mercoledì 11 gennaio 2012

Il WWF di Lecco ricorda Chico Mendes


Una nuova targa in memoria di Chico Mendes è stata posata in questi giorni dall’Associazione WWF Lecco nella centrale piazza Manzoni, in sostituzione di quella posata circa vent’anni fa ormai resa illeggibile dal tempo e dalle intemperie.

Francisco Alves Mendes, più noto come “Chico” Mendes, classe 1944, brasiliano di Xapuri, nacque in una famiglia di seringueiros (raccoglitori di caucciù) e nella sua vita riunì l’impegno sindacale e la lotta contro il disboscamento della foresta amazzonica.

Chico nella foresta ci era nato e aveva imparato il duro lavoro di raccogliere il lattice dell'albero della gomma: "bisogna alzarsi alle due o alle tre del mattino e la presenza delle pantere, dei serpenti e di insetti velenosi richiede professionalità e organizzazione" diceva. Ma lo preferiva alle città, invivibili e caotiche, dove "bisogna pagare tutto, anche l'acqua che il buon Dio ci ha dato gratuitamente".

Nel 1970 il piano di integrazione nazionale (PNI) previsto dal governo brasiliano attrasse in Amazzonia costruttori, allevatori di bestiame, esportatori di legname e di carne. Nel 1975, Chico Mendes organizzò un sindacato di lavoratori rurali per difendersi dalle violente intimidazioni e dalle occupazioni della terra dei nuovi arrivati, che stavano distruggendo la foresta e togliendo ai colonos (i contadini, piccoli produttori espulsi dai latifondisti del sud del Brasile e immigrati al Nord) i loro mezzi di sostentamento.

Mendes organizzò gruppi di colonos per formare catene umane non violente intorno alle aree di foresta minacciate dalla distruzione, salvando migliaia di ettari di foresta dove i lavoratori rurali potevano continuare a raccogliere e lavorare il lattice di gomma e a raccogliere frutti, noci e fibre vegetali.

Il suo impegno contro i latifondisti attirò l’attenzione dei media sul tema della distruzione delle foreste. Nel 1987 una delegazione dell’ONU si recò direttamente a Xapuri per verificare le accuse rivolte alle grosse finanziarie statunitensi che appoggiavano i progetti di disboscamento dell’Amazzonia, causando la disoccupazione forzata dei seringueiros, l'esilio forzato degli indios amazzonici e un danno ambientale incalcolabile.

Quando fu invitato a Washington per descrivere la drammatica situazione amazzonica di fronte al Congresso statunitense, Chico si recò nella capitale con un vestito prestato da un amico, senza soldi (quando la hostess gli offre uno spuntino, timidamente si azzarda a chiedergli "quanto costa”, perché “ho solo pochi cruzeiros..."). A Washington ricevette il premio Global 500 dell'Unep, l'organizzazione ONU per la tutela dell'ambiente.

Il 22 dicembre 1988 la mano assassina dei latifondisti e dei trafficanti di legname pone fine alla vita di Chico Mendes.

È passato quasi un quarto di secolo, durante i quali l’Amazzonia ha perso oltre 350.000km2 di foresta (un’area più grande dell'Italia). Il tasso di deforestazione è il più elevato nel mondo ed è causa di una enorme perdita di biodiversità.

Il WWF internazionale è impegnato da anni con il programma ARPA (Amazon Region Protected Areas) che opera nell’area brasiliana per la conservazione del bioma amazzonico. Il partenariato alla base del programma, unico nel suo genere, include Banca mondiale, GEF, KfW, Funbio e Chico Mendes Institute nell’impegno di triplicare l’area amazzonica sotto protezione legale.

Investendo nella corretta gestione di stati e territori biologicamente importanti, l’ARPA svolge un ruolo chiave nell’assicurare che il futuro sviluppo della regione amazzonica possa realizzarsi sulla base di una solida impronta ambientale

Il WWF lecchese con un piccolo gesto ricorda Chico Mendes, che per la foresta amazzonica ha dato la propria vita.

Info: www.wwf.lecco.it - sezione@wwf.lecco.it

Nessun commento:

Posta un commento