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| Una pagina dello Studio di Compatibilità Idrologica e Idrica del Torrente Tarò redatto da WISE |
Nei giorni scorsi sul sito di Sinistra e Ambiente Meda è stato pubblicato un approfondimento dedicato allo Studio di Compatibilità Idrologica e Idrica del Torrente Tarò, presentato ufficialmente durante l’incontro pubblico del 28 novembre 2025 a Meda. Un appuntamento seguito con attenzione non solo dagli addetti ai lavori, ma anche da cittadini, associazioni e stampa locale, vista la rilevanza del tema per la sicurezza idraulica e il futuro del territorio.
Lo studio, redatto da WISE, rappresenta una base tecnica importante per comprendere le cause delle esondazioni ricorrenti del Tarò e per valutare l’efficacia reale delle ipotesi di intervento finora discusse.
Dal documento emergono alcune conclusioni nette che meritano di essere ribadite, soprattutto alla luce delle pressioni di chi continua a proporre soluzioni che lo studio stesso considera poco utili o addirittura inutili.
In particolare:
- Area di laminazione in Val de Mez / Valle di Cabiate: secondo lo studio, questa ipotesi non apporterebbe benefici significativi nella riduzione dei volumi di piena del Tarò e del Reticolo Idrico Minore (RIM). Al contrario, comporterebbe l’occupazione di un’area verde libera all’interno del Parco Regionale delle Groane-Brughiera, senza reali vantaggi idraulici.
- Area di laminazione nel prato di via Trento/Trieste: anche questa soluzione è stata scartata. I costi elevati per il collegamento con l’alveo del Tarò e l’effetto modesto sulla riduzione dei picchi di piena renderebbero l’intervento inefficace, lasciando sostanzialmente invariata la portata del torrente.
Lo studio WISE conferma un dato ormai evidente: il Tarò è un corso d’acqua fortemente ingabbiato da decenni di urbanizzazione e antropizzazione eccessiva. Le sue naturali aree di esondazione sono state progressivamente occupate dal cemento, riducendo drasticamente la capacità del territorio di assorbire e rallentare le piene.
Per questo motivo, le soluzioni non possono limitarsi a interventi puntuali o simbolici, né tantomeno alla trasformazione degli ultimi spazi verdi rimasti.
Secondo Sinistra e Ambiente, e alla luce delle indicazioni tecniche dello studio, lo sguardo dovrebbe orientarsi verso:
- Aree dismesse urbane, da valutare con attenzione per un possibile inserimento di vasche di laminazione o vasche volano, anche in collaborazione con Brianzacque.
- Tutela e valorizzazione delle aree verdi residue, come quella di via Trento, già interessata da proposte di acquisizione al patrimonio pubblico per la realizzazione di un bosco urbano.
Si tratta di scelte che consentirebbero di coniugare mitigazione del rischio idraulico, riqualificazione urbana e benefici ambientali.
Lo studio richiama infine l’attenzione sulle aree di laminazione già previste e finanziate:
- ad Alzate, sulla Roggia Vecchia;
- a Mariano Comense, sul vallone del Tarò.
Entrambe sono localizzate in contesti verdi di pregio. Interventi impostati esclusivamente in chiave ingegneristica, senza un’adeguata valutazione ambientale e paesaggistica, rischierebbero di compromettere ecosistemi di valore, senza garantire un reale equilibrio tra sicurezza idraulica e tutela del territorio.
Lo Studio di Compatibilità Idrologica e Idrica del Torrente Tarò rappresenta uno strumento fondamentale per orientare le decisioni future. È un testo tecnico, ma necessario, che dovrebbe essere il punto di partenza per un confronto serio e informato, lontano da scorciatoie e soluzioni di facciata.
Il documento integrale è disponibile online ed è consultabile da chiunque voglia approfondire nel dettaglio dati, simulazioni e conclusioni dello studio (cliccare qui).

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