![]() |
Avvisi posti sulle piante interessate dalla sperimentazione per contrastare la Takahashia japonica (Foto Facebook Reggia di Monza) |
Di fronte alla crescente diffusione della Takahashia japonica, cocciniglia di origine asiatica ormai presente in numerosi parchi del Nord Italia, diverse amministrazioni locali - tra cui Monza e Seregno - hanno avviato in questi giorni interventi sperimentali per testare metodi naturali di contenimento.
Il Parco di Monza ha annunciato il rilascio di oltre 12.000 coccinelle (specie Adalia bipunctata) nei Giardini Reali, in un’operazione di lotta biologica contro la cocciniglia, che da alcuni anni colpisce diverse piante del Parco. Si tratta di un’iniziativa che punta a rafforzare gli equilibri ecologici del verde urbano senza ricorrere a fitofarmaci.
![]() |
Lavaggio mirato con olio di Neem (Foto Facebook Città di Seregno) |
Anche il Comune di Seregno, presso il Parco 2 Giugno della Porada, ha scelto una strategia simile: nella prima fase sono stati rilasciati circa 600 coleotteri predatori, seguita da un lavaggio mirato delle piante con olio di Neem e derivati algali, soluzioni completamente naturali e innocue per esseri umani, animali e impollinatori. L’obiettivo dichiarato è duplice: ridurre le popolazioni infestanti e testare nuovi strumenti ecocompatibili in assenza, ad oggi, di metodi definitivi.
![]() |
Ovisacchi dall’aspetto cotonoso di Takahashia japonica (Foto Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia) |
La nota ufficiale del Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia conferma che la gestione della Takahashia japonica è particolarmente complessa a causa di:
- una biologia non ancora del tutto conosciuta,
- assenza di insetticidi specifici,
- restrizioni all’uso di prodotti chimici in contesti urbani.
La Regione segnala che interventi fisici, come la potatura mirata nelle fasi iniziali, possono essere utili, ma nei casi di infestazione diffusa risultano poco efficaci. Viene anche menzionato l’impiego potenziale di predatori naturali (come la coccinella Adalia bipunctata), pur con la precisazione che non esistono ancora dati definitivi sull'efficacia di questi antagonisti in Italia.
In questo quadro, iniziative come quelle avviate a Monza e Seregno assumono un ruolo importante: non pretendono di offrire soluzioni definitive, ma contribuiscono a costruire conoscenza operativa attraverso l'osservazione diretta, il monitoraggio e la sperimentazione sul campo. In un contesto in cui la scienza stessa invita alla prudenza e alla raccolta di dati, ogni progetto che sperimenta approcci ecologici rappresenta un tassello utile per affrontare con competenza e sostenibilità le sfide del verde urbano.
Nessun commento:
Posta un commento
Invitiamo gentilmente chi utilizza questo spazio per i commenti a rimanere in tema con il contenuto del post e a mantenere un linguaggio rispettoso, anche quando le opinioni sono diverse. Si informa che non verranno pubblicati commenti contenenti promozioni commerciali.