domenica 27 gennaio 2013

La Pedemontana corre sopra la diossina di Seveso ma ‘evita’ la cava della ‘ndrangheta


articolo di Francesca Martelli, tratto da Il Fatto Quotidiano del 27 gennaio 2013

Pedemontana é una delle tre nuove infrastrutture viabilistiche pianificate per la Lombardia in vista di Expo 2015. A differenza di Brebemi (la bretella Brescia, Bergamo, Milano) e Tem (Tangenziale esterna di Milano), l’autostrada (che collega Bergamo a Varese) era stata progettata oltre 30 anni fa: un tracciato modificato nel tempo e poi lasciato nel cassetto fino all’accelerata voluta da regione Lombardia. A metà del percorso, Pedemontana attraversa le città di Meda e Seveso (in Brianza), note alla cronaca soprattutto per l’incidente della fabbrica chimica Icmesa che nel 1976 determinò la fuoriuscita di diossina, con conseguenze per gli abitanti e l’ambiente comprensibili solo negli anni successivi (come documentano le immagini dell’epoca di: archivio Naselli e Emanuele Volpi).

La popolazione della zona é in allarme perché dai rilevamenti commissionati da Pedemontana lungo la tratta B2 sono stati trovati valori superiori ai limiti consentiti dalla legge: “Muovendo quel terreno la diossina presente al di sotto dello strato superficiale del terreno – denuncia Legambiente -dove andrà a finire?”. Gli ambientalisti puntano il dito anche contro la deroga del 2008 (assessore all’Ambiente di allora era Massimo Ponzoni) concessa da regione Lombardia per poter permettere il passaggio dell’ autostrada su una parte del Bosco delle Querce, luogo simbolo del disastro Icmesa. La popolazione locale si sta mobilitando: una prima manifestazione é stata organizzata a Desio alla fine del 2012.

La nuova giunta di centrosinistra (dopo la caduta della precedente amministrazione a seguito dell’inchiesta antimafia ‘Infinito‘) sta cercando di limitare la cementificazione in città. Proprio a Desio, oltre alla nuova autostrada, sorgerà lo svincolo più grande d’Europa e un’area di servizio. Essendo ormai impossibile opporsi a Pedemontana, l’amministrazione comunale sta cercando di alzare le richieste nell’ambito delle compensazioni ambientali. Prima fra tutte, c’é l’esigenza di bonificare la cava di via Molinara sequestrata alla ‘ndrangheta (e usata come discarica abusiva), che i cantieri di Pedemontana stanno cercando di evitare per non accollarsi questo tipo di spesa. Ancora non si conosce che tipo di rifiuti siano stati messi sotto quel terreno.

  
  
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