martedì 5 ottobre 2010

Chi vuol fermare la raccolta differenziata in Brianza?

di Gianmarco Corbetta
del Comitato per l’alternativa al nuovo inceneritore di Desio

Siamo rimasti allibiti nel leggere le dichiarazioni rilasciate settimana scorsa dall’Assessore provinciale all’Ambiente, Fabrizio Sala, in merito alla gestione dei rifiuti nella nostra provincia. Secondo l’Assessore “una differenziazione troppo elevata della spazzatura diventa improduttiva dal punto di vista economico”: da qui deriverebbe l'intenzione di non andare molto oltre l'attuale 50% di raccolta differenziata e la necessità di raddoppiare l’inceneritore di Desio (o di costruirne uno nuovo). Spiace leggere queste chiacchiere da bar da parte di un assessore all’ambiente. Esistono studi di ampia portata (su milioni di abitanti italiani) fatti da Federambiente, dalla Scuola Agraria del Parco di Monza, dall’Ecoistituto di Faenza ed esempi sul campo (primo tra tutti il Consorzio Priula – quasi 500.000 abitanti serviti in Provincia di Treviso) che dimostrano l’esatto contrario.

Come sostiene l’economista Guido Viale, le esperienze più avanzate nella gestione dei rifiuti (75-85% di raccolta differenziata) dimostrano non solo la fattibilità ma anche la desiderabilità economica di puntare verso un'azzeramento dei rifiuti. Il cerchio dei rifiuti si può chiudere attraverso un processo flessibile e redditizio, realizzato in più parti d’Italia dal Centro di Ricerca e Riciclo di Vedelago (TV), in grado di trasformare il rifiuto residuo in granulato utilizzato nell’industria del settore edile come aggregante e in quella dello stampaggio di materie plastiche per la produzione di manufatti. I filo-inceneritoristi come l’Assessore Sala fingono di ignorare i costi sanitari che gli inceneritori comportano, a causa dell’aumento di molti tipi di malattie nella popolazione residente nei dintorni. Non a caso l’Ordine dei Medici di Monza e Brianza ha preso posizione contro la costruzione di un nuovo inceneritore! Bruciare i rifiuti è una soluzione molto comoda per i nostri pigri politici ma dannosa per la salute dei cittadini. E’ tempo che si comincino a sviluppare progetti per il riciclo totale come ha fatto l’ing. Massimo Cerani per la provincia di Trento e come stanno facendo molte realtà italiane ed estere, di diverse dimensioni, perché il riciclo totale dei rifiuti urbani è molto più economico che costruire un impianto di incenerimento da 100 milioni di euro (indovinate chi paga il conto?).

Nell'immagine, tratta da NoIncDesio, l'inceneritore di Desio

1 commento:

  1. L' italia è sovrappopolata, quindi riciclare e differenziare la spazzatura non risolve il problema dell' inquinamento. L' unica fonte di inquinamento sono le persone. Per vivere in un italia più pulita bisogna diminure la popolazione.

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