venerdì 22 febbraio 2013

L'Autorità garante sulla Concorrenza e Mercato apre una nuova istruttoria sul servizio idrico integrato della Brianza

Riceviamo e pubblichiamo la sottostante lettera che il Comitato Beni Comuni MB ha indirizzato ai Sindaci,  alle aziende patrimoniali e ai lavoratori del del ciclo idrico della Brianza.

RIAPERTA UNA NUOVA PRATICA DA PARTE DELL’AGCM SULL’AFFIDAMENTO ILLEGITTIMO DEL SISTEMA IDRICO INTEGRATO IN BRIANZA

Il 17 ottobre 2012 l’Autorità Garante si era convocata in adunanza e, dopo aver analizzato la delibera di giunta provinciale n. 85/2011, la nota del 1° dicembre 2011, protocollo 57506/98/2011/275 dell’Ufficio d’Ambito Territoriale Omogeneo, il relativo schema di convenzione, e il parere vincolante della Conferenza dei comuni reso in data 22.12.2011, si era espressa in questi termini: “l’affidamento in house a Brianzacque è avvenuto in assenza dei necessari requisiti per tale forma di affidamento”, “questi ultimi, infatti, devono logicamente essere integrati dalla società a ciò individuata, al momento stesso in cui le viene conferito l’affidamento del servizio senza che il possesso integrale degli stessi possa essere rimandato ad un momento successivo nel tempo.”

In parole povere, tutto ciò significa che l’affidamento a Brianzacque è illegittimo e non potrà mai essere regolarizzato!

A seguito di questa segnalazione dell’AGCM la provincia di Monza pubblicava sul suo sito un singolare documento dal titolo: “Servizio idrico della Brianza: il Garante avalla la scelta della Conferenza dei Sindaci”. Poi, diffondeva un “parere legale” che difendeva la propria scelta spiegando che tutto era nato al momento della costituzione della nuova Provincia, perché Brianzacque, sulla base di un parere legale, sostenne di essere l’affidatario del servizio idrico integrato!!!
Da ultimo, il 27 dicembre 2012, la Conferenza dei Comuni ha prorogato l’affidamento a Brianzacque fino al 30 giugno 2013.

Bene, venuta a conoscenza di queste ingegnose mosse, l’AGCM ha riaperto una pratica per verificare l’applicabilità delle disposizioni di cui alla L. n. 287/1990, ovvero la possibilità di procedere, tramite l'Avvocatura dello Stato, alla presentazione del ricorso avverso i provvedimenti adottati dalla Provincia di Monza e Brianza.

Visto che l’AGCM si era già chiaramente espressa su tale questione, è facile prevedere l’esito dell’istruttoria.
E' bene che gli elettori sappiano che due candidati al Consiglio Regionale della Lombardia,  l'ex Sindaco Sala del PDL e il capolista del PD Enrico Brambilla nell'esercizio delle loro pubbliche funzioni di Assessore Provinciale all'Ambiente delle Provincia di Monza e di Presidente del Collegio Sindacale di Brianzacque hanno sempre difeso l'illegittimo affidamento e omesso ogni riposta all'Autorità provocando la nuova iniziativa d'indagine.

A questo punto, Signori Sindaci, per il bene del Servizio idrico brianzolo, Vi chiediamo ancora una volta di intervenire, di rimuovere immediatamente il CdA dell’ATO e delle società del ciclo idrico brianzolo e di dare avvio a un nuovo percorso all’insegna della legittimità, della trasparenza e dell’efficienza.

Se non ora quando?

Distinti saluti.  
Comitato beni Comuni MB

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