Monza verso la fine dell’Ottocento si trasformò in centro industriale e dalle vecchie botteghe sorsero così cinque o sei grosse imprese, che lavoravano con la lana, e decine di cappellifici medio-piccoli che facevano prodotti particolari. Nel 1893 le fabbriche erano 21 con 3.315 lavoratori, nel 1911 erano 50 con 4.412 operai e giungevano a produrre venti milioni di cappelli l’anno. Monza era diventata il centro più importante del mondo nella fattura dei cappelli di lana.
La seconda metà degli anni venti fu l’ultimo grande momento di ascesa del cappellificio italiano, grazie ai feltri da donna. L’industria del cappello proseguì ancora per anni, nel dopoguerra, pur con un trend decisamente negativo, come del resto in tutto il mondo: alcune delle maggiori imprese monzesi seguitarono ad operare con alterne fortune, facendo leva sull’esportazione. Malgrado una piccola ripresa nel 1950, gli anni successivi segnarono un lento ma triste declino e nel 1991 l’ultimo grande feltrificio storico di Monza, Paleari & Ferrario chiuse l’ attività.
Oggi soltanto una piccola azienda, la F.lli Vimercati, è rimasta ancora in attività, mantenendo viva la tradizione del cappello di feltro di alta qualità.
La mostra, che verrà inaugurata in Museo il 19 Febbraio alle ore 17.00, presenterà un’accurata selezione di cappelli, corredata da documenti fotografici che ricostruiranno l’attività dell’ultimo cappellaio monzese.
Dal 19/2/2011 al 30/6/2011
Mostra "Sù il cappello"
Museo civico Carlo Verri
via San Martino 11
20853 - Biassono (MB)
Apertura:
Venerdi 9.30/12.00 e 15.00/18.30
Sabato 15.00/19.00
Sito web:
www.museobiassono.it
Per informazioni:
info@museobiassono.it
domenica 6 febbraio 2011
L'ultimo cappellaio di Monza
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