Riceviamo da un nostro lettore le seguenti immagini e riflessioni che pubblichiamo.
Lo scenario edilizio moderno, caratterizzato da un capitalismo maturo, è popolato da attori dissociati e indifferenti allo spazio e al luogo.
Spazio e luogo non sono sinonimi ma due termini distinti con significati differenti. Come annotava
Michel De Certeau il luogo è
‘…. l’ordine nel quale degli elementi vengono distribuiti entro rapporti di coesistenza. Ciò esclude dunque la possibilità che due cose possano trovarsi nel medesimo luogo….’ e si
‘….ha spazio dal momento in cui vengono presi in considerazione vettori di direzione, quantità di velocità e la variabile del tempo’.
Lo spazio dunque è un luogo praticato. Quindi, una strada urbanisticamente definita, è trasformata in spazio da un camminatore. De Certeau individua quindi nel movimento del
‘camminare’, attraverso quelle che chiama
‘città concetto’, la modalità che permette di svelare
‘modifiche episodiche’ di spazi destinati a rimanere illeggibili fuori dalla mobilità quotidiana.
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Area interessata dall’intervento |
Durante questa attività del
‘camminatore’ abbiamo individuato, tra le pieghe della città (Seregno, via Gioberti), questa forma di compromissione del suolo urbano che, partendo dalla tabula rasa, riscrive con il cemento una composizione disegnata in laboratorio al fine di fornire risposte funzionali a bisogni distinti.
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Edificio e natura prima dell’intervento |
Non v’è più traccia né della natura da cui si affacciava un timido
edificio monopiano né dello stesso ma, al loro posto, si erge imponente
lo scheletro di colui che, affamato, si è divorato i frutti che la terra
svela al cielo. Non si comprende se, del vecchio edificio, rimarrà solo
un ricordo scolpito nella memoria oppure se verrà ricostruito e
fagocitato dal
‘mostro’ retrostante.
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Demolizioni in atto |
L’emergenza del consumo di suolo ci impone di dare concretezza alle nostre lotte affinché la trasformazione e la rigenerazione delle aree urbane avvenga salvaguardando l’ambiente ed il paesaggio. Il tema della rigenerazione urbana sostenibile, a causa dell’esaurimento delle risorse energetiche, è una tematica a cui teniamo particolarmente poiché sarà la questione prioritaria delle politiche di sviluppo del prossimo futuro.
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Scheletro edificio in costruzione |
Viviamo il tempo in cui è stato ormai superato il dualismo città-campagna; ci troviamo di fronte a un paesaggio dove
‘sottourbanizzazione’ e
‘deruralizzazione’ limitano la sua leggibilità e ne confondono la struttura. Ora, il
‘paesaggio geografico’ rappresenta da più di mezzo secolo un’avventura intellettuale sviluppata a scala planetaria in rapporto alle risorse naturali che, indipendentemente dalle attività umane, plasmano l’ambiente fisico.
Per salvare il salvabile del
‘paesaggio geografico’ è necessario percorrere la corsia ecologica: è necessario agire con responsabilità in materia di energia, mobilità e rifiuti. Siamo ormai in prossimità del
‘paesaggio terzo’ di De Certeau
‘decadente nella sopravvivenza e, magari, nel peggioramento di quello odierno….oppure sull’orlo di uno specchio riflessivo di significati incolti o dimenticati?’
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