Il ghiacciaio dei Forni a confronto 1890-2018 |
Il glaciologo: “C’è poco tempo per fermare la scomparsa dei ghiacciai”
“Nel 2080 rischiamo di non avere più ghiacciai sulle nostre Alpi! Infatti i ghiacciai rischiano la scomparsa a causa dell’inquinamento prodotto dall'uomo”. È questo, in estrema sintesi, l'allarme lanciato venerdì scorso a Inverigo, in occasione del secondo appuntamento della Rassegna “Il Pianeta sta bruciando!”, organizzata dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi", in collaborazione con i comuni di Inverigo e Lurago d'Erba.
Ad ascoltare il ricercatore Roberto Sergio Azzoni, nell’incontro dal titolo “I ghiacciai stanno scomparendo", una sala consiliare gremita. Il relatore ha illustrato, anche con l'ausilio del raffronto di fotografie, i dati relativi alla progressiva riduzione dei ghiacciai, in particolare sulle nostre Alpi. Basti pensare che la superficie totale dei ghiacciai italiani era, fino a qualche decennio fa, pari alla superficie del lago di Garda; nel corso degli ultimi anni tali ghiacciai si sono ridotti per una superficie pari a quella del lago di Como. Un estremo allarme quindi, da attribuire alle attività umane, che causano le emissioni di anidride carbonica responsabili del progressivo aumento delle temperature che determinano lo scioglimento dei ghiacciai.
Inoltre il ricercatore Azzoni ha ricordato come, da studi eseguiti, sugli stessi ghiacciai è purtroppo possibile ritrovare tracce delle diverse forme di inquinamento: dai pesticidi utilizzati in agricoltura, ai contaminanti che ammorbano la nostra atmosfera, fino alle microplastiche.
In conclusione si tratta quindi, a parere del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, di invertire la rotta: “Bisogna ridurre da subito le emissioni di CO2, abbandonando l'uso dei combustibili fossili per la produzione di energia, per il riscaldamento e per i trasporti, passando quindi alle fonti rinnovabili e in particolare all’energia solare. Solo così riusciremo a ripulire la nostra atmosfera e a evitare la scomparsa dei ghiacciai!”
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