mercoledì 6 gennaio 2021

Osservazioni sul futuro di Como. Parte 1° - Il sistema del verde


 

a cura di Fridays For Future Como

 

Visto l'avviso pubblicato dal comune di Como riguardo all'avvio del procedimento di variante generale al piano di governo del territorio (cliccare qui)...

...anche noi, del movimento ambientalista Fridays For Future Como, abbiamo presentato le osservazioni al fine che la variante al P.G.T. indirizzi le scelte dell'Amministrazione verso una migliore gestione ambientale: del sistema del verde (vedi sotto), delle aree dismesse (parte 2° - cliccare qui) e della mobilità urbana (parte 3° - cliccare qui).

 

Proposta n. 1a – IL SISTEMA DEL VERDE
 

Il Comune di Como non è dotato del Piano del Verde comunale; con tale strumento (necessario e integrativo della pianificazione urbanistica generale) è possibile stabilire, in base alle priorità determinate dalle esigenze del territorio, gli obiettivi previsti in termini di miglioramento dei servizi ecosistemici, gli interventi di sviluppo e valorizzazione del verde urbano e periurbano a lungo termine, le risorse economiche da impegnare e le modalità di monitoraggio degli obiettivi raggiunti
e di coinvolgimento delle comunità locali. Il Piano del Verde prevede il censimento del verde pubblico (e delle attrezzature pubbliche/ludico-sportive) con implementazione del catasto degli alberi, il Regolamento del verde pubblico e privato (quello comunale risale al 2010), oltreché la redazione del bilancio arboreo.
 

Il documento Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile del Ministero dell’Ambiente (2017), individua quale standard minimo per una corretta gestione sostenibile del verde urbano il Censimento, il regolamento e Piano, ma anche il bilancio arboreo.Inoltre si ritiene indispensabile l’adeguamento di quanto esistente alle recentissime disposizioni introdotte dal Decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 10 marzo 2020, Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde.

Proposta n. 1b – IL SISTEMA DEL VERDE
 

Al punto 2.4 della relazione dell'ultimo P.G.T. approvato nel 2016 si cita che il comune di Como non ha richiesto l’inserimento dell’area della palude di Albate nella proposta di ampliamento del Parco delle Groane, in quanto secondo lo stesso atto, l'area viene ritenuta ampiamente tutelata dalla vigente normativa e già interessata da un apposito organismo di gestione. Tuttavia, riteniamo che l’ecosistema della palude di Albate non può essere tutelato solo dalla normativa attuale e questo per
due motivi principali:

  1. L'attuale SIC è gestito tramite piano di gestione dalla provincia di Como. Piano che non garantisce sufficienti investimenti sul territorio e inoltre non è in grado di leggere le interrelazioni esistenti tra l'oasi del Bassone e le aree verdi circostanti;
  2. Solo una parte delle aree verdi a sud di Albate sono incluse all'interno del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) “Palude di Albate” per un totale di 90 ettari, quindi sono escluse da forme di maggiore tutela (vincolistica e di governo) tutte le aree verdi di importanza ambientale esterne al SIC;
  3. La gestione del territorio esterna al SIC è attualmente definita dai piani di governo del territorio dei singoli comuni (Senna Comasco e Casnate con Bernate) che, non essendo coordinati tra loro, non garantiscono sufficientemente la salvaguardia delle aree verdi esistenti.

Fatte queste dovute premesse e valutato che questo territorio presenta tutte le caratteristiche ambientali, paesistiche e culturali previste dalla legge per l’inserimento di queste aree in un Parco Regionale, chiediamo che la nuova variante al P.G.T. preveda l'adesione del comune di Como al parco regionale Groane-Brughiera, affinché si garantisca una nuova forma di tutela delle aree verdi attualmente incluse nel Sito di Importanza Comunitaria “Palude di Albate” e quelle esterne al S.I.C., ma attigue allo stesso.
Perchè chiediamo l'adesione del comune di Como a questo parco e non a un altro? Perchè dal punto di vista ecosistemico l'oasi del Bassone rientra nel bacino idrografico del torrente Seveso e il perimetro dell'attuale parco regionale Groane-Brughiera termina a soli 2 km più a sud (nel comune di Cucciago) della palude di Albate.
 

Di conseguenza, i risultati, che il comune potrebbe raggiungere annettendo le aree sopra descritte nel parco regionale Groane-Brughiera, saranno quelli di una generale miglioria ambientale del territorio. Infatti un parco regionale può:

  • attuare investimenti al fine di migliorare le superfici forestali attualmente compromesse dal punto di vista della biodiversità a causa dalla presenza di specie esotiche invasive (es. Prunus serotina, Ailanthus altissima, Robinia pseudacacia);
  • erogare misure di incentivazione (in parte derivanti anche da fondi europei o regionali) ai coltivatori diretti o alle aziende agricole al fine di convertire ecologicamente il sistema agricolo verso forme di produzione agricola sostenibile. Ovvero, forme di investimenti che vadano: verso l'azzerramento della presenza del settore zootecnico sul territorio (responsabile del 18% delle emissioni a gas serra climalteranti a livello globale), verso un'agricoltura che adotti pratiche sostenibili;
  • tutelare gli habitat in cui nidificano le specie faunistiche presenti (gallinella d'acqua, germano reale, svasso, tuffetto, porciglione, picchio rosso maggiore, falco di palude, gru, falco pescatore, rana di Lataste);
  • garantire la continuità ecologica del territorio al fine di contrastare i fenomeni di depauperamento della biodiversità causati da inquinamento e urbanizzazione e garantire la preservazione del paesaggio e dell'identità storica – culturale del territorio;
  • istituire regole uniformi per tutta una serie di attività od interventi di grande rilievo sociale, su tutto il territorio interessato, come: le attività artigianali, commerciali, di servizio, agrosilvo-pastorali; la circolazione veicolare e la mobilità sostenibile; la ricerca scientifica; le emissioni sonore e luminose; le attività da affidare all’occupazione giovanile, alle associazioni di volontariato; l’accessibilità al parco ai disabili e ai portatori di handicap;
  • migliorare la fruibilità del territorio, in modo da incrementare una certa cultura ambientale da parte della popolazione residente e migliorare l'usufruibilità da parte di associazioni o gruppi di cittadini in quelli che sono i fabbricati storici-architettonici del S.I.C. “Palude di Albate” (es. Cascina Bengasi). Questo anche per creare centri di aggregazione sociale a contatto con la natura.


Leggi anche:

Parte 2° - LE AREE DISMESSE

Parte 3° - IL PIANO DELLA MOBILITA' / ANALISI DEI SERVIZI ECOSISTEMICI

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