sabato 10 febbraio 2018

Ernesto Teodoro Moneta, premio nobel della pace, nel centesimo anniversario della morte

Villa Moneta, Caglio, Missaglia (LC) - Fonte: Lombardiabeniculturali
 Dichiarazione di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica

«Nel centesimo anniversario della morte - avvenuta a Milano mentre ancora la Grande Guerra non era giunta a conclusione - ricordiamo in Ernesto Teodoro Moneta l'italiano illustre che, per il suo appassionato impegno di giornalista e scrittore, per la sua instancabile attività in Italia e in Europa, venne insignito nel 1907 del Premio Nobel per la Pace.

Moneta fu un grande sostenitore della causa nazionale. Non si risparmiò nella militanza patriottica, fino a partecipare in prima persona alle imprese guidate da Giuseppe Garibaldi. Avrebbe potuto dischiudersi davanti a lui una brillante carriera militare, ma maturò un'opinione critica sullo stato dell'esercito e decise quindi di dedicarsi per intero all'impegno pubblicistico, politico e culturale.

Ebbe grande successo come direttore di giornale. Non rinnegò i suoi ideali risorgimentali, e anzi continuò a battersi con tenacia per l'unità e la modernizzazione dell'Italia.

Il sentimento nazionale non divenne mai per lui motivo di chiusura, di volontà di dominio, di tentazioni belliciste. Voleva costruire un'Europa di Nazioni libere, indipendenti e amiche, capaci di definire un patto federativo e un diritto internazionale così forte e autorevole da prevenire e regolare i conflitti.

Nel cercare di mettere al bando la guerra come strumento di risoluzione delle controversie ha dialogato con uomini e movimenti di ogni parte d'Europa, e per questo è riuscito a conquistare credito, attenzione, stima. Il suo pacifismo è legato a una forte idea di libertà, di contrasto a ogni tirannia, di Europa come continente della democrazia e del diritto, e in questo senso ancora oggi siamo in grado di apprezzarne alcuni importanti elementi di modernità»


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