sabato 27 ottobre 2012

Inceneritore di Desio: vince la Brianza che guarda indietro e rinuncia al futuro


Piano industriale di BEA approvato

di Gianmarco Corbetta, del Comitato per l'alternativa all'inceneritore di Desio

E' passato il Porcellum di Bea.

Questa è una sconfitta per tutta la Brianza, quella Brianza che vent'anni fa per prima ha saputo scommettere su una gestione virtuosa dei rifiuti (il primo comune d'Italia ad introdurre il porta a porta è brianzolo). Quella Brianza che ha insegnato la strada del riciclo alle altre zone d'Italia.

Quella stessa Brianza che però già oggi è rimasta indietro rispetto ad altri, che si è fatta superare in intelligenza e lungimiranza nella raccolta dei rifiuti, oggi definitivamente rinuncia al progresso, rinuncia al futuro.

Desio e la Brianza pagano pegno alla presenza di un forno inceneritore minacciato a morte dal potenzialmento della raccolta differenziata e dalla diminuzione dei rifiuti in corso da tempo. E così in Brianza per 20 anni si congela il progresso. Si nega l'evidenza, e cioè che i sistemi di gestione dei rifiuti sono in costante evoluzione, in costante miglioramento e vincolarsi per altri 20 anni a bruciare è una scelta retrograda, frutto della totale inadeguatezza culturale, ancor prima che politica, dei nostri politici locali.

Un'ultima considerazione sul Partito Democratico. Un partito grande all'interno del quale si trova di tutto. Dalle persone più illuminate come Mirko Tutino (assessore all'Ambiente della provincia di Reggio Emilia) che ha spento il forno inceneritore locale e ha dato vita al progetto della "Fabbrica dei Materiali"  (qua sotto la mail che mi ha gentilmente inviato) o come Laura Puppato che ha iniziato il suo percorso politico con la battaglia contro il forno di Montebelluna, fino alle persone più retrograde come Matteo Renzi, che insulta in diretta tv un medico che parla dei danni alla salute provocati dagli inceneritori o Pierluigi Bersani che minaccia di denuncia l'Ordine dei Medici dell'Emilia Romagna per la loro richiesta di una moratoria contro i forni.

Spiace constatare che, ad esempio, il sindaco di Cesano Maderno faccia pienamente parte di quest'ala più becera del partito.

Di contro, va rivolto un caloroso ringraziamento al sindaco Corti, che ha votato contro questa follia chiamata Piano Industriale Bea.

Spero che il comune di Desio adesso coerentemente esca da Bea e conferisca i rifiuti altrove. E poi mi auguro che possa fare ostruzionismo attraverso controlli e autorizzazioni. Chissà se la polizia locale di Desio passerà più spesso a controllare i camion che entrano ed escono dal forno, magari nottetempo.

E- mail ricevuta da Mirko Tutino:

Buongiorno Gianmarco
sono Mirko Tutino, Assessore all'Ambiente della Provincia di Reggio Emilia.
Ho letto con piacere che ha citato la nostra esperienza in un recente intervento pubblico a Cesano Maderno. In questi mesi, oltre a decine di assemblee di presentazione del nostro piano in provincia di Reggio Emilia, ho presentato la nostra esperienza a Genova, Vercelli, Napoli ed in diverse realtà italiane. Conosco bene la situazione lombarda attraverso l'amico Pippo Civati, che con me condivide l'idea che l'unico inceneritore buono è quello spento.
E Reggio è una delle poche città ad aver spento un impianto.
Le inoltro un link, ancora non divulgato (ma lo sarà a giorni), che racchiude tutti gli elementi della nostra esperienza. Sono a disposizione qualora volesse organizzare nel suo territorio un'iniziativa/evento pubblico sui temi che ho citato.
Buona giornata e di nuovo grazie della citazione.
Mirko Tutino


www.lafabbricadeimateriali.it
Mirko Tutino
Assessore Pianificazione Cultura Paesaggio Ambiente
Provincia di Reggio Emilia

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