sabato 16 maggio 2020

Più mobilità nel futuro di A2A

di Dario Balotta, presidente ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Mobilità)

Qualche settimana fa il neo amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, in una audizione in Comune a Milano aveva dato un messaggio tranquillizzante: si continua con il passato fatto di utili e di dividendi. Gli ultimi approvati dall’assemblea degli azionisti sono stati di 60 milioni di euro ciascuno ai due azionisti di controllo, i comuni di Milano e di Brescia, e di quasi 120 milioni al rimanente 49% in mano agli altri investitori dove la parte del leone la fanno i  fondi internazionali.

A sentire Mazzoncini, A2A si concentrerà da una parte nel mantenimento delle rendite di posizione monopoliste in campo energetico e dei servizi comunali (luce, gas, teleriscaldamento e acqua), con tanti annunci di più economia circolare e green (anche se finora sono stati ben pochi gli investimenti in nuove tecnologie e sviluppo).

Dall’altra, come annunciato dall’ex ad del gruppo FS,  ci sarà più mobilità nel futuro della multiutulity soprattutto nella città metropolitana milanese. Il tentativo sarà quello di gestire attraverso il consorzio Next Milano - dove  A2A è presente - i ricchi trasferimenti regionali del trasporto pubblico locale assieme ad ATM: una sinergia tra mobilità, energia e innovazione  per evitare la gara nell’affidamento dei servizi di trasporto.

In questo modo per Mazzoncini, rinviato a giudizio per turbativa d’asta dalle procure di Perugia e Parma, non sarà semplice continuare il Risiko societario con le FS (presenti anch’esse con Busitalia nel consorzio Next Milano) avviato con l’accordo con il comune di Milano sugli scali ferroviari dismessi e seguito all’acquisto da parte delle FS del 36% della MM5.

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