nei mesi e negli anni a venire. Non abbiamo formule magiche da somministrare, ma bensì possiamo garantire il nostro assiduo, sincero e disinteressato presidio a difesa del nostro territorio. Merce rarissima di questi tempi. G. Casiraghi
Ciao Gianni, ti ringrazio per la pronta replica! Innazitutto in questi due anni pur non avendo partecipato alle vs iniziative, ad esclusione della serata al Dosso di Seregno a cui ho assistito, le ho seguite con interesse sul blog. Ma ti dirò di più, in molti casi ne ho dato notizia a migliaia di persone grazie alla mia mailing list. Perciò, a volte il silenzio, è solo apparente :-) Detto ciò stimo molto il lavoro che state facendo ed anche il blog è sicuramente ben fatto e ben curato. Io però sono convinto che per mobilitare le coscienze dei nostri amministratori si debba partire dal basso, ossia dal coinvolgere i nostri concittadini. Mi capita sempre più spesso di sentire lamenti di brianzoli per la continua cementificazione, perciò credo che ci sia un forte potenziale ma, al momento, inespresso. Come esprimerlo? ben vengano le biciclettate, le serate a tema, ma queste iniziative sono sempre per "pochi". Io credo che le ottime idee che andrete a proporre ai nostri amministratori debbano essere supportate da una convinzione il più possibile condivisa dai brianzoli. Perciò, come già due anni fa ti accennavo, io credo si debba organizzare una grande raccolta firme nei comuni del plis allargato, dei banchetti che distribuiscano informazioni sul plis, dei convegni nelle sale dei centri paesi, dei volantinaggi delle stazioni. So che siete in pochi, ma so anche che queste a iniziative potrebbe dare una mano anche chi, come il sottoscritto, non riesce ad essere parte continuativa all'associazione ma vuole dare una mano per una causa precisa e concreta. Se in futuro organizzarete qualcosa del genere sarò con voi! ve lo prometto. buona giornata.
RispondiEliminaIn un certo senso una raccolta di firme l'abbiamo già fatta con le segnalazioni al FAI dell'Oratorio di Santa Margherita alle Torrette come Luogo del Cuore 2011 e, "in un modo o nell'altro",sono stati quasi 2600 i cittadini che hanno appoggiato la nostra iniziativa. Di certo, vedi il post relativo, non ci fermeremo qui, soprattutto difronte alla più che incombente minaccia di cementificazione dell'area delle Torrette di Macherio (sulla bocca di tutti ma astutamente negata da chi la vuole avallare col nuovo PGT) così come quella della Dorsale Verde Nord e della Rete Ecologica Regionale nel territorio di Albiate (irragionevoli ampliamenti industriali con evidentissimo fine speculativo) e, non ultima per importanza, quella delle aree del Plis Brianza Centrale ad est della SS36 che il capo della lobby del cemento e dell'asfalto, l'assessore ciellino Raffaele Cattaneo, vuole trasformare in un nodo di interscambio ferro-gomma.
RispondiEliminaTieniti pronto. Serve anche il tuo aiuto. A presto. Duccio Galimberti.