di Paolo Pirola
e Giovanni Santambrogio
Brianza o Brianze? Se è facile dire “abito in Brianza”, è altrettanto vero che occorre poi specificare se si è nell'Erbese o nel Canturino, a Merone piuttosto che a Colle Brianza, nel Monzese o nel Lecchese, a Briosco o nella Valle dell'oro. La geografia - con il Lambro e l'Adda, con le colline e i monti, con i cinque piccoli laghi di Alserio, Montorfano, Pusiano, Oggiono, Segrino – esalta le diversità di un territorio sempre sorprendente, mai uguale e monotono.
La storia, dai Longobardi agli Sforza, dagli spagnoli agli austriaci, ha poi prodotto separazioni e alimentato rivalità. Brianza o Brianze? La domanda è antica: nell'Ottocento Ignazio Cantù, nel Novecento don Rinaldo Beretta, entrambi storici, hanno scritto molto sui confini di questa terra lasciando in sospeso la risposta. A noi sembra più corretto parlare di Brianze perché se comune è la cultura, molteplici sono le distinzioni geografiche ma anche le sfumature linguistiche spesso differenti, talora profonde.
Questo basta per capire quale giacimento di tradizioni, cultura, fede e avvenimenti siano le Brianze. Un patrimonio da conservare - se non addirittura da salvare - e da riscoprire per non interrompere quei legami che, generazione dopo generazione, hanno modellato lo sviluppo ma soprattutto hanno espresso valori.
Esiste un dovere della memoria. Certe eredità non si possono sperperare e ricordare diventa la strada per risalire la corrente della storia e arrivare alle origini di quei tratti peculiari della personalità, del carattere, della creatività delle donne e degli uomini di Brianza. Difendere la memoria diventa impegno urgente e responsabilità di tutti soprattutto quando nei comportamenti e nel pensiero entra lo "sradicamento dolce", quel fenomeno prodotto dalla Rete che consente di essere dappertutto ma spesso, drammaticamente, assenti dove si vive realmente.
La collana Le Brianze intende realizzare una biblioteca con saggi, racconti, biografie, mappe per conoscere le proprie origini, la storia, il patrimonio culturale e per tornare ad amare luoghi familiari e angoli sconosciuti. Essere fieri delle proprie origini e poter dire quanto ha scritto Cesare Angelini: “Terra che già col nome suggerisce la sua qualità: Brianza brilla e danza. S'inaugura quasi alle porte di Milano con un giardino: il parco di Monza; poi è tutta una collana di parchi, un paradiso di ville fino alla regione dei laghi e dei monti. La Brianza ha grazia settecentesca, e danza. Anche l'orizzonte col profili penduli dei suoi colli, brilla e danza; e i suoi fiumi appena partoriti dalle montagne, si ritrovano giovani, e danzano”.
e Giovanni Santambrogio
Brianza o Brianze? Se è facile dire “abito in Brianza”, è altrettanto vero che occorre poi specificare se si è nell'Erbese o nel Canturino, a Merone piuttosto che a Colle Brianza, nel Monzese o nel Lecchese, a Briosco o nella Valle dell'oro. La geografia - con il Lambro e l'Adda, con le colline e i monti, con i cinque piccoli laghi di Alserio, Montorfano, Pusiano, Oggiono, Segrino – esalta le diversità di un territorio sempre sorprendente, mai uguale e monotono.
La storia, dai Longobardi agli Sforza, dagli spagnoli agli austriaci, ha poi prodotto separazioni e alimentato rivalità. Brianza o Brianze? La domanda è antica: nell'Ottocento Ignazio Cantù, nel Novecento don Rinaldo Beretta, entrambi storici, hanno scritto molto sui confini di questa terra lasciando in sospeso la risposta. A noi sembra più corretto parlare di Brianze perché se comune è la cultura, molteplici sono le distinzioni geografiche ma anche le sfumature linguistiche spesso differenti, talora profonde.
Questo basta per capire quale giacimento di tradizioni, cultura, fede e avvenimenti siano le Brianze. Un patrimonio da conservare - se non addirittura da salvare - e da riscoprire per non interrompere quei legami che, generazione dopo generazione, hanno modellato lo sviluppo ma soprattutto hanno espresso valori.
Esiste un dovere della memoria. Certe eredità non si possono sperperare e ricordare diventa la strada per risalire la corrente della storia e arrivare alle origini di quei tratti peculiari della personalità, del carattere, della creatività delle donne e degli uomini di Brianza. Difendere la memoria diventa impegno urgente e responsabilità di tutti soprattutto quando nei comportamenti e nel pensiero entra lo "sradicamento dolce", quel fenomeno prodotto dalla Rete che consente di essere dappertutto ma spesso, drammaticamente, assenti dove si vive realmente.
La collana Le Brianze intende realizzare una biblioteca con saggi, racconti, biografie, mappe per conoscere le proprie origini, la storia, il patrimonio culturale e per tornare ad amare luoghi familiari e angoli sconosciuti. Essere fieri delle proprie origini e poter dire quanto ha scritto Cesare Angelini: “Terra che già col nome suggerisce la sua qualità: Brianza brilla e danza. S'inaugura quasi alle porte di Milano con un giardino: il parco di Monza; poi è tutta una collana di parchi, un paradiso di ville fino alla regione dei laghi e dei monti. La Brianza ha grazia settecentesca, e danza. Anche l'orizzonte col profili penduli dei suoi colli, brilla e danza; e i suoi fiumi appena partoriti dalle montagne, si ritrovano giovani, e danzano”.
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