Nei prossimi giorni Seregno sarà protagonista di un importante intervento di cura e rinaturalizzazione dei propri boschi urbani. A partire dalla prossima settimana, infatti, prenderanno il via i lavori forestali in alcune aree verdi comunali: a San Carlo nei pressi del cimitero di Cassina Savina, in via Nazioni Unite, in località Meredo e in località Porada. In totale, si tratta di quasi 80.000 m² di superficie boscata coinvolta.
Questi interventi rientrano in un progetto più ampio che interessa diversi comuni del Parco GruBrìa, e che nel 2025 ha già coinvolto anche Paderno Dugnano e Varedo. L’obiettivo è ambizioso: rendere i boschi urbani più sani, resilienti e ricchi di vita, contribuendo al tempo stesso alla lotta contro i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico.
I lavori non si limiteranno a un semplice “taglio” degli alberi. Al contrario: prevedono un’azione ragionata e autorizzata da Regione Lombardia, seguita passo passo da tecnici forestali incaricati dal Consorzio Parco GruBrìa.
Verranno rimosse alcune piante instabili, malate o sradicate, mentre al loro posto saranno messe a dimora giovani piantine di specie autoctone, più adatte a rafforzare la struttura ecologica dei boschi nel lungo periodo.
Tra gli obiettivi principali:
- Rendere la foresta più stabile e resiliente, favorendo la crescita di alberi forti e ben radicati.
- Contenere la diffusione di specie esotiche invasive, che spesso minacciano gli ecosistemi locali.
- Ridurre i rischi per la sicurezza, rimuovendo piante pericolanti o deperenti.
- Aumentare la biodiversità vegetale, grazie alla posa di nuove piantine e al naturale sviluppo del sottobosco.
- Favorire la fauna selvatica, ricreando ambienti complessi e ricchi di rifugi e fonti di cibo.
- Ripulire le aree dai rifiuti plastici accumulati nel tempo.
Chi frequenterà questi luoghi dopo la fine dei lavori noterà qualche cambiamento.
Nei sentieri e ai margini del bosco si potranno vedere piccole cataste di legna e ramaglie: non si tratta di incuria, ma di una scelta ecologica. Lasciate a terra, infatti, queste cataste si decomporranno lentamente, restituendo al suolo nutrienti preziosi e creando habitat ideali per insetti e piccoli animali.
Anche il sottobosco sarà più vivo: rovi e arbusti torneranno a crescere, contribuendo alla complessità ecologica dell’area. Le nuove piantine – sia quelle messe a dimora sia quelle nate spontaneamente – beneficeranno dello spazio e della luce liberata dagli alberi rimossi, e saranno seguiti da un piano di manutenzione programmata per garantirne la crescita nei prossimi anni.
Durante i lavori sarà necessario limitare temporaneamente l’accesso alle aree interessate, per ragioni di sicurezza e per permettere agli operatori di lavorare al meglio. Ma la collaborazione dei cittadini sarà fondamentale anche dopo:
- camminare solo sui percorsi segnati,
- evitare di entrare nel bosco,
- non lasciare liberi i cani tra la vegetazione.
Si tratta di piccoli gesti che possono fare una grande differenza per la rigenerazione di questi ecosistemi.
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