venerdì 7 giugno 2013

Pedemontana e diossina: "question time" alla Camera dei Deputati, il Governo tergiversa


Oggi alla camera dei Deputati, durante i lavori della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici è stata presentata una interrogazione a risposta immediata riguardante lo stato di inquinamento da diossina in alcune aree interessate dalla realizzazione della Pedemontana.

Dalla risposta viene appurato che ARPA non è stata coinvolta  nella fase di caratterizzazione che si afferma era necessaria nelle "effettive aree interessate dal progetto esecutivo".
Così come si afferma essere necessarie "opere di bonifica" dopo avere prodotto "ulteriori approfondimenti ambientali per definire le aree interessate dalla contaminazione di diossine allo scopo di definire le modalità di intervento: scavo e smaltimento dei terreni contaminati".
Quanto sopra avrà pure un costo con conseguente modifica del piano finanziario, se non dello sviluppo dello stesso progetto esecutivo che ne dovrà tenere conto.

Pare proprio che le attenzioni richieste da Insieme in Rete siano state accettate e ribadite (dai Comuni, dai consiglieri provinciali, dai senatori interroganti e dalla risposta all'interrogazione). Pare, invece, che chi sta progettando e gestendo Pedemontana non ne abbia tenuto conto.
Conseguentemente il progetto di Pedemontana, quantomeno per la tratta B2, non potrà/dovrà essere attuato così com'è viste le omissioni progettuali e di tutela ambientale.

Di seguito trovate il testo della risposta e la replica di uno dei cofirmatari. (Tratto dal Bollettino delle giunte e delle commissioni parlamentari)

Interrogazione n. 5-00267 De Rosa: Iniziative urgenti per verificare lo stato di inquinamento in alcune aree interessate dal progetto per la realizzazione dell’autostrada Pedemontana lombarda.

Presidenza del vicepresidente Massimo Felice DE ROSA.

Interviene il sottosegretario di Stato dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Marco Flavio CIRILLO.

TESTO DELLA RISPOSTA (Allegato 7 - pag. 60)

In risposta all’interrogazione a risposta immediata presentata dagli onorevoli Busto ed altri, concernente la presenza di diossina nel territorio bresciano e brianzese su cui graverà la pedemontana lombarda, sulla base delle informazioni acquisite dai soggetti territorialmente competenti, si rappresenta quanto segue.Occorre risalire al 2008, per rinvenire da parte della regione Lombardia i risultati del piano di indagini preliminari eseguiti dalla soc. Autostrada Pedemontana Lombarda s.p.a. con l’obiettivo di individuare eventuali criticità ambientali nelle aree che furono interessate dall’incidente ICMESA del 1976, interferenti con la costruenda autostrada (zone A, B e R, definite all’articolo 1 della lr. n. 60/85), al fine di ottemperare alle prescrizioni CIPE.

Il gruppo di lavoro rilevò le aree critiche, concatenate al constatato accertamento di superamento dei limiti tabellari di riferimento previsti dalla normativa ambientale (tab. 1 dell’all. 5 del Titolo V parte quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006), e ciò ha comportato l’obbligo per la soc. Pedemontana di procedere con ulteriori approfondimenti ambientali per definire le aree interessate dalla contaminazione di diossine, allo scopo di definire le modalità di intervento: scavo e smaltimento dei terreni contaminati. Con l’approvazione del progetto definitivo nel novembre 2009 il CIPE con deliberazione n. 97/2009 ha impartito prescrizioni da ottemperare durante la progettazione esecutiva e la fase di realizzazione in merito alla tutela degli interventi e delle opere di bonifica effettuati e alla tutela della salute pubblica e degli operatori durante la cantierizzazione. Il progetto esecutivo della tratta B2 del collegamento autostradale è attualmente in fase di redazione e sono in corso di esecuzione anche le ulteriori indagini dettagliate sui terreni interessati da contaminazione da diossina. Tali ulteriori indagini vengono effettuate nei comuni di Seveso, Mesa, Cesano Maderno e Bovisio Masciago. Il comune di Desio con nota del 12 marzo 2013 ha richiesto al CIPE l’estensione al proprio territorio delle ulteriori indagini volte alla presenza di diossina. Ai fini del controllo in corso d’opera dei lavori è stato sottoscritto un protocollo di legalità tra le prefetture competenti, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il concessionario al fine di coinvolgere le aziende nei controlli antimafia preventivi. L’ARPA Lombardia riferisce che non sono stati effettuati, in contraddittorio con l’agenzia stessa ulteriori rilievi di diossine nel suolo e nel sottosuolo nelle aree interessate dall’incidente ICMESA, oltre a quelli già indicati nelle premesse dell’interrogazione.

La necessità di approfondimento delle indagini prescritta dal CIPE dovrà riguardare le effettive aree interessate dal progetto esecutivo, che allo stato attuale è ancora in corso di predisposizione. La stessa ARPA ha manifestato piena disponibilità ad eventuali collaborazioni relativamente agli approfondimenti sulle aree del comune di Desio interessate dal progetto esecutivo.

DISCUSSIONE (pag. 41)

Davide TRIPIEDI (M5S), ulteriore cofirmatario dell’interrogazione in titolo, replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo, che appare incomprensibile alla luce dei risultati delle indagini ambientali condotte, dalle quali emerge che l’85 per cento dei campioni analizzati superano i limiti di inquinamento consentiti dalla legge. Nel ricordare, inoltre, che il CIPE ha deliberato l’esecuzione di una serie di prescrizioni obbligatorie, richiama il Governo alla necessità di esercitare tutti i suoi poteri affinché tali prescrizioni vengano eseguite in modo completo ed accurato e nessun cantiere venga aperto prima della positiva verifica dei risultati di tutte le indagini ambientali. Allo stesso tempo, sollecita il Governo ad attivarsi affinché sia garantito il più ampio  coinvolgimento dei cittadini nello svolgimento dei procedimenti amministrativi e nell’assunzione delle decisioni da parte degli organi competenti, a partire dall’ampliamento dell’area delle indagini ambientali anche al territorio del comune di Desio che ne ha fatto esplicita richiesta. Dopo aver sottolineato che la presenza di diossina nei siti inquinati in questione impone a tutti i decisori pubblici di agire con il massimo senso di responsabilità, annuncia nuove iniziative parlamentari dirette a garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini alla salute e alla salubrità dell’ambiente.

Massimo Felice DE ROSA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno. La seduta termina alle 13.25.

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