domenica 9 gennaio 2011

Trasporti pubblici: aumentano le tariffe, diminuiscono gli investimenti

A dicembre 384 soppressioni di treni pendolari e 94 richieste di soccorso (ovvero di sostituzione urgente di treni o motrici in avaria) danno il senso della debacle del ramo di Trenitalia delle ferrovie lombarde e quello delle ferrovie Nord non si differenzia di molto. Non solo, ma la puntualità dei treni, come prevede il contratto di servizio (cioè almeno l'88% dei treni con meno di 5 minuti di ritardo), non è stata rispettata scendendo paurosamente al 75%: in pratica un treno su 4 ha accumulato un ritardo incompatibile con le condizioni poste dal contratto di servizio. Con queste prestazioni i tagli e gli aumenti tariffari sono inaccettabili.

“I dati sullo scadimento del servizio non lasciano speranze sulle prospettive del trasporto pubblico in Lombardia - dichiara Dario Balotta, esperto trasporti di Legambiente Lombardia - Siamo lontanissimi dalle prestazioni dei servizi di mobilità delle altre grandi aree metropolitane europee, eppure la Lombardia è la regione che ha il massimo bisogno di un sistema di trasporti che incoraggi l'uso di autobus e treni: non è solo una questione di inquinamento dell'aria, ma anche di sicurezza e accessibilità delle nostre città, che vuol dire benessere dei cittadini e competitività delle imprese. In Lombardia in questo momento si costruiscono solo autostrade, non certo per il bene dei cittadini, ma per la felicità di concessionari autostradali e banche finanziatrici”

La Giunta regionale ha deliberato gli aumenti tariffari per il trasporto locale ferroviario e su autobus. Si tratta di aumenti secchi del 10% a decorrere dal 1 Febbraio (vedi alcuni esempi nella tabella sotto) ed un nuovo aumento sempre del 10% è previsto fra 6 mesi. Gli aumenti sono accompagnati da una riduzione di 82 milioni di euro al trasporto pubblico per il 2011. Si tratta di un taglio di 24 milioni per le ferrovie e di 58 milioni per gli autobus urbani ed extraurbani. I pendolari dei bus, che già pagano il 30% in più (vedi tabella) dei colleghi delle ferrovie si vedranno anche ridotti i servizi ed i pendolari finiranno per trovare più conveniente l’uso della loro automobile per recarsi al lavoro incrementando cosi la congestione stradale e le polveri sottili. I servizi ancora non migliorano, l’integrazione tariffaria non decolla, il sistema rimane inefficiente e le condizioni di viaggio per il milione di pendolari lombardi ( 594 mila in treno e 360 mila in autobus) sono sempre le stesse.

“L'assessore Cattaneo afferma di voler aumentare il numero di viaggiatori del TPL. Siamo d'accordo con lui, ma vogliamo impegni seri - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - vorremmo che da qui al 2020 il numero di pendolari che scelgono il trasporto pubblico raddoppiasse, per ridurre traffico, congestione, inquinamento e consumi energetici. Questo risultato non si ottiene a colpi di aumenti tariffari e di tagli di risorse, ma aumentando accessibilità, affidabilità, flessibilità e comfort del servizio offerto ed introducendo elementi di concorrenza in un settore troppo garantito e monopolista. Siamo pronti a sederci ad un tavolo e discutere le misure da attuare, ma a condizione che vi sia autentica volontà di programmare seriamente ed investire, e non solo di fare annunci paternalistici per nascondere prestazioni deludenti e cercare di mettere a tacere il malcontento dei pendolari tartassati.”

Tariffe di 2 classe, gli aumenti da febbraio

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