martedì 21 luglio 2015

Lambrada 2015: ecco il "Manifesto del Lambro"


di Michele Cazzaniga e Mattia Lento

Anche quest’anno si svolgerà, per il quinto anno consecutivo, la marcia ecologica denominata “Lambrada”. La “Lambrada” è uno strumento volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato delle acque del fiume e più in generale sulla salute dell’intero ecosistema legato al fiume. Quest’anno gli organizzatori, raccolti nel gruppo informale Lambrada, hanno stilato un manifesto del Lambro (vedi sotto) per rimarcare l’esigenza irrevocabile di rilanciare il territorio brianzolo dal punto di vista ecologico proprio a partire dal fiume e dal relativo parco.

Il programma, come di consueto, prevede un percorso lungo il fiume Lambro che in due giorni (il 25 e il 26 luglio) porta dalla Basilica dei Santi Pietro e Paolo ad Agliate fino alla fonte del Lambro, la Menaresta, in località Magreglio, con deviazione lungo il fiume Bevera e utilizzo del battello ecologico da Bosisio Parini a Pusiano e sosta notturna sulle sponde del Segrino, nel comune di Eupilio.

MANIFESTO DEL LAMBRO


Il manifesto del Lambro è una dichiarazione d’intenti e insieme di lotta in difesa del fiume, del Parco della Valle Lambro e del territorio brianzolo nel suo complesso. I suoi sostenitori sono consapevoli che molti dei punti elencati sono già in essere o comunque oggetto di discussione.

Fiume, affluenti e laghi
1- Il miglioramento della qualità delle acque deve essere continuamente perseguito perché il fiume, gli affluenti e i laghi tornino a essere sorgente vitale per le diverse forme di vita floreali e faunistiche.
2- Fauna e flora autoctone devono essere tutelate e rispettate.
3- Il fiume e i laghi propinqui devono tornare a essere balneabili e devono essere consentite solo forme di navigazione a impatto zero.
4- Gli interventi di valore storico compiuti dall’uomo su fiume, affluenti e laghi propinqui come ponti, chiuse, canalizzazioni devono essere valorizzati e conservati.

Parco
5- Il Parco della Valle del Lambro è un’area di tutela ambientale fondamentale che deve restare aperta a una presenza umana rispettosa del contesto che la ospita. Il Parco non deve essere soltanto difeso contro qualsiasi abuso di tipo ambientale ed edilizio, ma deve essere esteso il più possibile a quelle aree verdi limitrofe che necessitano di una tutela più certa. Il Parco deve perseguire una politica di consumo di suolo “zero” e prevedere la creazione di oasi naturali con accesso limitato.
6- Gli edifici storici e di alto valore archeologico-industriale devono essere portati a nuova vita e messi al servizio della comunità. L’eventuale recupero degli edifici in funzione abitativa deve avvenire nell’assoluto rispetto del contesto e non deve comportare alcuna estensione di superfici edificate né aumenti di volumetria.
7- Le persone che abitano nel parco devono essere coinvolte nella tutela del fiume e del parco. Il Parco deve diventare un contesto in cui sperimentare modelli di vita altamente sostenibili e solidali.
8- Il Parco è un contesto di sviluppo delle conoscenze scientifiche, storiche e artistiche e come tale deve essere valorizzato, promuovendo la fruizione attiva da parte di singoli cittadini, scolaresche, associazioni e appassionati.

Territorio
9- Il Parco della Valle del Lambro è il centro nevralgico da cui partire per un rilancio ecologico e paesaggistico della Brianza.
10- Il Parco deve diventare lo snodo centrale da cui si dipanano corridoi verdi, sentieri ecologici e percorsi di mobilità alternativa sul territorio che raggiungano altre importanti aree di tutela ambientale della zona.
11- Il Parco è una risorsa insostituibile per promuovere forme di turismo sostenibile e a chilometro zero e come tale deve essere valorizzato.
12- Il fiume, gli affluenti e i laghi propinqui, il Parco stesso devono diventare il luogo della memoria storica dell’intero territorio, nonché fonte di benessere per le future generazioni.

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