sabato 3 novembre 2012

Comitato Beni Comuni MB: "Ridiamo un minimo di dignità al servizio idrico brianzolo"

Riceviamo e pubblichiamo

Intervento del Comitato Beni Comuni MB

DOPO IL PRONUNCIAMENTO DELLA AUTORITA' GARANTE E IL DECRETO DEL GOVERNO SULLE PROVINCE, OCCHIO AI TRASFORMISTI DELL'UFFICIO D'AMBITO DI MB E ALLA “DIRIGENZA DI BRIANZACQUE”

Una famosa canzone italiana dice così: “…e cambia faccia all’occorrenza, da quando il trasformismo è diventato un’esigenza…”.

Dopo che l’illegittimità del “progetto” per la riorganizzazione del servizio idrico si è conclamata, per i passeggeri dello sgangherato carrozzone assemblato dalla Provincia (sono facilmente riconoscibili perché attualmente impegnati nella famosa specialità del “salto dal carro”) il trasformismo è divenuto addirittura una necessità vitale, un bisogno necessario a perpetuare la loro miserevole esistenza di parassiti dell’acqua.
Questi soggetti, ora, vorrebbero creare un clima da “volemose bene”, magari allietato da tarallucci e vino, grazie al quale mescolare abilmente le carte e far credere che in questo anno e mezzo nulla di grave sia accaduto e, quindi, niente sia a loro addebitabile.

Ciò non può e non deve avvenire! Il disastro provocato dalle scelte della Provincia non deve ricadere sulle spalle della comunità, di cui fa parte la famosa sciura Maria di 98 anni, che non deve vedersi costretta a pagare le folli scelte di chi, disgraziatamente, è stato messo in condizione di gestire il bene comune acqua.

Senza alcuna brama di vendetta, è preciso dovere di ogni buon amministratore, per quanto di propria competenza, andare a individuare le responsabilità e conseguentemente far sanzionare o sanzionare direttamente tutti i soggetti che hanno contribuito a portare il servizio idrico brianzolo sull’orlo del baratro.

In questo momento l’inerzia di chi non si attiva rappresenta, anch’essa, una precisa responsabilità perché, non solo consente a quei soggetti di riproporsi, con conseguenze facilmente immaginabili, ma lascia sulle spalle della sciura Maria l’onere di dover sostenere i danni da loro provocati.

Non vorremo, poi, che il Decreto approvato in data 31 ottobre dal Consiglio dei Ministri per il riordino delle Province venisse utilizzato, da qualcuno, come velo (pietoso) per nascondere le proprie responsabilità, ovvero possa essere preso a pretesto per cercare di mantenere inalterate le cose, in attesa che si materializzi qualche nuovo profeta. L’effettivo riordino delle Province entrerà in vigore dal 1° gennaio 2014 e la Brianza, in attesa di tornare con Milano, non può certo rimanere inerte per oltre un anno.

Pertanto, al fine di ristabilire la legittimità e ridare un minimo di dignità al servizio idrico brianzolo, occorre innanzitutto fare in modo che le patrimoniali riacquistino immediatamente il ruolo a loro spettante, con la revoca di tutte le convenzioni che l’ATO le ha obbligate a sottoscrivere insieme a Brianzacque e, contestualmente, avviare, per quanto possibile, il processo di fusione tra le stesse.

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