mercoledì 26 gennaio 2022

Circolo Ambiente: "Il nuovo inceneritore di Como è inutile e dannoso"

Lo scorso 24/01/2022 si è tenuta a Como una seduta della Commissione speciale per l'esame del progetto della terza linea del termovalorizzatore. Riportiamo di seguito una sintesi delle considerazioni/osservazioni del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”.

 


 


di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”


Come Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ribadiamo la nostra contrarietà all’ipotesi di realizzazione della 3^ linea dell’inceneritore di Como in loc. La Guzza, per la combustione di fanghi da depurazione. L’abbiamo detto unitamente ad altre associazioni ambientaliste del territorio, tra cui WWF Insubria, Legambiente Como, Medicina Democratica e Associazione Medici per l’Ambiente - ISDE (leggi qui).

In questa fase preliminare, si sta parlando (mediaticamente) di ‘3^ linea di incenerimento’, quando sarebbe più corretto parlare di un ‘raddoppio della capacità di incenerimento’. Infatti l’inceneritore di Como, dalla potenzialità attuale delle due linee pari a 85.000 tonnellate/anno, passerebbe a circa 170.000 tonnellate/anno, facendo diventare l'impianto di ‘La Guzza’ all’incirca il 4° (a pari merito con altri) in Lombardia per capacità di incenerimento, dopo quelli di Brescia, Milano Silla e Parona (PV).  Questo in una regione dove, coi 13 impianti esistenti, abbiamo già una sovra-capacità di incenerimento! Già questa considerazione dovrebbe portare a respingere al proponente il progetto in esame.

Con le presenti note vogliamo in ogni caso concentrare l’attenzione su due elementi:

  1. Perché non serve un (nuovo) inceneritore per i fanghi di depurazione;
  2. Perché il sito di La Guzza non è idoneo ad ospitare un nuovo inceneritore.

1. Perché non serve un (nuovo) inceneritore per i fanghi di depurazione

In fase di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale, che dovrà essere condotta successivamente), la prima verifica da compiere non è la valutazione degli effetti sulle matrici ambientali (effetti combinati sulla salute e sull’ambiente; inquinamento dell'aria, conseguente alle emissioni da combustione e al traffico indotto; ecc.), quanto la preliminare valutazione sulla necessità del progetto stesso, rispondendo alle seguenti domande: “Il progetto serve?” , “Ci sono alternative percorribili rispetto al progetto stesso?”. La risposta a queste domande è, di fatto, già stata data dalle associazioni ambientaliste. A nostro giudizio l’impianto non serve poiché ci sono altre possibilità, più idonee e meno impattanti, per la gestione dei fanghi di depurazione.
Lo ribadiamo: la destinazione ‘naturale’ dei fanghi da depurazione è in agricoltura, tant’è che attualmente in Lombardia circa il 80% dei fanghi da depurazione prodotti in ambito regionale vengono impiegati in ambito agricolo.
Con questo non vogliamo negare le problematiche che potrebbero innescarsi (e che, in alcuni casi, si sono verificate nella nostra regione) in conseguenza dalla tipologia dei fanghi trattati. Occorre quindi mantenere alta l’attenzione sulla qualità dei fanghi da destinare ai campi agricoli, verificando la presenza e la concentrazione di contaminanti nei fanghi stessi, soprattutto metalli e altre tipologie di sostanze inquinanti.

Un’ultima considerazione, sempre in relazione all’utilizzo dei fanghi in agricoltura, è legata alla necessità di non disperdere (ovvero recuperare) sostanze preziose (fertilizzanti), anche in relazione al problema della ‘desertificazione del suolo’.


2. Perché il sito di ‘La Guzza’ non è idoneo ad ospitare un nuovo inceneritore

Questo secondo focus è dedicato al sito in località ‘La Guzza’ di Como, sia per la parte su cui sorgono le due linee esistenti dell’inceneritore, sia per quella destinata ad ospitare il nuovo impianto di incenerimento fanghi.
In particolare rispetto a quest'ultimo comparto, ovvero l'area ex Econord, in base a quanto affermato nel corso dell'audizione della Provincia di Como, sembrerebbe non esservi la necessità di una Bonifica del sito, relativamente alle note vicende connesse ai depositi abusivi di rifiuti da parte della ‘SMR Ecologia’ (vicenda legata alle ecomafie). Nelle more di uno specifico accesso agli atti presso la Provincia di Como, occorre conoscere quali verifiche sono state condotte in relazione ai carotaggi e alla localizzazione degli stessi.

L'altro elemento riguarda la prossimità del comparto con il sito che ospita la ‘Palude di Albate’ che, come noto, è un SIC, ovvero un Sito di Importanza Comunitaria. Pertanto occorre, per verificare l'impatto del nuovo inceneritore, fare riferimento anche alle Direttive Habitat e Uccelli, che riguardano essenzialmente la tutela faunistica e ambientale dell’area naturalistica. Da solo, questo elemento potrebbe far considerare che quello di ‘La Guzza’ rappresenta uno dei siti meno idonei ad ospitare un nuovo impianto di trattamento rifiuti.

L'ultimo elemento riguarda l'inceneritore esistente che, sulla base della risultanza documentale, non è esente da problematiche in ordine alla gestione e alle conseguenti ricadute sull’ambiente. Si intende fare riferimento, in particolare, alla verifica ispettiva di ARPA eseguita a primavera 2021, che ha attestato, per quanto concerne il forno di combustione rifiuti, la seguente ‘inottemperanza’: “Mancato rispetto della temperatura di postcombustione di almeno 850 °C, …, a seguito di blackout elettrico avvenuto il giorno 14/02/2021 e 24/02/2021 in presenza di rifiuti in camera di combustione”. Si ricorda che, in caso di abbassamento della temperatura del forno al di sotto degli 850°C ed in presenza di rifiuti nella camera di combustione, si potrebbe potenzialmente sviluppare la dispersione in atmosfera di sostanze nocive, come le famigerate diossine ed altri inquinanti.

Anche in ordine agli elementi sopracitati, ribadiamo la nostra contrarietà all’ipotesi di realizzazione della 3^ linea dell’inceneritore di Como in loc. La Guzza, per la combustione di fanghi da depurazione.

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