domenica 24 febbraio 2013

Giorno del ricordo o giorno della disinformazione?

Riceviamo e pubblichiamo la seguente interpellanza presentata da Giuseppina Minotti, capogruppo FdS di Seregno

Signor Sindaco,
sul sito del comune e sui muri di Seregno sono apparsi, in occasione del Giorno del ricordo, i manifesti contenenti l'immagine sotto riportata.



Si tratta di un falso storico già più volte menzionato che tuttavia continua ad essere usato par rafforzare visivamente la tesi che in Istria e Dalmazia si sia compiuto una sorta di pogrom organizzato ai danni degli italiani ad opera dei partigiani (comunisti) jugoslavi.

Eppure proprio la legge istitutiva del Giorno del Ricordo fa menzione del fatto che la tragedia delle foibe va inquadrata nella, testuale: “complessa vicenda del confine orientale”.

Complessa vicenda che cerco di inquadrare partendo da alcune date:
Il 6 aprile 1941 l’Italia fascista, nel quadro della cosiddetta “guerra parallela” voluta da Mussolini, per imitare il suo alleato Hitler, dopo aver aggredito, senza alucun motivo, la Grecia (ottobre1940), aggredisce anche il Regno di Jugoslavia, schierandosi poi con i fascisti croati, i cosiddetti Ustascia, creando uno stato fantoccio con a capo il Dittatore Ante Pavelic e procedendo a varie e documentate rappresaglie di civili sloveni e serbi, fino all’armistizio dell’8 settembre 1943.
Dopo questa data tutti i soldati italiani presenti nella regione Balcanica o vengono catturati e deportati nei lager in Germania o massacrati, se reagiscono, come in alcune città della Dalmazia, o nelle isole di Cefalonia, Corfù ecc. oppure passano nelle file della resistenza anti-nazista.
Rimane l’inerme popolazione civile facile obiettivo delle rappresaglie iugoslave.
Il trattato di pace di Parigi nel 1947, voluto dalle potenze vincitrici USA - URSS - Inghilterra Francia, ci imponeva come Stato aggressore non solo la perdita dell’Istria e della Dalmazia, ma anche il risarcimento dei danni di guerra ammontanti a 330 milioni di dollari a Jugoslavia, URSS , Grecia, Albania ed Etiopia.

Ritornando alla foto si tratta di una evidente forzatura che poco ha a che vedere con i fatti storici e molto con la loro distorsione.

In questo caso si è addirittura usata la fotografia di una fucilazione di contadini sloveni a Dane (Danah na Blokah) il 31 luglio 1942 ad opera del Regio Esercito Italiano già ripresa nella copertina del libro di Gianni Oliva dal titolo Si ammazza troppo poco e dal sottotitolo I crimini di guerra italiani 1940 - 1943.

Si tratta di un fatto grave stigmatizzato dalla stampa slovena (vedi l'articolo del giornale Delo di domenica 10 febbraio 2013) e che richiede le immediate scuse del comune di Seregno.

Chiedo pertanto cosa intenda fare, a questo proposito, l'Amministrazione comunale di Seregno.

Giuseppina Minotti, capugruppo FdS

Per approfondire:
- Dossier foto "Fucilati di Dane, Slovenia 31/7/1942"
- Non dire falsa testimonianza


Nel frattempo, probabilmente in seguito alla segnalazione del falso storico riguardo alla foto da parte del Prof. Sandi Volk  (membro della Commissione consultiva del Comune di Trieste per il Civico Museo della Risiera di San Sabba-Monumento Nazionale), il Comune di Seregno ha provveduto alla rimozione dell'immagine dal proprio sito. 

Ecco come si presentava la pagina web del Comune il giorno 10/2/2013
La pagina web modificata

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